Piccoli onnipotenti crescono

Un link di Pinterest mi porta a questa immagine:
Non ho figli percio’ non ho la piu’ pallida idea di quali siano oggi le richieste di collaborazione in famiglia, e professionalmente parlando posso avere solo un margine per stabilire quelle che siano le competenze, perche’ non sono grande esperta di bambini. Mi ha pero’ stupita leggere che a quattro anni si puo’ chiedere ad un bambino di rifarsi il letto. Penso a mia nipote che ne ha cinque, e mi chiedo se sarebbe in grado di farlo. Si, direi proprio di si. Age 5: passare l’aspirapolvere, scaldare cibo in scatola (al microonde, si intende), prepararsi il pasto. Sono allibita. Aspirapolvere si’, e’ un gioco per i piccoli; cibo no, e’ pericoloso, ma qui intenderanno sandwiches. Ripenso a me da piccola, a quanto mi piaceva pulire per aiutare mia mamma, avro’ avuto otto anni, ma non ricordo incombenze, a parte apparecchiare/sparecchiare. Mi ricordo che ogni tanto decidevo di andare a lavare la vasca e obbligavo mia sorella a fare qualcos’altro. Ero (ero?) una despota, lo so.
Quando lavoravo molte mamme mi dicevano che non riuscivano a rendere i figli indipendenti (prevalentemente i maschi, ma anche le bambine), al che chiedevo sempre Ma si fa la doccia da solo? Dorme nel suo letto? Sceglie i suoi vestiti da solo? Nove volte su dieci dormiva nel lettone (ma ho scoperto essere una costante, non un’eccezione) e veniva lavato e vestito per fare prima. Non sto qui a discutere dell’indiscusso vantaggio del fare le cose in vece di, ma poi non lamentarti se tuo figlio si arrende davanti alla prima frustrazione. Quando si chiede un parere professionale la risposta non sara’ mai la stessa che ti sei dato, cosi’ come quando vai dal medico: se un sintomo non passa e’ perche’ quello che hai tentato finora non ha funzionato. E’ chiaro che se un bimbo di cinque anni passa l’aspirapolvere non sara’ accurato come un adulto, ma imparera’ a rendersi utile e a cooperare in casa e a trarre soddisfazione dal fatto di essere riuscito da solo.
Fatto il pippone psico, se per la cultura americana e’ normale che un bambino di tre anni si vesta da solo mentre molti bambini italiani ancora non lo fanno a undici (giuro. Poi dici che l’autostima e’ sotto i piedi, ti credo), c’e’ qualcosa che non va nella nostra cultura educativa.
Al di la’ della disponibilita’ del lavoro, e degli stipendi da fame, e dei mutui sanguisughe, tutto vero, per carita’, dietro i bamboccioni c’e’ spesso una mamma chioccia. Noi siamo due figlie femmine e la mamma finlandese era piu’ un kapo’ che una madre amorevole, ma a undici anni avevo le chiavi di casa e andavo a scuola a piedi da sola dopo essermi preparata la colazione, perche’ tutti uscivano prima di me. Erano circa tre chilometri di strada, oggi sarebbe impensabile a Roma. E quindi resto allibita quando My mi racconta che quando aveva vent’anni sua madre restava alzata fino a che lui non rientrava a casa la notte – qualsiasi ora – e la stessa cosa la faceva mia zia, la sorella di mio padre, con mio cugino. A casa mia anche se rientravo alle 3 dormivano tutti, e non avevo bisogno di raccontare panzane la mattina dopo, perche’ avevo la loro fiducia. Una volta, mi ha raccontato, quando non c’erano ancora i cellulari, e’ uscita in strada per aspettarlo e lui l’ha trovata li’ fuori, alle 6 del mattino, in camicia da notte, e ha dato di matto. Di converso ho anche un’amica che non sa nemmeno mettere a bollire l’acqua perche’ la madre le ha sempre vietato di mettere piede in cucina. Ora lei ha quarantadue anni e mangia prevalentemente surgelati, anzi che due anni fa e’ andata a vivere da sola. Ma la madre continua a dirle che e’ un’incapace.

