Venuta al mondo

Eravamo rimasti che avevo chiesto alla Picci di procrastinare al post Thanksgiving.
La sera del 21, una settimana fa, alle nove e mezza, inizio a sentire delle contrazioni, ma penso sempre a quelle finte. In realta’ ne ho due a distanza di cinque minuti: vuoi vedere che invece stavolta sono regolari?
Nel frattempo My e’ tornato a casa dal lavoro. E’ stata una giornata particolarmente lunga per lui, causa gine al mattino ha iniziato il turno a pranzo. Il tempo di farsi una doccia e mi trova rantolante sul divano: le contrazioni sono gia’ fortissime, sempre a distanza di 5 minuti. Ti pareva che a me le cose succedono al contrario che nei libri. Alle 23 siamo in macchina.

Durante il tragitto sono squassata da brividi di freddo, che imparero’ presto essere il preavviso di una contrazione in arrivo. E poi ho sonno. Un sonno micidiale, voglio dormire. Lui ride, e in effetti la situazione e’ paradossale.
Ci accolgono al triage della maternita’. Ci sono altre mamme in monitoraggio ma solo io mi contorco, loro ridono e parlano beatamente. Mi attaccano al monitor per il battito fetale e mi controllano le contrazioni. Sono sempre regolari ma non ho ancora rotto le acque. A casa avevo avuto solo una perdita, percio’ non capiscono se sono in travaglio. Il tampone dice no, i miei dolori si’. Mi fanno un altro tipo di tampone che pero’ ci vuole mezz’ora per l’esito.
Continuano i brividi pazzeschi e i dolori sono fortissimi, a volte insopportabili, mi strapperei le viscere. My e’ sempre accanto a me col cellulare in mano e scrive a mia sorella per aggiornarla. Oggi lo ringrazio di aver documentato tutto con foto e testo, ogni istante, contrazioni comprese.

Quando riesco chatto anche io per rassicurare la famiglia. Vomito due volte con le contrazioni piu’ forti. Mi appisolo per altrettante. La stanchezza viene da lontano, e’ come se il mio corpo si stia preparando a quello che arrivera’. Un centimetro di dilatazione, come stamattina. Non e’ cambiato nulla, e non oso immaginare quanto potro’ soffrire quando aumentera’.

Alle 2 l’esito: sono in travaglio, mi portano in sala parto. Bellissima, molto calda, sembrava una stanza d’albergo.
La mia infermiera si chiama Alexis. Finora mi hanno gia’ detto sedici volte che hanno chiamato il medico ma non si vede ancora nessuno, pero’ queste nurse mi coccolano tanto e mi rassicurano. Mi mettono un cateterino alla mano per l’antiemetico (nel frattempo ho vomitato ancora), mi attaccano al monitor fetale, indosso il manicotto per la pressione e mi danno una mascherina con l’ossigeno. In pratica sono bloccata a letto. Altro che cercare la posizione, accucciarsi, blablabla. Non posso stare che sdraiata. Mi chiedono se voglio l’epidurale, assolutamente si’. Arriva l’anestesista. E’ giovane, e molto direttiva. Capisco che il suo e’ un lavoro delicato, ma quando mi intima di stare immobile, ed io li ‘ seduta con il mento ripiegato sulla pancia e i brividi e poi le contrazioni, ecco, non ce la faccio proprio a non muovermi, e lei si arrabbia. Dopo un’interminabile periodo mi dice che non e’ riuscita e che se non me ne sto buonina non potra’ proprio piu’ praticarmi l’anestesia. La guardo completamente arresa, non ho nemmeno la forza di replicare che non e’ che mi muovo a comando, ma sono gli spasmi delle contrazioni, e non e’ facile respirare profondamente per controllarle avendo il mento sull’ombelico. Alexis mi sostiene dicendo che quando ebbe la prima figlia fu lo stesso, mi capisce. Poveraccia, credo di averle torturato un braccio, io I’m so sorry, e lei It’s ok, it’s ok.

Il secondo tentativo funziona. L’ago e’ dentro. In dieci minuti i dolori si calmano, i brividi smettono, io rinasco. Riesco ad aggiornare fb. Io intanto se che non manca molto a vedere la mia bimba, anche se ‘sta cavolo di dilatazione e’ ancora ferma a due centimetri o poco piu’. Ma quello che accadra’ e’ che grazie all’epidurale ci si rilassa e la dilatazione puo’ migliorare. Mi chiedo come facciano le donne a partorire senza. Penso a mia sorella che ne ha messi al mondo due, come mi ha scritto lei, Con un laccio di cuoio in bocca e una bottiglia di whisky. Assurdo. E mi chiedo anche come sia possibile, nonostante si tratti di un evento naturale, partorire da sole, senza nessun aiuto da parte di altri. Ed e’ pazzesco come ad un minuto dalla fine della sofferenza la memoria del dolore sia gia’ svanita, lontano nel tempo, ora sto bene.
Riesco addirittura a dormire un po’, confortata dal fatto che nel frattempo sulla mia bacheca fb, grazie a mia sorella aggiornata da My, si e’ scatenata la ola e un toto misure che mi fa ridere.
Alle 7 Alexis finisce il turno e viene a salutarmi ed incoraggiarmi. Al suo posto arriva Candi.

