Guardare in faccia la realta’

Parlavo con un’amica su fb e poi ho deciso di scriverci un post. Perche’ ne conosco tante di donne che hanno 35, 40, 45 anni e non trovano uno straccio di uomo, nemmeno strausato, benche’ decente.
Il punto da cui e’ nato tutto e’ stata una frase,

mi è capitato altre volte che vengono a letto con me e poi spariscono

Le ho scritto che se una cosa capita sempre nella tua vita, allora vuol dire che non dipende dagli altri, ma da te. Le ho poi linkato un post de la 27a ora che si intitola Quegli uomini che quando tutto va bene spariscono.

Ora lungi da me prendere le difese degli uomini, che lo sappiamo tutte che di immaturi e’ piena l’Italia. Ma mi sembra evidente anche che continuare sempre con il solito punto di vista femminile non si va da nessuna parte. Ho letto i numerosissimi commenti al post e ho chiesto alla mia amica di leggerli anche lei, che forse avrebbero potuto illuminarle un po’ la situazione. Perche’ le mie amiche si trovano esattamente in questa strada senza uscita: vorrebbero un uomo accanto, scartano la melma, appena se ne avvicina uno un po’ piu’ decente scatta l’aspettativa ma dopo un periodo variabile tra una e ventiquattro(mila) scopate, puff!

Io non ho una grande esperienza in questo senso. Dopo la separazione ho avuto due storie. La prima e’ durata una notte dopo un lungo corteggiamento, e benche’ lui mi ricoprisse di attenzioni e fosse davvero molto carino con me, non poteva funzionare. Io ero arrabbiatissima col caro estinto e volevo solo la conferma di poter piacere ancora. Era troppo presto e lui voleva troppo. Pero’ mi ha lasciato un bellissimo ricordo. Il secondo era il classico fetente, istruttore di pallanuoto, faccia abbastanza anonima, ego a mille, e dopo qualche mese scopro che il seduttore sotto mentite spoglie aveva una specie di harem. Ma non mi aveva mai promesso nulla ne’ io gli chiedevo niente, si faceva vivo una volta al mese e io dicevo sempre si’. Mi andava bene cosi’, a lui gli andava di lusso. Pero’ ad un certo punto mi sono stufata e lui deve aver percepito l’andazzo perche’ non mi ha piu’ chiamata.

Insomma, non so essere di grande aiuto alle mie amiche e di certo La verita’ e’ che non gli piaci abbastanza e’ vera, ma incompleta.

Seleziono da quel post qualche punto di vista maschile e femminile per cercare di capire meglio come pensano gli uomini. 

A volte dipende dal fatto che la donna si innamora (e lo fa vedere) senza ancora conoscere bene l’uomo, e l’uomo rimane perplesso da questo fatto, soprattutto se ha iniziato l’avventura solo per vedere cosi’ cosa puo’ succedere. Quindi l’uomo sta al gioco, e fa pure la parte, e fa cose che non fa normalmente …appunto, sta al gioco (vedi il messaggio di Afiordipelle, dove lui, che vive distante da lei, la va a prendere la mattina per accompagnarla al lavoro etc.., certamente una caso straordinario, ma lo fa perche’ ormai si e’ esposto, in un certo senso). Poi, quando vede che la donna si innamora di piu’, stacca la spina perche’ non vuole farle del male, perche’ lui aveva iniziato un po per gioco.

Non si tratta di una fuga. Si tratta dell’interruzione di un rapporto che secondo lui non funziona. Capisco che molte donne vorrebbero essere preavvisate, almeno per dire: “Parliamone!”. Il punto è che non c’è nulla da dire. Non funziona, e il dialogo sulle ragioni per cui il rapporto non funziona sa solo di agonia. Talvolta è meglio usare il bisturi.

Da queste righe sembra (e non me ne vogliano se mi sbaglio) il classico trip femminile. Si trattava evidentemente di una avventura, di una scappatella, che una volta concretizzata si è interrotta… Evidentemente non ci si conosceva neanche benissimo; da lì poi è scattato il trip femminile con annessi sogni di convivenze idilliache… Beh quelle cose succedono ma in altri modi, con uomini che cercano una compagna per la vita, non con chi cerca l’avventura. Chi cerca l’avventura per definizione, poi ne cerca un’altra.