Insomma, tutto questo discorso per dire che secondo me ho trovato la risposta al mio dubbio di qualche mese fa. Jeremy ha ubbidito alla mamma perche’ negli anni lei gli ha insegnato il valore della collaborazione in casa, della fatica, dei ruoli interscambiabili, e lui ha sempre trovato normale aiutarla. Non ha bisogno, Jeremy, di sfidarla, perche’ la rispetta. Forse sto interpretando un po’ troppo. Pero’ credo che l’onnipotenza infantile sia normale fino ad una certa eta’, poi deve essere ridimensionata per far crescere un bimbo equilibrato e con una sana autostima. E’ anche per questo che trovo assurda la notizia di cui ho letto oggi: tra due genitori separati il giudice ha stabilito l’affidamento congiunto e la casa e’ stata assegnata al figlio. Sono i genitori a doversi alternare.

post scriptum del 20 marzo: questo articolo del Fatto Quotidiano riporta una esperienza personale:

Il risultato mi è balzato agli occhi qualche mese fa. Quando la maestra ha assegnato a mio figlio di 13 anni, Kamalei, il compito sulla “struttura sociale della famiglia”, lui ha scritto: “Vivo con mamma, papà, mia sorella e un cane”. Nella sua testa è come se non fosse avvenuta la separazione.

O la sta negando, come fanno tanti figli?


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0 commenti

  1. ti capisco, anch'io a 11 anni avevo le chiavi di casa e dovevo badare a mia sorella minore, sapevo scaldare il piatto nel microonde e andavo a scuola da sola.devo ringraziare i miei perchè sono stata in grado di essere pienamente autonoma presto, anche senza uscire di casa, perchè ce n'era bisogno.in compenso ho una nipote quasi sedicenne che non sa nemmeno di essere al mondo….ah, l'è dura 😉

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  2. Mia madre ci ha lasciate fare il letto da sole fin dall'asilo, mi ha fatto mettere ai fornelli molto presto e ci assegnava i compiti delle faccende domestiche. A scuola si andava a piedi, ma erano altri tempi e quelli che venivano accompagnati erano indicati come mezzi scemi da tutti :DQuando ha smesso lei, con mia sorella minore ci ho pensato io (despota anch'io, ehehe). A volte da bimba mi seccava molto dover lavare i piatti mentre tutti uscivano in strada il sabato pomeriggio, ma ora ne son contenta. Vedo mie amiche anche piu' grandi che non riescono proprio a gestirsi, né nelle banalita' né nelle cose piu' grandi, e credo in parte sia dovuto anche alla loro infanzia iperprotetta.

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  3. Grazie Ero Lucy Van Pelt, con questo post mi hai illuminata, oggi ti giuro che stavo magonata proprio per i temi che hai affrontato nel post e leggerti mi ha aiutata a fare un po' di chiarezza in questa accozzaglia di pensieri che ho in testa riguardo ai miei figli e alla loro educazione…Grazie di cuore veramente!!!

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  4. Eh si', gli adolescenti di oggi sono veramente differenti, cresciuti in tutt'altro modo. Anche la societa' e' cambiata, non so se oggi come oggi manderei mio figlio a scuola, a Roma, a piedi per tre chilometri. Comunque hai pienamente ragione, anche io ringrazio i miei genitori per avermi cresciuta cosi' autosufficiente, e a maggior ragione ora che mi trovo in questo paese.

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  5. Gia', proprio cosi'. Anche se per certi versi ritengo di essere stata fin troppo iperprotetta, ma evidentemente i miei genitori hanno saputo darci fiducia, che e' l'elemento fondamentale.

