Avevo quattordici anni, era l’estate del primo liceo. Mi avevano dato 3 materie, una botta assurda per una ragazzina a modo uscita dalle medie con 9. Lui era bellissimo. Moro, occhi neri, alto, muscoloso. Sei anni più di me, affascinante nei modi, una forza della natura. Raccontava che faceva l’attore, in effetti poi lo vidi in una comparsata in un film, e credo che la sua carriera cinematografica li’ sia rimasta. Sorriso smagliante, simpatico, avevo completamente perso la testa per lui. Lo guardavo da lontano e gli lanciavo grandi occhiate, poi il miracolo fu che mia sorella ed io stringemmo amicizia con lui ed altri 2 ragazzi.

Ci diedero appuntamento allo stabilimento. Ricordo solo che camminammo nel parcheggio, io accanto a lui, ad un certo punto mi prese per mano, mi spinse contro una macchina e mi baciò.
Fu bellissimo. Sapeva di tabacco, era buono. Si accorse, sono certa, che non avevo mai baciato, ma mi disse che era il bacio più dolce che avesse mai dato, e io gli credetti. Ero felice, mi baciava le mani, le guance, il collo, tutto era così perfetto che non avrei davvero potuto chiedere di più.
Il giorno dopo sarei partita per un viaggio lungo, e non lo avrei rivisto. Lui mi riempì di attenzioni, continuò a baciarmi dolcemente, mi disse che al mio ritorno ci saremmo visti ancora, che mi avrebbe portato a cena fuori e che se i miei non mi avessero fatto uscire mi avrebbe portato fuori a merenda… Ero persa per lui! Mi riaccompagnò a casa che camminavo sulle nuvole, e mentre mia madre mi chiamava dalla soglia lui di nuovo mi appoggiò contro il muro del cancello e mi diede un ultimo lunghissimo bacio. Non ci capivo più niente, era successo tutto così velocemente ma era stato meraviglioso, perfetto, dolce, saporito, eccitante, neanche nei miei lunghi sogni ad occhi aperti avevo mai immaginato niente di simile.
Ma lui non aveva fatto i conti con l’ingenuità dei miei quattordici anni. Il viaggio fu lungo, sì, e visitammo molte capitali europee. Da ciascuna tappa gli mandai una cartolina con parole d’amore, con le mie labbra stampate, gli scrivevo che lo amavo alla follia e che mi mancava, che non vedevo l’ora di riabbracciarlo.
Ovviamente non l’ho più visto. Ne’ io l’ho cercato una volta rientrata. Mi rimane di lui il ricordo spettacolare di un pomeriggio col cuore a mille, pazza di gioia e pazza di lui, e il sapore di un bacio dolce, appassionato e vero. Iniziavo a vivere.
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e perchè mai non vi siete più rivisti?è follia :(p.s. devo seguirti, il titolo la dice lunga.Io sono Lucy Van pelt: http://soproblemy.blogspot.com/2011/03/testa-dipeanuts.html
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Questa è una grande emozione! Sono Lucy che risponde a Ero Lucy! Fantastico. E sei la prima a commentare, grazie!E perchè non ci siamo più rivisti… Lui aveva vent'anni, io quattordici, un secolo fa, in cui esistevano solo i telefoni a disco e i genitori ci facevano rientrare alle otto. E' stato tutto meraviglioso, e lo è anche il ricordo.
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In effetti io non ho un così bel ricordo di un bacio…. di nessuno forse, ma sono ciòvane e sogno ancora un bacio stile 'mi prende e mi bacia all'improvviso contro qualcosa' 😉
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che bello..mi hai fatto ripensare al mio…
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Spettacolo!!!! mi hai fatto emozionare…e anche un po’ sognare……
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che dolci ricordi…. 🙂
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bellissimo post!
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Non te l’avevo ancora detto, eh, che è un racconto dolcissimo.
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grazie 🙂
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