Secondo me gli uomini (o le donne) che si comportano cosi’ non sono alla ricerca di una relazione ma di una conquista. E spesso non se ne rendono conto nemmeno loro. Perche’ questa ricerca della conquista nasconde tutta la loro insicurezza e bisogno estremo di conferme, e la maggior parte di queste persone che di fatto “usa” gli altri non ha il coraggio, la forza e la solidita’ per riconoscere le proprie nevrosi e cambiare. Certo che gli appuntamenti sono perfetti, e pure il sesso. Di fatto, impegnati nello sforzo della conquista queste persone sanno perfettamente essere camaleontiche, e adeguarsi ai desideri e ai modi comunicativi di chi sta di fronte. Hanno una missione, ed e’ quello di ammaliare, sedurre e abbassare le difese dell’ altro, fino al raggiungimento dello scopo, cioe’ la gratificazione del proprio narcisismo. Di fatto, hanno recitato solo una parte, per tutto il tempo. Ed ecco che il giorno dopo.. non sanno perche’.. non gli va piu’. Ne ho incontrati diversi di uomini cosi’ (sono una donna, non escludo che gli uomini trovino donne altrettanto disturbate), e adesso so riconoscere gli approcci “falsi” e il puro desiderio di conquista.Sono stata ferita da queste esperienze in passato, ma mi hanno fatto capire tante cose sulla psiche delle persone, sulle maschere, sulle estreme fragilita’ di tante persone in eterna ricerca di conferme (posizione lavorativa di alto livello, moglie trofeo, gusto della conquista) e sul modo psicotico di porsi con gli altri.

Leggendo alcuni commenti, spezzo una piccola lancia a favore degli uomini che spesso si sentono accusati di essere bambocci e di non volere un rapporto stabile e maturo. La verità è che non lo vogliono con te, non che non lo vogliono in generale. Son quelle verità che non si dicono per non fare male, sperando che l’altra persona lo capisca senza necessità di spiegazioni chilometriche. NON innamorarsi, non è una colpa. A volte noi donne dovremmo avere più fair play ed incassare con classe, non dipingere il poveretto come un bamboccione non cresciuto ed incapace di vivere, solo perché ci ha fatto il torto di non essersi innamorato di noi. “Non mi sento di legarmi, non sono pronto per un rapporto stabile, non ti merito, esco da una storia che mi ha devastato, voglio pensare solo a me stesso, ho scoperto la vita monacale, voglio dedicarmi al salvataggio dei panda”, sono solo forme delicate per dire “non mi piaci abbastanza”. Capiamolo tutte (e tutti naturalmente) e non accusiamo di essere state mollate senza spiegazioni da uno psicopatico immaturo, perché probabilmente le spiegazioni sono state date (seppur nella goffa maniera maschile) ma dall’altra parte il messaggio non è stato registrato. Ci sono molti partner, uomini e donne ma forse più donne, che tra l’altro anche davanti a chiare spiegazioni non ci credono, tu gli dici “guarda non ti amo, voglio essere onesto” ed il partner ti risponde “non è vero, tu credi di non amarmi, ma in realtà mi ami è che non vuoi ammetterlo non sai guardarti dentro bla bla bla bla”. Con chi non accetta comunque di stare a sentire, la fuga silenziosa è quasi giustificata.

Credo ci sia una tendenza tipicamente femminile che ama sognare e costruire castelli incantevoli intorno agli incontri per così dire “perfetti”. Nel senso che la donna si crea immediatamente molte più aspettative rispetto ad un uomo. Mentre si lascia catturare dalla passione del magico incontro, una vocina interiore continua a ripeterle che forse questa volta è quello giusto, chissà magari l’uomo della sua vita. Ci sarà un motivo se si dice che l’uomo cerca il primo amore e la donna l’ultimo….quello definitivo… Il primo amore dell’uomo non è quasi mai l’ultimo, mentre quello della donna si. L’uomo che sta alla grande con quella donna, magari ci sta veramente alla grande, ma spesso non carica quello stare così bene di troppi significati come facciamo noi. Non si pone mille domande,non si vede mille fotografie del futuro in un solo scatto, lo vive e basta. Noi siamo più complesse e mentre siamo lì ad arrovellarci su quanto o meno possa essere l’uomo della nostra vita, lui è già scappato a cercare un nuovo primo amore…

Infatti meglio sapere piuttosto che non capire cosa sia successo e credere di aver fatto chissà che cosa, pensare di avere qualcosa che non va! Una si arrovella per mesi pensando di essere “sbagliata” invece si era solo incontrato il solito cretino governato dal proprio pisellino che per portarsi a letto una donna ha tenuto una penosa parte per mesi! Ma ditelo, no! Credete che una donna si suicidi per uno così? La maggior parte delle donne, appurato di aver incontrato un mentecatto, è ben felice di voltare pagina, cosa credete, che passerà la vita a rimpiangervi? Certo ammettere di essere un pisello-dipendente non fa fare bella figura, meglio sparire nelle tenebre come un fascinoso e lunare vampiro, o meglio come una faina agguantata la gallina.