Appena entra si presenta, mi descrive il suo ruolo e tutto quello che accadra’, dal momento dell’inizio del travaglio a quando rientreremo con la bimba in camera. E’ materna, rassicurante, mi coccola e mi tranquillizza. I dolori iniziano a risvegliarsi, arriva un secondo anestesista e mi da’ una seconda dose, che sento scorrere sulla schiena nel tubicino. Svaniscono. Dormicchio ancora. Alle 9.30 sono a 9.5 cm di dilatazione, ed io dormo.
Davanti a me inizia la preparazione del necessario. Capisco che a quasi dodici ore dall’inizio delle doglie ci siamo, ma di sto famoso dottor Tamara nemmeno l’ombra. E tra l’altro abbiamo scoperto che non si chiama affatto Tamara, ma Turmero, che per come e’ strano il destino assomiglia al nome di una spezia, il turmeric.
Pare che il Thanksgiving abbia scatenato le puerpere, prima di me hanno gia’ partorito in sei, e la dottoressa e’ ancora impegnata altrove.
Avverto Candi che i dolori si stanno risvegliando. Sono quasi le 11. Lei mi spiega per la seconda volta cosa dovro’ fare, ancora di piu’ per il fatto che con i residui dell’epidurale potrei non essere in grado di sentire bene il mio corpo ed i miei muscoli. La Turmero arriva, e’ giovanissima ma la cosa non mi sconvolge affatto: siamo negli Stati Uniti, sono abituata a vedere giovani professionisti lavorare. Ricomincio a sentire le contrazioni, la dilatazione c’e’, si comincia.
Due ore di spinte durante le quali sono stata costantemente sostenuta e sollecitata con calore. My era parte dello staff ed e’ stato bravissimo, anche durante la fase attiva mi ha fatto sentire il suo incoraggiamento, e vivevo il suo stupore per quello che stava accadendo. Solo una infermiera era piuttosto brusca, l’ho ignorata. Cosi’ come ho deciso di ignorare tutte le persone che parlavano, mi concentravo solo sui miei tempi: riposo, respiro, arrivo della contrazione, spinte.
Quando la piccola e’ uscita non me ne sono nemmeno accorta. Il dolore era ancora talmente vivo che ho capito di averla data alla luce solo quando me l’hanno appoggiata sulla pancia.

Non scordero’ mai il suo odore.

E poi li sentivo tutti indaffarati, a pulirla, My che tagliava il cordone e continuava a fare foto e chattare con mia sorella, lei piangeva ed io ero felice di sentire la sua voce!, ed ero sfinita, si’, avevo sofferto, si’, tanto, ma la piccola ora era tra noi, e iniziava la nostra nuova vita.

E per lei lo rifarei ancora mille e mille e mille volte.
Ci portano in camera nel pomeriggio. Rooming in, la bimba arriva poco dopo. E’ bello passare la prima notte con lei, e’ bello pensarsi in tre, e’ bello annusarla e godere della sua pelle di pesca, con tutti quei peletti. Non riesco a smettere di mangiarla con gli occhi e di baci. My e’ con noi, e che vuoi dormire, siamo in estasi.
Anche perche’ ogni due ore entrava qualcuno in camera per prendere misurazioni, controllare la piccola, darmi indicazioni per l’allattamento. Non mi ricordo affatto chi e come mi insegna ad attaccare la piccola al seno, ma e’ avvenuto tutto abbastanza naturalmente. Ricordo solo questo.
Al mattino dopo eravamo stravolti ma strafelici.
 Come mai prima nella nostra vita.

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0 commenti

  1. Tremendo e bellissimo nello stesso tempo! Caspita, io sono una di quelle “senza l'epidurale”, ma non è stato così doloroso… Comunque è vero: cosa sono poche ore di sofferenza di fronte ad una gioia così grande e duratura?

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  2. Un parto molto sereno e anche veloce per essere un primo parto, non si leggono tanti racconti così. Sei stata fortunata, sono veramente contenta per voi, dovrebbe andare così sempre. 🙂 Sul partorire a casa in solitudine io conosco alcune persone che l'hanno fatto, scelta tosta, magari non per un primo parto, a me invece sarebbe piaciuto un parto in casa con un'ostetrica e magari una doula, era il mio sogno, tornassi indietro seguirei quella via, tu hai avuto un bel parto, ma non va sempre così e vale il “meglio sole che male accompagnate” perchè un brutto parto può segnare emotivamente e creare rischi per il bambino, una donna ha in se' tutte le risorse perchè vada bene, se nessuno interviene a sproposito, ovunque si trovi (ospedale o non). C'è un bellissimo film che ti consiglio Le premier Crì, fa riflettere su molte cose.Ad ogni modo il tuo parto rinfranca chi ha ricordi meno idilliaci, anche se la parte conclusiva coincide: avere tra le braccia un piccolo miracolo e goderne da quel momento in avanti fa dimenticare tutto <3Un abbraccio e buona Luna di bimbo 🙂

