The pen is on the table

Come raccontavo giorni fa in un commento a WonderDida, le lezioni di inglese qui sono una figata. Ovviamente. Vi ricordate che vi avevo detto che la prof del corso che sto seguendo e’ molto in gamba, e tra gli obblighi c’e’ quella di un certo monte ore da fare al laboratorio ESL (English as a Second Language).

Abbiamo due programmi di Listening da seguire: il primo ha dei video di argomento generale, tipo l’isola di Tuvalu che rischia di scomparire a causa dell’innalzamento del livello dei mari, o un’adolescente e un’amica di sua madre che scoprono una passione in comune per Twilight; ma il secondo programma e’ davvero appassionante.

Il filo narrante e’ la vicenda di un calciatore professionista che si ritrova implicato in uno scandalo giornalistico perché accusato di aver intascato una mazzetta per fingersi infortunato il giorno prima di una partita importante, assenza per la quale la sua squadra ha perso. La giornalista che segue la vicenda e’ una sua ex compagna di College, anche un po’ innamorata di lui, che dapprima crede alla sua buona fede, ma nel tentativo di verificare le fonti – perché heh heh e’ proprio una brava giornalista! – scoperchia l’inghippo, e cioè che lui in realtà e’ stato truffato da una tipa che gli aveva proposto di firmare un contratto per uno sponsor e invece non era nient’altro che la sorella di un suo compagno di squadra che cosi’ aveva trovato il modo per liberarsi di quello che lo teneva ingiustamente in ombra.

Wow. Altro che i nostri libri di testo.

In tutto questo all’interno dei vari video da vedere ed ascoltare ci sono delle domande di comprensione generale e poi le lezioni di grammatica, fonetica, pronuncia, lettura e comprensione del testo. Al termine di ogni lezione, che dura un’ora all’incirca, c’e’ il test di verifica di tutto quello che si e’ studiato, con il punteggio.

Si capisce che sono entusiasta di questo metodo di insegnamento niente affatto noioso, vero? E poi il laboratorio in cui studiamo e’ grande e si accede solo se si sta seguendo un corso che prevede un laboratorio (dimostrato dal badge che ovviamente e’ aggiornato ad ogni inizio di corso), ci sono un centinaio di postazioni pc e tre Mac. Non sempre gli utenti sono rispettosi di chi sta lavorando, ma l’ho detto, qui mica siamo in America.

Oggi era una giornata meravigliosa, assolata ma non troppo calda. E stranamente non ho trovato pioggia, che immaginerete in motorino non e’ proprio il massimo della vita. Cosi’ sono riuscita a fotografare l’uscita del parcheggio, perché quegli alberi meritano proprio. Si chiamano flamboyant.




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0 commenti

  1. che meraviglia gli spazi, i colori, la vastità di tutto!P.s. Ma anche la vs. storia si conclude col calciatore che dice “i soldi sono miei e ci faccio quello che mi pare”? 😀

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  2. Cara, non ti commento spesso ma ti seguo, e sono molto felice dell'arrivo del leoncino. E ti invidio il sole e i colori di questo post. ho… pure un favore da chiederti, in quanto Lucy the doc is in e in quanto futura mamma.. ho riesumato eccezionalemnte credo il blog perche' ho bisogno di un consiglio da mamme (presenti e future 🙂 su una questione pimpica non drammatica ma che che mi fa perdere il sonno. Mi vieni a trovare, please? (so ches embra un'orribile pubblicita' per avere lettori e temo che spammero' abbastanza blog ma ecco spero si capisca che non e' questo l'intento )

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  3. che bello questo metodo di studio! è fantastico, così si che si impara, ricordo gli ultimi anni di università che le lezioni di inglese diventarono più appassionanti proprio perchè il listening trattava argomenti attuali e interessanti.

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  4. Quegli alberi sono bellissimi, sono originari dell'Africa tropicale e poi si son diffusi nei paesi caldi (tra cui i Caraibi). Io li ho visti per la prima volta alle Canarie, uno spettacolo!ps per le trame delle vostre letture si rifanno a qualche soap!? 🙂

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