Personalmente mi ha fatto male sentirmi dire: “Ho preso le distanze da te perchè mi sono sentito soffocare e ho avuto la chiara impressione che non ti sarebbe bastato entrare nella mia vita ma che avresti finito per volerla dirigere a bacchetta”. Però ho incassato, ci ho riflettuto ed mi sono resa conto che in parte era così; dubito di essere riuscita a cambiare ma almeno ho avuto un punto chiaro sul quale lavorare, per quanto possibile, su me stessa senza arrovellarmi in vaghe domande senza risposta. Peggio è stato sapere da terzi che qualcuno si era dileguato senza dare spiegazioni perchè si era accorto che avevo la cellulite o perchè non ero considerata abbastanza gnocca da fargli fare bella figura con gli amici; si vede che lui stesso era consapevole della pochezza obiettiva delle sue motivazioni ed ha evitato di darle per non fare brutta figura.

Personalmente mi ritrovo molto col quinto commento, cioe’, ci sta che uno non sappia come dire Guarda, ci ho provato ma davvero non mi prendi. E’ chiaro che pero’ se la cosa va avanti da mesi diventa un po’ difficile poterlo sostenere. Nel caso del caro estinto, lui non ebbe le palle di analizzare e ammettere che era la ricerca di un figlio ad averci divisi, e non solo il fatto che io lo volevo e lui no, ma anche il fatto che nel momento in cui – per un suo problema – io ero entrata nel tunnel malato del Non vedo altro nella vita, lui ha girato i tacchi e si e’ trovato l’amante. Per poi arrivare a dirmi Io non volevo nemmeno sposarmi. Peccato che era accaduto tre anni prima, e non ero stata io a chiederglielo.
Insomma, voi come la vedete questa cosa? Secondo voi un uomo annusa da lontano quando una donna vuole solo un compagno per la vita e non esattamente quel compagno per la vita oppure e’ sempre la solita storia che non vogliono impegnarsi? 


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0 commenti

  1. Sicuramente un po' entrambe le cose. Potrei scrivere un libro sull'argomento, viste le mie esperienze! Non vogliono impegnarsi certo, ma, come dici tu, non con te! Inutile farsi tante seghe mentali (ed io sono sempre stata la regina) “non gli piaci abbastanza”. A me quel libro ha aperto la mente. Passiamo le giornate a farci mille domande, a esporre dubbi, a stracciare i maroni a chiunque perché “non capisco il suo comportamento, eppure gli piaccio!” ok ma mai abbastanza. “Non si fa sentire perché aspetta me, non vuole starmi addosso” Seeeee, non si fa sentire perché non ha voglia di sentirti!Sono sicura che anche quei tipi di uomini, se si innamorano o si “prendono” per davvero cambiano, si fermano, non scappano. Che poi se ci pensiamo bene, quelli che ci stanno addosso e che magari vorrebbero anche impegnarsi ci sono. Ma non ci piacciono. No, noi ambiamo a quelli un po' bastardi. Dai, ammettiamolo, se uno ti messaggia la sera stessa, dopo il primo appuntamento, perde di fascino. Se il giorno dopo ti ha già mandato più di 5 messaggi è già uno “sfigato”. Siamo strane noi donne!Poi ovvio ci sono anche i cretinetti, quelli che amano giocare col fuoco e con le emozioni forti. Quelli che ti dicono, dopo una settimana, “ti ho già fatto una copia delle mie chiavi di casa” per poi aggiungere, dopo un giorno, “stai correndo troppo, non mi devi spaventare”.  Eh si.In ogni caso, donne, ci facciamo troppi film. Al primo appuntamento nella nostra mente parte già il Ciak si gira, e da li chi ci ferma più?! Tranquille, ci ferma lo stesso Ciak ma preso forte sui denti stavolta. E ogni volta fa male, si, ma  che ci volete fare?! Noi, siamo registe nate 😀

