Nuovo lavoro a 50

Il 2024, ora posso raccontarvelo, è iniziato con una notizia davvero speciale per me. Precisamente il 2 gennaio, mentre ero a Milano in vacanza, ho ricevuto l’offerta per un nuovo lavoro, posizione per cui avevo fatto il colloquio ad inizio ottobre, solo poche settimane dopo che mia madre era mancata.

Questa cosa degli Stati Uniti che puoi reinventarti a qualsiasi età non smette mai di stupirmi, ma devo piuttosto pensare che c’era un disegno divino che aveva previsto che la mia vita sarebbe ricominciata a 40 anni e che avrei avuto un nuovo lavoro a 50.

Dicevamo del nuovo lavoro

Dopo il colloquio di ottobre, arrivati a dicembre senza aver avuto alcuna informazione avevo già pensato che non fossi stata selezionata e mi ero messa il cuore in pace. Quindi il pomeriggio di venerdì 15 dicembre vado dal mio capo per chiedergli un aumento.

The Great Resignation e the Quiet Quitting

Devo fare una premessa. Non so se anche in Italia o altre nazioni, che da dopo la pandemia qui sono iniziati due interessanti fenomeni. Il primo è stato chiamato Great Resignation, che significa qualcosa tipo dimissioni di massa. Praticamente a seguito del 2020 e una volta rientrati a lavoro, tantissimi americani hanno scoperto che avere del tempo libero da dedicare a se stessi non era poi cosi’ male! E molti di loro hanno pure capito che tantissimi lavori si possono fare tranquillamente da casa impiegando molto meno tempo ed essere piu’ produttivi. Parallelamente, Miami ha iniziato ad essere una delle destinazioni preferite da Newyorkesi e Californiani stufi di pagare tasse assassine, con relativo incremento di nuovi residenti, che hanno iniziato a cercare appartamenti e case da affittare, poi da comprare perche’ non ce ne erano piu’, e di conseguenza si sono alzati i costi degli immobili, che hanno dato il via all’inflazione che si e’ portata dietro un considerevole aumento del costo della vita in generale e quindi la conseguente richiesta, nel settore privato, di adeguare gli stipendi al costo della vita.

Scusate l’enorme digressione ma sono mesi che non scrivo, con tutto quello che ho passato, e ho pensato che potesse interessare un aggiornamento sulla (estremamente costosa) vita in South Florida.

Gli impiegati amministrativi delle universita’ hanno quindi scoperto che altrove c’erano lavori davvero ben pagati, e quindi hey, tutti quelli nati qui praticamente, dall’inglese impeccabile e mille conoscenze, hanno iniziato a licenziarsi ottenendo un adeguamento di stipendio significativo (parliamo di circa il doppio).

Altri come me, sono rimasti. Non scherzo quando dico che a restare eravamo praticamente tutte donne, tra i 40 e i 50, immigrate.

Il Quiet Quitting

L’altro fenomeno di cui accennavo si chiama Quiet Quitting, la fuga silenziosa. Praticamente se non te ne puoi andare perche’ non hai trovato un lavoro migliore, allora fai il minimo indispensabile, non fai piu’ straordinario, non rispondi alle email quando ti trovi a casa, dici no a richieste assurde, cose cosi’.

Photo by Marcus Aurelius on Pexels.com

Torniamo al 15 dicembre

Vado dal mio capo per chiedergli un aumento, come avevo gia’ fatto nei tre anni precedenti, e per tre anni la risposta era sempre stata che c’era qualcun altro da sistemare prima di me – in particolare una che aveva il potere di piangere particolarmente forte. Solo che stavolta, siccome il dipartimento era gia’ sotto di due unita’, mi ha detto si’.

Due ore dopo ricevo la mail che ero finalista per la nuova posizione. Non dice scelta. Dice finalista. E dice anche che devo informare il mio supervisore il quale deve dare l’autorizzazione affinche’ io possa trasferirmi di dipartimento.

Torno da lui e gli dico ridendo No guarda scusa, il fatto e’ che a ottobre blablabla e l’ho saputo in questo istante e mi dispiace che restiate a corto di personale ma ecco io accetterei perche’ sai sono soldini in piu’ e un migliore titolo. Lui, fantastico, si fa una risata e mi dice Che devo dirti, mi dispiace che tu vada via ma sono felice per te.

Bella li’!

Apro la porta tutta felice e la piagnona deve aver notato le stelline che sprizzavano, e chiede Che succede? E lui, no sai se ne va pure Lucy. E la piagnona, che immagino poraccia si sia vista arrivare una mole di lavoro che altro che i suoi straordinari (scelti) fino alle 8 di sera, gli fa Ma no! Devi fare una contro offerta!

Da notare che il mio supervisore era pure il supervisore della piagnona.

E quindi inizia un balletto paradossale, di lui che va a parlare con finance office che gli da’ il via libera di matchare il mio salario con la nuova offerta (che ancora non conosco) ma lui e’ convinto che gia’ prendo una certa cifra e devo insistere un bel po’ per convincerlo che no, prendo ancora la stessa cifra di 7 anni fa visto che non mi hai mai concesso un aumento! Io lo guardo impotente andare avanti a indietro affannato in questo delirio e penso Ma io qua non ci voglio stare, solo che non ho ancora un’offerta definitiva e quindi mi tocca stare col piede in due scarpe e penso Beh male che vada avro’ comunque un aumento.

Per loro invece era tutto sistemato fino al punto che la piagnona mi viene vicino e mi fa Ma ci pensi al nuovo dipartimento si ritroveranno a fine gennaio che pensano di avere il nuovo impiegato e invece devono ricominciare tutto daccapo?
Io esterrefatta giuro.

Una settimana dopo me ne vado in vacanza da mia sorella, e mentre siamo in albergo a Milano, scendendo in piscina, mi arriva la mail con l’offerta di lavoro. E’ fatta!!

Torno a lavoro e la piagnona, sempre estremamente passivo aggressiva mi fa sorridendo a denti stretti CNGRTLZN che era tipo il codice fiscale di congratulazioni, e aggiunge Io non pensavo che te ne saresti mai andata via da qui… tu con tutta la tua vita costruita in pochi metri, casa, scuola di tua figlia, lavoro… io me la guardo e dico Mbe’ ma mica vado a lavorare a Chicago!

Il resto e’ storia e non vale nemmeno la pena raccontarla.

Questo il mio nuovo ufficio! Oggi e’ il primo giorno, fa freddo ed è nuvoloso, ma il sole è sempre con me ☀️💕

Mi mancheranno i miei studenti – non sono un’insegnante ma ho sempre lavorato a contatto con gli studenti, prima come psicologa scolastica in Italia e poi come segretaria amministrativa – ma questa nuova opportunità significa davvero tanto per me, e sono davvero felice!

E se volete sapere quale sia l’albergo di Milano con la piscina (ottimo!!) ecco qui: Grand Visconti Palace Milano.


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