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  6. Felice di esserti stata d'aiuto! Un bacio Mammola.p.s. prima o poi tocchero' il tuo tema principe… mi piace un sacco il modo in cui ne parli, hai una serenita' e un distacco, seppure velati di dolore, che fanno capire che hai abbastanza risolto dentro di te quel problema.

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  7. come dici tu, ecco perche' gli italiani escono di casa a 30 anni, mentre nelle altre nazioni a 16/18 anni…non ho letto tutto questo elenco, ma mi sembra che ci si possano prendere buoni spunti.tempo fa ne parlavo con una mia amica, che ha degli amici con dei figli a cui hanno insegnato da piccoli a scaldare le cose al microonde o fare piccole altre cose… i bambini lo vedono come un gioco, si sentono grandi, e tutti ci guadagnano…in veste di neo-mamma, quello che spero di riuscire a fare, insomma la mia linea guida, e' di non essere troppo apprensiva o troppo protettiva, ma di fargli fare le sue esperienze e renderlo il piu' indipendente possibile… speriamo bene 🙂

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  8. Ma si', secondo me l'importante e' applicare le proprie modalita' e il proprio istinto ad un modello di riferimento che si ritiene valido. Seguirlo alla lettera sarebbe folle, e cieco.Ho letto quello che scrivevi su fb, e credo che abbia ragione chi ti ha risposto Dipende dai bimbi; capisco anche pero' – da fuori, ma ti potra' rispondere meglio chi e' mamma come te – che con un neonato, e primogenito, e expat, spesso si brancoli nel buio piu' totale e si cerchino risposte disperate.Sarai bravissima, sarete bravissimi, stai tranquilla. Si sbaglia sempre, ma in fin di bene.

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  9. Arrivo oggi a questo post. Interessante :)Se scorro la lista (escludendo a monte le incombenze religiose per la scelta di crescere la bimba nel nostro continuum, quindi queste scelte le farà lei da grande o comunque vengono mediate molto) vedo che mia figlia fa da sola è / è stata avanti su alcune cose (scegliere i vestiti da sola? lo fa quasi da che parla, 2 anni, è la nostra prima causa di litigio!!! lei li sceglierebbe anche nei negozi, credimi a volte è pericoloso… 😉 dovrei scrivere un post al riguardo, comunque èè molto importante, tantissimo, lasciare autonomia e libertà anche in queste piccole cose, anche se *perdiamo*, cioè in realtà *investiamo* un po' di tempo), altre più indietro. Qui ho la forte ostilità del papà sulla corrente (lui ha studiato elettronica, per lui bambini e elettrodomestici = pericolo e nel circondario, era morto un bimbo per caduta di asciugacapelli nella vasca, cosa che da piccoli hanno raccontato a me e a lui pure) e hai ragione il cibo è pericoloso, ma mia figlia al mattino è in grado di farsi la colazione da sola e spesso prepara lei il tavolo: va a prendere lo yogurt e i vasi dei cereali, il tovagliolo e tutto ciò cui arriva (solo le posate sono in alto), ancora ieri ha stupito mia mamma perchè con una di quelle scopette e palettine si è messa a pulire tutto il tappeto della sua zona giochi (va detto che io stavo passando l'aspirapolvere – che suo padre mi ha vietato di farle toccare! ma l'aspirabriocole ok 😉 NB lui è in un altro Stato ora ma io rispetto le sue paure – e i bimbi imitano, è molto facile che abbiano di questi istinti se seminiamo gli input giusti) e ha 4 anni. Io son contraria a forzare i bimbi, l'autonomia, lo dovrebbe indicare la parola stessa, non si può insegnare, ma basta che noi genitori forniamo un esempio stimolante e NON li tarpiamo soprattutto! Non li facciamo sentire incapaci (lo hai scritto molto chiaro), non miniamo sul nascere la loro autostima, la loro costruenda consapevolezza di esser capaci di fare tante cose anche da piccoli, la loro autonomia. Questa la mia esperienza. 🙂 Vediamo da grande che adulta sarà…

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