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  2. Recentemente mi è capitato di frequentare una ragazza dopo la fine del mio grande amore. Era bello sentire il brivido della conquista, poter dire a se stessi “cazzo, hai ancora sex appeal sfruttalo”, addirittura puoi trovare l'idea appagante di trascorrere con lei i tuoi pomeriggi e le tue serate… poi ho capito che non la volevo, che comunque sarebbe andata male perché io non desideravo nessuna al di fuori della mia ex. Ho deciso di non provarci più, di non andarci nemmeno a letto perché il mio dolore non coinvolgesse eventualmente anche lei. Sono quasi sparito dalla sua vita e se mi chiama mi comporto in modo burbero, un atteggiamento che non fa parte del mio carattere.Non ho mai avuto il coraggio di farle un discorso a viso aperto: sebbene lei fosse a conoscenza della mia situazione sentimentale, io non volevo la sua compassione, non volevo giustificarmi, preferisco che si arrabbi con me e che utilizzi questa piccola amarezza per ricercare altre persone più adatte a lei.Non c'è un modo unilaterale attraverso cui gli uomini agiscono, quello che ho scritto qui è semplicemente la mia esperienza, tanto per dare un quadro complessivo più esaustivo… per quanto sia possibile.

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  3. La mia opinione è sempre un po' controcorrente e poco romantica. Sono convinta che non esista l'obbligo di amare o di ricambiare l'amore. Che ci sia la possibilità per tutti di dire “ti amo” sinceramente, ma anche di rendersi conto che era vero in quel momento, ma non era vero per sempre.La differenza la fa il modo. Se per farmelo capire mi tradisci, mi inganni, mi illudi o mi fai prendere degli impegni e poi mi molli, è chiaro che di quel “diritto” hai abusato.Forse sono un po' maschile nell'approccio, ma mi è capitato di dire “no, io non ti amo” (e quanto mi sarebbe piaciuto sentirmelo dire invece di tanti inganni) e di sentirmi rispondere “non è vero, hai solo paura” oppure “ma io non ho fatto niente di male”.Secondo me, una cosa verissima detta sopra nei commenti che hai citato, è che si pretende il tutto subito.Invece si dovrebbe uscire insieme per conoscersi e poi poter serenamente accorgersi che non funziona. Invece spesso, il solo fatto di accettare di frequentarsi viene percepito come impegno e da li in poi se vuoi tornare indietro sei uno stronzo/a.Ero arrivata al punto di non voler più vedere nessuno, per la paura poi di non sapere come uscirne. Bastano un paio di semi-stalker, per poi far scattare la convinzione che “anche no”.Probabilmente manca una reale “educazione sentimentale”, infatti io con il mio piezz'e core ci provo ad educarlo anche in questo senso. In punta di piedi, ma ci provo.Grazie per lo spunto interessante.

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  4. Sono uomo [fine della premessa]Ribaltando il tuo post posso dirti di soffrire dello stesso problema.A molte donne ho fatto capire di avere un interesse particolare ed elaborato nei loro confronti malgrado loro abbiano professato amicizia di piaceri.Con molte ho nutrito una relazione borderline in cui io ero maggiormente coinvolto e quando, stufo ed abbattuto ho messo da parte il cuore, mi è stato chiesto perché non abbiamo trasformato la storia in qualcosa di più serio.Come mi è successo il contrario, ho passato più di un anno della mia vita con una persona con la quale ci eravamo giurati amore e stelle, ma che si è rivelata essere un discreto piacere ed una pessima amante. Penso che arrivati ad una certa età la donna sia in cerca di affermazione della propria sensualitàe l'uomo sia solo stracolmo di paura ed insicurezze.Una vive la necessità di essere amata desiderata e mettersi al fianco qualcunol'altro viceversa la vive come una paura terrificantePatti chiarmi, amicizia lunga.Parlate con il vostro partner, uomo o donna che sia, parlate chiaro e siate coerentiCapitevi e comunicate, verbalmente o meno, date spazi e tempi.Ma prima di tutto, siate in pace con voi stessiPS. ad amare troppo una cosa, si finisce sempre con il dolore per averla persa.Ergo –> non amate l'idea di un compagno, amate il compagno (e per farlo attenderei il momento spazzolino o mutande a casa vostra)

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  5. Post molto interessante Lucy. Come sai sono anche io una di quelle che non riesce a trovare uno straccio di compagno. Ho trovato tutti i post, sia quelli citati da fb sia quelli dei commenti, molto illuminanti. Personalmente sono giunta alla conclusione che le cose vanno così se una delle due persone non è abbastanza invaghita. Se lui non mi piace abbastanza o se io non gli piaccio abbastanza finisce li. Fa male essere la parte rifiutata, però è giusto prenderne coscienza per quello che è e andare avanti. Insultare l'altro e strapparsi i capelli, alla fine fa male solo a noi. Se poi, invece, la persona ci fa effettivamente degli sgarri che esulano dallo sparire o dal non piacersi, allora lli ci rimango male e secondo me a ragione.

