Bilanci

Per la classe dell’ipercinetico stiamo affrontando un tema di quelli che liquidi in tre secondi e mezzo: Who I am. Abbiamo iniziato dalla lettura di un brano e stiamo passando attraverso delle riflessioni individuali e di gruppo. E’ bello vedere come alcune ragazze, soprattutto, intorno alla ventina, per la prima volta si trovino a pensare su chi siano e su come il loro (modo di) essere potrebbe essere differente a seconda delle varie evenienze della vita.

Il primo compito individuale era quello di trovare un oggetto che ci appartenga, o che abbia importanza per noi, fotografarlo e scrivere un paragrafo.

Ho parlato del mio computer.

Few days after my arriving in the United States my old notebook got crashed and I lost all the data I had in it. Photos, music, emails, everything; and also the work I did for at least 4 years. I thought it was such a sign. When I moved from Italy, I knew I was leaving my past, even if I still didn’t know what my future would have been. So, at the same time as in my real life, I bought a new laptop and started again. This laptop doesn’t represent me, but it helps me to express myself. I write my blog on it, I chat with my friends in Italy, I see my family on Skype, read the email that old friends send me, I browse the internet, I read newspapers, find recipes, do my homework, follow the steps of my pregnancy, everything. It sounds weird saying that there is a relation between me and my laptop, but in this moment of my life, now that I’m in transition, this object helps me to stay in touch with my past but also to move the first steps toward my future. That’s why it’s so important for me.

Il compito che abbiamo per domani, invece, e’ di scegliere una nostra foto di dieci anni fa e parlare alla persona che eravamo.

This is me almost 10 years ago. This picture was taken six months before that my life would have completely changed. After the first explosion, other revolutions occurred, some big, some others small. After the big bang, turning back became impossible. So what I would like to say to the person I was, is: think. Think at who you are and think at what you need. If you still don’t know what you want and what you really need, wait. Don’t be pushed by others. But I want also to say her, the person I was, to be confident. Who I am now is the result of all the changes, errors, pain, and conquests I had in ten these years, and all those things that made me suffer had to occur to become the person I am, the relation I am in, and the goals I have reached so far. Nothing happens without a reason.  

Era qualche mese prima di lasciare Slashbro. Ero a Maratea, un posto in cui non sarei mai piu’ tornata. Forse tutto e’ cambiato meno di sei mesi dopo. Avevo 29 anni. Non mi somiglia nemmeno piu’, quella li’. In undici anni c’e’ stato un trasloco, un’altra relazione, un trasloco, un matrimonio, un trasloco, un tunnel nero di infertilita’, un tradimento, un divorzio, un trasloco, una rinascita faticosa ma bellissima, una nuova relazione, la riscoperta di se’ e dell’Amore, una relazione a distanza, la tenacia, un trasloco, l’espatrio, la gravidanza.

Tranne il matrimonio, rifarei tutto.
Traslochi compresi.


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0 commenti

  1. Occaspita anche a me si è crashato! Però(dice Daniele) che I dati riuscirà a recupetarli.Per ora viaggio col cell ma ê più complicato.Bello il compito che hai scritto per domani.Mi piace il suono che fanno I tuoi pensieri in questa versione 🙂

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  2. Che bell'esercio parlare alla te stessa di 10 anni fa. Il tuo post mi ha scaldato il cuore, mi dà fiducia pensare che anche le cose che più ci hanno fatto soffrire contribuiscono a renderci quello che siamo oggi. Grazie per questo meraviglioso post!

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  3. Anch'io ogni tanto (spesso) guardi indietro.Potendo, mi fermerei oggi. Ma non si può, e questo è il bello.Ammiro che tu vada a scuola in un paese diverso di cui stai ancora perfezionando la lingua. So quanto sia difficile per averlo provato da bambina (primo giorno di scuola in Italia “bambini scrivete la data” ed io e mia sorella “que es?”) immagino da grandi. Brava!

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  4. I bilanci mi mettono sempre un po' in crisi. Il tuo mi piace perchè è in positivo. E mi piacciono questi “compiti” che a 40 anni hanno un significato ben diverso che a 20 o anche a 30. Io non rifarei quello che ho fatto, potendo metterei un punto e ripartirei da capo, probabilmente perchè il risultato del mio passato ad oggi non mi piace. Non so chi sono e non so cosa voglio evidentemente. Però faccio i compiti con te, mi piace leggerti anche in Inglese.

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  5. Belli i tuoi racconti, e…ottimo inglese, se mi è permesso un giudizio! Bello l'esercizio dei 10 anni: io però ormai dovrei farlo tornando indietro di 25, ma il risultato sarebbe il tuo: rifarei praticamente tutto perchè tutto ha portato ad essere e ad avere questo presente. Felice.

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  6. Che bella la foto, ed è bello vedersi con gli occhi del poi. Il passato sembra così lontano quando ci si sofferma a pensarlo, eppure ce lo portiamo sempre dentro, in quello che siamo e che facciamo ogni giorno.

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  7. Bello, condivido appieno il tuo “But I want also to say her, the person I was, to be confident. Who I am now is the result of all the changes, errors, pain, and conquests I had in ten these years, and all those things that made me suffer had to occur to become the person I am, the relation I am in, and the goals I have reached so far. Nothing happens without a reason.”Niente succede senza motivo. Il risultato di quello che siamo oggi è quello che eravamo, che abbiamo passato, sperimentato, amato, che ci ha aiutato a capire tante cose senza le quali non saremmo potute andare avanti.Il tuo inglese è comunque buono (forse migliore del mio italiano di oggi!)

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  8. Sarebbe bellissimo potere parlare al sè stesso di anni prima: se potessi incontare la Robin ventiduenne avrei un paio di dritte da darle, ma soprattutto cercherei di infonderle coraggio e rassicurarla sul fatto che i momenti difficili passeranno

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  9. E brava Lucy!Che ti metti davanti allo specchio e fai bilanci guardandoti dritta negli occhi, fai venir voglia di fare altrettanto!Pure io credo poco alle coincidenze ed ho imparato a cogliere i Segni, che vale la pena di crederci già solo per il fatto che ci dicono qualcosa, almeno io la vedo cosi.

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  10. Dieci anni. Anche io un matrimonio, poi un altro con un figlio. I traslochi non li conto più. Millemila vicissitudini prima, dopo, durante.E come te non cambierei nulla. Ma rifarei anche il primo matrimonio. Altrimenti non sarei quella che sono oggi!

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  11. a parte che il tuo inglese è ottimo – io mi troverei sicuramente più in difficoltà … nonostante mi sia buttata, alla mia veneranda età, in un corso di preparazione di 500 ore terminato nel 2009, per avere l'abilitazione ad insegnarlo nella scuola primaria – mi è piaciuta particolarmente questa tua frase :”This laptop doesn’t represent me, but it helps me to express myself.” Sei una persona eccezionale . Credilo !

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