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  3. Bellissimo 🙂 quel profumo non lo scorderò mai, era meraviglioso 🙂 e io la prima notte invece ho dormito come un sasso tanto ero stanca, quella stanchezza che viene da lontano come l'hai descritta tu :)mi viene da pensare che qui da noi se vuoi l'epidurale te la fanno da quando hai 4 cm di dilatazione che per arrivarci hai voglia di contrarre, son tutte le prime forti, quando arrivi li ne hai già sopportato (anche se io sono stata fortunata con entrambi, dolori si ma non insopportabili).Bacioni

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  4. Che bello, che emozione! E che bello che non abbiate avuto problemi con l'allattamento. Per l'epidurale non pensare che chi non la fa sia un'eroina. Io non l'ho fatta perchè non l'ho ritenuta necessaria. Ho potuto fare il travaglio sulla palla e questo mi ha aiutato. Quando mi sdraiavo per le visite mi rendevo conto che era la posizione meno naturale e se avessi fatto il travaglio a letto come te sicuramente l'avrei fatta. E mi ricordo anche il sonno, riuscivo a dormire tra una spinta e l'altra! L'importante è sia stato bello, perchè da ora in poi lo sarà sempre di più (direi fino ai 13 anni, poi la parabola dovrebbe iniziare a scendere!).

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  5. CHE BELLO!!!!!!!ps, anche io mi ricordo quando l anestesista mi disse di stare ferma e io tremavo dal male delle contrazioni, per fortuna che avendo di turno un ostetrico gigantesco mi ha praticamente abbracciato e tenuto ferma lui!!

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  6. Odddio oddio che emozione! Siete stati bravisssimi!!Ma quella del tampone-oracolo per vedere se sei in travaglio attivo non la sapevo…ma pensa!La mascherina con l'ossigeno (e anche magari un po' di gas) la volevo anche io, come le avevo viste in UK, ma in Italia nisba…Che ricordi quelli del momento in cui ti arrotolano su te stessa per l'epidurale, hahah pure io tremavo e ho ficcato le unghie nella mano dell'ostetrica e le ho detto scusa scusa e lei niente niente heheheeChe bello partorire con la dottoressa turmeric!!Brava bravissimaaaaa

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  7. bella la nascita della Picci. mi sembrava di esser lì con Voi.io sono una di quelle che l'epidurale nemmeno a parlarne.. la mia schiena non si tocca!!! due figli due parti naturali senza aiuti, sono sopravvissuta com dice tua sorella un po' di cuoi in bocca e un goccetto di wishy. ho letto con piacere che amiche My si è addentrato nel ruolo di aiutante attivo.un bacione a tutti e tre!!!

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  8. :_)Sei stata bravissima Lucy! A me sembra un'esperienza faticosa, non tanto “rapida & indolore” ma forse perchè non ci sono mai passata e non so come può essere ;)Per quanto riguarda l'epidurale, secondo me tutti dovrebbero avere la possibilità di scegliere se farla o no, a seconda del parto che capita e/o delle proprie opinioni personali in proposito. Purtroppo qui non sempre c'è questa possibilità (ad esempio nell'ospedale della mia città no, nonostante sia all'avanguardia) O_o

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  9. Che dire, tantissimi auguri a te, alla Picci, a My. Buyona vita!p.s. io sono riuscita a partorire senza epidurale, ma pensa che ero arrivata a 5 cm senzaalcun dolore! Dipende da parto a parto, e non significa essere più o meno forti!

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  10. Che emozione e che fortuna! Finalmente la ruota gira davvero dalla tua parte e ti seguo da tanto ma scritto mai ma volevo solo dirti che ve lo meritate con tutto il cuore! L'unica cosa che mi chiedo è quanto stona fb la chat e le mille foto insomma il cellulare senpre e costantemente in mano in tutto questo naturale momento di amore ed emozione….capisco che per le sorelle biologiche e “adottate” era importantissimo ma d'ora in poi credo che il cell potrà stare anche un attimino in secondo piano!!?!!! Complimenti ancora avete messo al mondo una creatura splendida!Dan

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  11. E con questo racconto è nata una bellissima mamma :D!Sono commossa e rivivo i miei parti insieme alle tue parole: perchè ti cambia la vita come donna per sempre (e non solo perchè tieni tra le braccia una nuova meravigliosa vita!)Un abbraccio fortissimo!

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  12. Sai come si dice dalle mie parti? “A l'è un mal smintion” è un dolore che si dimentica, proprio perché è tale la gioia che si ha di avere i nostri cuccioli che il dolore fisico poi si annulla, viene dimenticato. Quindi a presto un fratellino? 🙂

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  13. Farfalle allo stomaco, emozionante come se avessi partorito io!! Sei stata fantastica e fantastico anche My che ha trovato il tempo di aggiornare anche me che stressavo via watsapp! Ps: sembrava stare in una puntata di 24 h in sala parto usa!!!

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  14. Fantastico questo post, ho la pelle d'oca, che emozione!(Una mia amica ha partorito senza epidurale e in casa, sono d'accordo con te… sinceramente non capisco il perché di questa scelta!)

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