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  6. Non so, io vedrei normale non farmi piu' sentire ne' vedere in certi casi. Ci sono quelle volte in cui dici “oddio ho proprio sbagliato questa sta fusa” (o meno coloritamente, “non fa per me”), parlarne e' inutile perche' comunque non cambierebbe niente.Resta il fatto che questa cosa si fa con persone appena conosciute e ancora relativamente distanti, di sicuro non se ci si sta insieme da parecchio tempo, li' comincia ad essere da idioti.

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  7. io sono d'accordo con ale. cioè ci sta che non gli piaci o non ti piace abbastanza, per carità, ma dipende.c'è anche quello che vive per la conquista e dopo aver conquistato te si butta su mille altre. quando lo scopri e lo molli, poi piange. e no, lì la verità non è che non gli piaccio abbastanza, la verità è che è uno stronzo senza appello!senza generalizzare, s'intende.

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  8. Sono un uomo ma in questo caso ho solo l'esperienza di chi non si è mai trovato a doversi allontanare: questo lo preciso perché ci tengo a commentare questo post interessante, ma per dire che io posso solo esprimere il mio punto di vista su come ho preferito essere lasciato. E in tutte le mie esperienze il motivo, detto o non detto, è stato proprio quello di cui si parla qui: io non piacevo abbastanza, non li ho fatti “prendere” di me. Parentesi: concordo con te Lucy quando dici che a un certo punto il problema non riguarda gli altri, ma riguarda te. Eppure è possibile e pure frequente che tu venga lasciato anche se… rispetti tutte le “regolette”, e virgoletto questa parola perché non ci sono davvero delle regole standard. Io penso che dipenda da noi, ma dipenda anche dalla fortuna di trovare la persona giusta.Comunque, da tutte le volte che sono stato lasciato ho simpaticamente elaborato il modo in cui lascerò io, per assicurarmi di creare il minor dolore possibile, che è il modo in cui “preferirei” essere lasciato.1) sicuramente non mi piace il non ricevere spiegazioni. Una persona mi lasciò non dicendomelo. E non dicendomi più niente. Non rispondeva ai messaggi, alle chiamate, si cancellò da ovunque, senza darmi spiegazioni, senza nemmeno dirmi che era finita. EVITARE!2) se ho fatto qualcosa di sbagliato, voglio saperlo: devo capire su cosa posso lavorare3) se andava tutto bene ma l'altra persona non era presa, vorrei che mi fosse portato il massimo rispetto. È una cosa stupida, ma se io ero innamorato di te, tu non devi sentirti in colpa, ma devi almeno esserne “onorato”. E per questo devi cercare di avere la massima cura ché io non mi faccia male.Mi scuso se sono andato fuori argomento, come ho scritto all'inizio non potevo contribuire con la mia esperienza, ma ci tenevo a scrivere qualcosa a riguardo 🙂

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  9. É questa fandonia che ci andiamo raccontando da millenni e che ci fa arrovellare. La risposta è semplicissima: la specie umana non è fatta per stare in coppia! Non è una provocazione ma un dato di fatto! Guardiamoci dentro e accettiamo la nostra vera natura!

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  10. Secondo me quando la cosa non va è o perché uno dei due (o entrambi) ha (hanno) qualche problema serio a relazionarsi o perché non ci si vuole bene abbastanza.Comunque credo che spesso e volentieri le donne amino farsi del male con tipi che sanno benissimo non potranno mai dar loro quello che cercano, e lo fanno in nome di “cambierà per me”. E poi alla fine arrivano le (prevedibili) bruciature.

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  11. Grazie. Fosse capitato a me la tua sparizione non mi sarebbe affatto piaciuta, ma sai, a leggere il retroscena hai tutta la mia comprensione. Comunque a volte e' capitato anche a me, piu' da giovane, di sparire e/o di fare la stronza per tagliare.

