Risparmiare dollari

Being an expat significa, tra le varie cose, rinunciare a quei piccoli vizi che si avevano in Italia. Quando vivevo sola sapevo come far quadrare il mio magro bilancio. Dal momento che come e’ noto, chi vive solo si scoccia di cucinare chissa’ che e mangia pane e mortadella, il taglio delle spese alimentari mi permetteva di andare dall’estetista, dal parrucchiere o a comprarmi una magliettina o una borsa a settimana una tantum.
Non ho mai amato cose di marca, non me ne e’ mai importato nulla, ma riuscivo sempre a trovare borse molto carine, di pura plastica (noooo la chiamano ecopelle per la gioia dei vegetariani), ad un prezzo adeguato per la loro qualita’, intorno ai 20 euro. Accadeva spesso poi che approfittassi delle svendite per trovarne sui 5-10 euro. E lo stesso valeva per le scarpe. Ricordo ancora un acchiappo di grande soddisfazione, un paio di stivali bellissimi, ultimo numero il mio, a 7 euro.
Per non parlare di abbigliamento. Ho sempre comprato in negozi economici tipo Pimkie, Camaieu, H&M e a volte Zara (hmmmm troppo basic per i miei gusti) e sempre sullo stesso budget mi toglievo dei piccoli sfizi. Poco prima di partire, un cappotto nero in saldo a 20 euro.

Poi mi sono trasferita qui.

La prima volta che sono entrata da Ross mi sembrava di essere da Mas, i romani lo conoscono, un magazzino iperpopolare dove trovi roba di scarsa qualita’ ad un prezzo corrispondente. Invece ho dovuto ricredermi. Questa catena e’ tipo un outlet, vendono merce della passata stagione o pezzi unici rimasti invenduti, e porti via roba firmata a pochissimo, non solo abbigliamento uomodonnabambino ma anche articoli per la casa. Per avere un’idea, che qui questi marchi te li tirano dietro, scarpe e borse Guess, Calvin Klein e Tommy Hilfiger a venti dollari. Anche meno. Ma devi trovare il tuo numero, o che sia di tuo gusto, perche’ solitamente quelle che costano poco sono le cose che trovi a decine sullo scaffale, e insomma, non e’ che siano belle se stanno tutte la’.

In alternativa ci sono, da Ross e altrove, abiti e accessori anonimi che costano un pacco di soldi. La stessa borsa in pura plastica puzzona che in Italia pagavo 8 euro, qui sta a 98 dollari. Un furto senza passamontagna. E la maggior parte delle cose sono brutte da mori’.

Quando vado per vetrine (window shopping, come lo chiamano qui), le sole borse che richiamano la mia attenzione sono di pelle e italiane, e costano sui 300$ in saldo. Ho l’occhio fino, insomma.

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L’abbigliamento poi e’ una mezza tragedia. Taglie a parte, e forme a parte, che qui e’ tutto al contrario, se voglio comprare un pantalone, trovo solo jeans o tipo khakis. Niente altro. Tutte cose sformate, di taglio maschile, per altro corte alla caviglia, per me che viaggio sul metroeottanta pare di essere tornati ai tempi dei paninari. Le magliettine sono tristissime, colori smorti, taglio informe, insomma, su cento guardate ne trovo una carina. Ma di abitini, quanti ne vuoi. File e file di abiti al ginocchio, longuette, alla caviglia, mini, fascianti, larghissimi, di qualsiasi fantasia e colore, tantissimi, a pochissimo prezzo. Ci si sbizzarrisce a guardare e a provare. E negli stessi negozi si trovano abiti da cerimonia, da cocktail o anche per le damigelle, sui 50$. Roba molto molto carina. Ma non e’ nel mio stile indossare abitini, e comunque ho il culo troppo grosso non mi piace mai come mi stanno.

In generale il concetto di gusto che abbiamo in Italia non ha un corrispettivo, qui. A mio parere nemmeno alzando la soglia di prezzo. Una cosa che mi stupisce sempre, oltre alle borse, e’ la gioielleria. Ma brutta brutta brutta, eh. Roba pesante, pacchiana, grossa, davvero inguardabile a prezzi inaccettabili. Poi ti credo che vengono da noi e fanno razzia.
Il giorno in cui ci siamo sposati siamo andati a cercare le fedi. Dalla mia precedente esperienza in Italia, matrimonio 1.0, ricordavo fedi senza marca, di oro giallo, sui 90 euro. D’accordo che era il 2004 e che il prezzo del prezioso metallo sara’ cambiato, ma insomma, per una anonima fede di oro bianco ci hanno chiesto 200$. Se le so’ tenute, ovviamente, e siamo ancora senza. E qui costa tanto anche la bigiotteria, una cosa inaudita.
Quindi insomma, vi starete chiedendo, ma alla fine come si fa a risparmiare dollari?
Semplice. Non si compra.


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48 commenti

  1. Per fortuna a SF ci sono ancora un sacco di negozi dell'usato spettacolari, dove trovo vestiti di seta (come quello che poi ho anche messo al matrimonio), giacchette fichissime e maglioncini di cashmere o cotone belli belli per tipo 20$. Altrimenti non comprerei mai niente neanch'io!

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  2. Sto adottando la stessa tecnica anche io qui in Italia. Non compro più.Perchè quando ero single, anche io tutte quelle cose che dici tu. Ma ora, si compra solo per il figliolo!Patti in crisi di astinenza da shopping!