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  12. Grazie per il tuo commento, hai ragione, parlare e chiarire e' la base di tutto. Ma non sempre si trova la disponibilita' dall'altra parte. Comunque nel mio caso e' stato il mio compagno a pretendere spazzolino e mutande a casa mia 😀

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  13. Non si tratta nemmeno di essere stronzi… non mi sento così, ma sai, certe volte dopo aver perduto una cosa così grande ti senti come se il mondo intero fosse in debito con te, ti ritrovi a doverti districare in situazioni molto complicate e non si ha la pazienza di spiegare a qualcuno/a come dovrebbe prenderti… e probabilmente un modo non c'è.

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  14. non ho letto tutti i commenti, ma io – che ho mille amici e mille amiche single – penso che ci siano due fattori importanti (non gli unic, ovviamente.uno, è che ci sono meno uomini che voglono relazioni serie di quanto ci siano donne che vogliono relazioni serie. molti meno. per diverse ragioni, ma è un fatto. meno uomini vogliono una famiglia, meno uomini vogliono figli.meno donne vogliono avere una sessualità non monogama, meno donne stanno bene da sole. ci sono propensioni differenti.due, un po' tutti, uomini e donne, cercano mediamente persone di “valore” maggiore rispetto al loro. tipicamente, più attraenti di loro, ma anche con altre qualità possedute in misura maggiore di quante le possiedano loro. È come andare a fare la spesa cercando sempre i saldi al 50%, più o meno. e quindi si hanno aspettative elevate, che non corripondono alla realtà.

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  15. Grazie per questo post, davvero molto interessante! Ero indecisa se scrivere o meno questo commento (anche se ti seguo da parecchio tempo, è la prima volta che commento il tuo blog: perdonami – e mi perdonino anche i tuoi lettori – se la mia scrittura sarà noiosa o poco adatta allo stile del blog…). La molla che mi ha fatto scattare è stata il fatto di sentirmi chiamata letteralmente – e implacabilmente – in causa sin dall'inizio: rientro nel giro delle tue conoscenze (anzi, mi fregio del titolo di tua amica, quantomeno di vecchia data), ho 36 anni (a volte, ancora non ci credo e quasi non riesco a scriverlo) e non ho trovato uno straccio di uomo decente. Ma, se di qualcuno dev'essere la colpa, questa non è certo delle circostanze, degli eventi, del gatto etc., ma MIA. Ma sbagliando, s'impara!Conosci la mia storia sentimentale: gli ultimi ragazzi che ho avuto, in ordine di tempo, sono stati l'intellettualoide palestrato scopertosi gay (o forse io sono stata solo l'ultima ad averlo scoperto!), il tecnico aeronautico di notte e poeta di giorno con il vizio ossessivo compulsivo della pornografia, il cubano assistente di volo e mille miglia lontano dal mio mondo e, dulcis in fundo, il bellissimo narciso dotato dell'ego più grande che io abbia mai incontrato e del livello di empatia tra i più bassi della storia. Soprattutto l'ultima storia, quella col narciso, risponde esattamente al tipo descritto nei commenti. Non abbiamo toccato la vetta delle ventiquattromila scopate, perché lui è sparito prima. O meglio, sparisce a tratti. Comunque, non è questo l'importante. L'importante è che i segnali per capire come stessero le cose, c'erano tutti, dall'inizio. Sono io che non li ho visti (o voluti vedere). Il mio istinto me li indicava chiaramente, ma io non lo ascoltavo: semplicemente, io ero coinvolta, e tanto, lui era coinvolto, ma poco. Le sue sparizioni a singhiozzo, i suoi comportamenti poco decifrabili, le sue ambiguità sono solo una conseguenza di tutto questo. Certo, ho dato tempo al tempo per vedere se le cose cambiassero. Ma le cose non cambiavano. Solo che io ero troppo presa e non riuscivo a “leggere” i comportamenti di lui, pur avendone tutti gli strumenti (“La verità è che non gli piaci abbastanza”). Parlavamo due linguaggi differenti, ma mentre lui – più furbo – capiva il mio, io – colma di sentimenti e di aspettative – non capivo il suo.Sono sostanzialmente d'accordo con te e con nessunosa (interessantissimi comunque anche tutti gli altri commenti). Io penso che non ci siano storie sbagliate, ma più che altro scelte sbagliate. E le scelte, siamo noi a compierle. Credo quindi che l'importante sia avere gli strumenti per farle e per capire il linguaggio dell'altro…

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  16. Grazie Stellina :* mi sembrava che tu avessi ben chiari tutti i suoi non so. Io credo che spesso l'errore che facciamo noi donne e' appunto pensare di poterli cambiare. Non cambia niente. Se ti metti con un dado da brodo non e' che diventa gallina. Dado resta. E pure insipido.

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  17. Ho sempre attribuito questi “game (l)over” relazionali ad un'errata taratura del sistema di ricerca del partner. Per una regola tanto universale, quanto inspiegabile, una corposa percentuale di coloro che cercano il grande amore finiscono con lo scontrarsi con chi, al contrario, non aspiri a nulla di piú che all'avventura di una notte.A ben pensarci, seppur in modi specularmente opposti entrambe le categorie sono fortemente impegnate in un'ossessiva ricerca dell'altra metà della mela ed è quí che si incontrano. Perchè le necessità sentimentali dell'una ben si contemperano con gli impeti ormonali dell'altra. Per esperienza personale posso affermare che la persona che intellettualmente mi era piú affine (e che in un anno ha stropicciato ogni singolo angolo del mio cuore) mi trovava indispensabile sotto le lenzuola ma assolutamente superfluo nella vita di tutti i giorni. Alla fine, entrambi, ci eravamo creati due fantastiche illusioni: io credevo di aver trovato la donna della mia vita, lei qualcosa di simile ad un orsacchiotto di peluche con optionals inclusi. Questo perchè presi dalla foga dei rispettivi desideri riflettevamo l'uno sull'altra delle immagini distorte, che per converso non saremmo stati in grado di riadattare su chi, invece, nutriva aspirazioni simili alle nostre. Perchè se sei un principe alla ricerca di qualcosa di duraturo per dare continuità al regno, biancaneve ti da una certa idea di piattume e vai con la strega. Al contrario se strega ci sei e cerchi qualche magica e breve avventura, dal mago ti guardi a vista, sia mai che faccia qualche strano incantesimo e strizzi l'occhio a quel bambacione in calzamaglia azzurra su di un cavallo bianco. In definitiva siamo aerei destinati a scambiare una montagna per una pista d'atterraggio per colpa di un radar che abbiamo inconsapevolmente sabotato. Quel che ne deriva è materia da decadenti cantautori e romanzieri sul depresso andante.

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  18. Commento bellissimo, grazie, e verro' a leggerti. Ma spiegami una cosa, mi stai dicendo che ognuno di noi cerca qualcosa di diverso da quello che in realta' desidera? Questo mi ricorda la teoria dei tatuaggi della mia amica. Perche' si proiettano immagini distorte, secondo te?

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  19. Piú che di ricerca io parlerei di effettiva (ed errata) convinzione di aver trovato quel che da anni si andava cercando. Perchè il bravo ragazzo vede nella bad girl quel “je ne sais quoi” completamente estraneo al suo mondo fatto di regole e di schemi. Un pó come in un romanzo di Calvino, dove un poveraccio e un nobile si scambiavano i rispettivi pranzi lui inizierà ad idealizzarla, perchè lei è dannatamente diversa da tutte le altre, ha originalità, disincanto, senso critico e quella totale assenza di paletti che la pongono al di fuori di tutte le convenzioni sociali. Da lí il sillogismo aristotelico sarà breve: lei è diversa da tutte le altre-lei mi da sensazioni nuove-lei nutre interesse nei miei confronti: è la donna della mia vita. L'innamoramento sarà il passo successivo, con incluse nel prezzo tutte le controindicazioni del caso, tra cui gelosia e morbosità che spingeranno l'altra disinibita metà del rapporto a francobollare il puro e casto innamorato con una lettera sprovvista di mittente e destinazione ignota. Con questo non voglio dire che le intenzioni di lei fossero necessariamente pessime. Una volta stornate dal rapporto l'eccessiva enfasi e le visioni da romanzo rosa di lui, potremmo dire che il nostro principe suscitava almeno all'inizio nella strega un moderato e piacevole interesse. Perchè nella visione che lei ha dell'universo maschile, questo strano esemplare sembra essere sprovvisto di codice a barre ed ormoni da combattimento, distinguendosi al contrario per anteporre le esigenze altrui alle proprie. Proviamoci, ripete tra se e se, come chi dopo una vita passata a mangiare a casa della nonna, si siede per la prima volta in un ristorante esotico. Ma, appena lui inizia a palesare le proprie intenzioni in ordine alla vita di coppia, lei scappa, sentendosi neanche tanto prosaicamente, soffocata. Le immagini distorte, secondo me, le proiettiamo per una questione di comodo. Siamo per natura affascinati dal diverso, seppur come nel caso di sopra con diversi gradi di intensità e per illuderci che anche per lui sia cosí gli cuciamo addosso la nostra visione del rapporto. Poi, un bel giorno, uno dei due palesa la propria natura e la coppia scoppia. Alcune persone, in fondo, non si accorgono nemmeno dopo molti anni che la felicità, quella vera e durevole, la si trova con chi è noiosamente simile a noi, come un placido lago in una qualsiasi giornata d'autunno. P.S. Scrivi veramente bene.