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  3. Ecco un'ottima idea per risparmiare andare in Usa 😉 a parte gli scherzi io da quando ho figli risparmio un sacco non ho tempo per andare per vetrine e tutto ciò che vedo ultimamente non mi piace o peggio penso “moh me lo faccio” altro disincentivo al comprare. In compenso compro per loro, per le fedi potreste sempre farvele portare dalla zia 😉

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  4. a parte che avevo letto titolo “come risparmiare dolori” vabbe'. Nonostante viva nella super fashion milano, non mi importa delle firme, ma di vestire bene, soprattutto abbinato e adatta al mio fisico Sì e pure tanto. Alla fine tra negozi affezionati, mercato bello, saldi ecc. riesco a vestirmi come dico io senza spendere un capitale, ma questo comporta molto giri. Per le borse adoro BRACCIALINI ma ne ho una sola, regalo di mio marito per i 6 mesi di fidanzamento. Comunque anach'io sono bravissima a risparmiare. baci sandra frollini

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  5. A SF feci un po' di spese (scarpe, pantaloni, sciarpine, camicie, maglie, borse), niente outlet però, perché mi stanco subito, ma negozi anonimi, meglio se piccoli. Era tutto bello e a prezzi ragionevoli. Ma quella città fa un po' caso a parte. Il gusto europeo per moda ed accessori credo non abbia eguali.Normalmente il mio “shopping” consiste nell'andare in quei tre-quattro negozi dove so che troverò qualcosa, dare una rapida occhiata (mentre mrT aspetta fuori…) scovare qualcosa in due minuti, vedere che mi può star bene, provarla per la conferma finale ed uscire. Di solito mi riesce bene, ho il controllo della spesa e sono soddisfatta.Niente shopping online per me, devo toccare!Ma il metodo che tu citi per risparmiare è infallibile 😀

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  6. quando ho scoperto che l'ecopelle è PELLE ma ottenuta con trattamenti più attenti alle dinamiche ambientali, mi si è aperto un mondo prima sconosciuto 🙂 quindi non è plastica, l'ecopelle è PELLE! tempo fa vidi la foto di due tizi che si erano fatti fare le fedi con inciso (anzichè nomi, date, bla bla bla) a mo di encefalogramma (non mi viene il termine esatto) il SI con il loro tono di voce 😉 roba proprio nerd, insomma.

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  7. Ottima filosofia andrebbe bene anche qui in Italia, non si compra e il gioco è fatto. ma invece NO perchè tu non spendi ma i soldi te li rubano per le tasse e le banche. E quindi….paese che vai usanze che trovi….Uffa!

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  8. Noi non ci stiamo trovando male. Il marito è il tipo che piuttosto si compra due magliette in 6 anni ma di marca e qui Lacoste/Tommy Hilfiger/Ralph Lauren le trova a prezzi molto migliori, come i suoi amati Levi's. Io in Italia ho sempre avuto il problema di dove infilare il mio signor culone, per cui per dire Zara non arrivava alla mia taglia e chi vestiva oltre la 48 o costava molto o faceva camicioni informi, jeans a vita altissima e cardigan grandi come portaerei. Qui spesso da Old Navy o anche da Macy's trovo delle cose carine, a buon prezzo e le cui taglie vanno dalla 38 alla 52 ma restando modelli giovani e carini. E spesso la stessa cosa la fanno per la donna versione mela, clessidra, patata, ecc 🙂

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  9. Ho provato old navy e target, per dire, ma le cose di qui mi vestono tutte male, avendo culone ma poco seno e busto magro, se trovo la taglia giusta di fianchi mi va larghissima in vita 😦 mai avuto questo problema in Italia!

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  10. io adoro il window shopping, lo pratico da anni con soddisfazione. A volte per essere più sicura di non spendere dopo le 20, in modo che il negozio sia ben chiuso! :Dper l'abbigliamento hai ragione…a volte basta spostarsi anche in europa per osservare questo fenomeno. In Francia mi trovavo benissimo (dopo 4 mesi la mia valigia era raddoppiata) in germania invece no, con l'eccezione di esprit che però non mi calza benissimo.E anche in Inghilterra non ricordo cose belle nelle vetrine e tanto, troppo sintetico nei capi di abbigliamento.Però credo che alla fine si tratti solo di “scoprire” i posti giusti. In francia mi riusciva più facile, perché ero in una piccola città, mentre in germania a Berlino, beh era più complicato…quindi non oso immaginare a Miami.E non tollerando gli outlet, sarei in grande difficoltà!

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  11. Old navy ha i jeans fatti con forme diverse tipo vita stretta-fianchi stretti, vita larga-fianchi stretti, vita stretta-fianchi larghi, tutto stretto e tutto largo 🙂 Ognuno è fatto a sua forma eh, ma io che ho il culone ma la vita più stretta ne ho appena presi un paio che stanno perfetti!

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  12. Mi manca un sacco il ross che c'era a santa barbara,qui non c'è, l'ho trovato solo a la fayette e faceva pensa. In compenso marshall's e tjmaxx meritano. Anche io ho notato che m'è venuto l'occhio fino per la roba d'importazione italiana. Non me la potevo permettere in Italia… quindi guardo e passo oltre, con la mia fedele borsa di pezza al fianco.

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    • Assolutamente si. Conta anche che è un post vecchio e nel frattempo ho trovato altri negozi da cui andare, ma di solito il mio problema è proprio legato alla forma del mio corpo rispetto a quello che trovo. Magari è anche un problema di Miami, eh 🙂

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      • In questi outlet devi essere fortunata con le taglie. Di sicuro di quello che ti piace ne troverai uno di una taglia grandissima o piccolissima, ovvio non la tua! Comunque gli articoli cambiano da zona a zona. Ad esempio alcuni Ross sono proprio brutti, disorganizzati, sporchi, in altri ho trovato dei cappotti e degli abiti stupendi. Nelle zone di mare trovi più costumi da bagno. Alcuni negozi sono più forniti di altri. Questo sicuramente. All’inizio li odiavo, ora li adoro!

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