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  20. Grazie 🙂 anche tu!Analisi perfetta, direi. Credo che per arrivare alla consapevolezza di quale felicita' si cerchi bisogna almeno essere cresciuti ed aver chiuso i conti con se stessi. Altrimenti si andra' sempre cercando nell'altro quello che si pensa di non avere. Ma e' un abbaglio pure quello. Spero tornerai a commentare 🙂

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  21. bellissimo post. Condivido sull'analisi che se n storie sono andate male, alla fine dobbiamo interrogarci su come scegliamo e perché abbiamo detto no a chi invece sarebbe stato (sulla carta) adatto a noi. E ovviamente mi riferisco alla mia esperienza personale. Vorrei aggiungere una cosa alla to do list in caso si lasci il patner. Io amerei sapere i motivi. Possibilmente quando iniziano i sintomi e non quando ormai la malattia è cronica e si può solo amputare. Credo che sia stato Shakespeare a scrivere che alla base di tutti i rapporti, amore come amicizia, c'è il dialogo. E non va mai trascurato.Certo, come mi ha gentilmente comunicato un amico del mio ex, “shit happens” e cioè le relazioni finiscono. Ma a 30 anni (nel caso del mio ex 40) credo sia opportuno dare almeno le motivazioni. Il minimo sindacale per me. Cercando pure di non ferire l'altro…Nel mio piccolo, come te, mi è capitato che entrassero persone nella mia vita al momento sbagliato. In particolare ho molto affetto per un uomo che davvero mi ha coperto di attenzioni con un lungo corteggiamento. Non lo sentivo adatto a me…ho deciso di provarci. Dopo 3 settimane, in lacrime, gli ho detto che non me la sentivo, che non vedevo un futuro insieme. E mi sentivo terribilmente in colpa, perché sentivo di averlo in qualche modo “ingannato” provando a vivere quella relazione. Adesso, a distanza di anni, siamo “quasi amici”, nel senso che abbiamo un dialogo fluido e riusciamo a scherzare sui miei “enormi” sensi di colpa. Non mi sono mai pentita della mia scelta, anche se lui sarebbe stato un uomo attento e oggi nella mia singletudine un uomo come lui è solo un miraggio. Ma quelle differenze di fondo esistono tutt'ora e mi sento corretta ad aver troncato un rapporto per me senza futuro. Vorrei solo che gli altri avessero avuto la stessa correttezza nei miei confronti.

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  22. Come non essere d'accordo con te. Che poi io I motivi li ho capiti da sola, perche' lui non ha voluto darmene – ci ha provato dopo, quando aveva I sensi di colpa che se lo mangiavano, ma non ero piu' interessata io. Va cosi', Sara. Purtroppo.E un giorno scrivero' un post sui “traghettatori” 😀

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  23. e spero di poter commentare “con esperienza”! ;)a me fa rabbia una persona che non vuole soiegarti. Perché per me significa che non ha il coraggio delle sue azioni. Io non ho tradito, ho fatto del mio meglio. E un semplice è finita non mi basta. E' una cosa che mi ha fatto molto soffrire e che ha allungato i tempi della mia ripresa. Ripercorrevo mentalmente ogni episodio come ho fatto io come ha fatto lui. Ma non serve a nulla…ecco vorrei dire a queto, a qualcuno che legge e che si trovi nelle stesse condizioni. Forse non capiremo mai, e cmq le sue motivazioni potrebbero non essere valide ai nostri occhi (io reputo non sufficiente il fatto che in un periodo stressante ho iniziato a parlare nel sonno, disturbando così il suo sonno, ma magari sono solo opinioni!)Ecco…a me stessa di un anno fa…consiglierei di seppellire il ricordo di questo uomo e tutti i dubbi a lui correlati. E dopo una sana autoanalisi, riprendere in mano la propria vita. Con la speranza di riuscire ancora ad affidarsi (che è una cosa splendida, e davvero…spero di riuscirci ancora al più presto, perché non ricordo più come sia emozionarsi)

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