Materiali per intelligenza emotiva

Quando lavoravo nelle scuole materne ed elementari i materiali di cui mi servivo piu’ spesso erano legati al potenziamento dell’espressione delle emozioni, di cui molti bimbi sono carenti soprattutto perche’ gli adulti intorno a loro non sanno bene esprimere i loro sentimenti.

La prima distinzione da fare e’ legata alla caratteristica di base: i sentimenti sono stabili nel tempo e piu’ profondi (ad esempio, volere bene alla mamma e al papa’), le emozioni sono invece sollecitate da qualcosa di momentaneo (come uno spavento, l’eccitazione per qualcosa di nuovo, la rabbia per uno sgarbo subito…). Saper esprimere i propri stati d’animo significa poi essere in grado di riconoscere quelli degli altri diventando una persona piu’ completa. Ci sono numerosi studi che dimostrano come le persone con alta intelligenza emotiva hanno migliori lavori e maggiore potere relazionale.

Ci sono tantissimi materiali in rete da poter scaricare per aiutare i bambini ad esprimere sentimenti ed emozioni potenziando l’intelligenza emotiva. Alcuni li ho raccolti sulla mia bacheca Pinterest di cui questa e’ una piccola selezione.
Per i bambini piu’ piccoli si potra’ pensare a qualcosa del genere:

Quello che piaceva tanto fare ai bimbi della materna era semplicemente indovinare l’associazione tra viso e nome dell’emozione. Il mio consiglio supremo e’ di evitare di improvvisarvi psicologi andando ad interpretare: potreste fare piu’ danni che altro, visto che i bambini tendono ad accondiscendere gli adulti. Questi materiali possono invece essere usati nel gioco quotidiano per potenziare abilita’, piuttosto che come terapia da applicare al momento del bisogno. Ma se dovesse capitare di usare queste schede a caldo, lasciate sempre possibilita’ all’espressione del bambino, non temete i silenzi ne’ gli spazi vuoti: se alla domanda Come ti senti oggi? vostro figlio risponde Solo, fategli una domanda aperta (Come mai?) e aspettate, non proponetegli alternative. Come genitori tendiamo a preoccuparci molto di piu’ e a voler proteggere i nostri figli, ma il mondo emotivo dei bimbi e’ molto meno complesso del nostro. Se non dice nulla a quel punto potete provare ad andare piu’ a fondo restringendo il campo poco alla volta, E’ successo qualcosa che ti ha fatto sentire solo?

Non panicate davanti al silenzio! E se panicate, lavorate prima voi sulle vostre emozioni 🙂 Mano a mano che i bambini crescono e’ bene introdurre la complessita’ nella definizione di se’. I termini delle schede sono in inglese, ma bastera’ tradurli. Sconsiglio di iniziare con i termini inglesi per insegnare la lingua: i bambini devono prima fare loro gli aggettivi in italiano perche’ possano sentirli propri. Al contrario le mamme dei bimbi che vivono all’estero dovranno cercare di fare questo sforzo nel senso opposto: dovranno prima apprendere i termini da sole, traducendo in italiano quelli che non conoscono bene per capirli fino in fondo, e poi proporli ai figli nella loro lingua principale (che non e’ l’italiano!), offrendo loro la traduzione solo in un secondo momento. Vi ricordate, vero, che al colloquio di selezione per il lavoro mi e’ stato sottoposto un test proiettivo nella mia madrelingua?

Questo e’ ottimo per adolescenti e adulti!

I materiali che hanno una traccia scritta da completare liberamente si chiamano semiproiettivi. Sono una grande risorsa per bambini e adolescenti perche’ permettono di esprimere meglio quello che provano senza affidarsi ad una traccia gia’ predefinita. Queste proposte in particolare sono belle perche’ non solo permettono al bambino di definire la propria emozione, ma anche di trovare la sua personale soluzione a quello che prova e di collegare emozione, comportamento agito e soluzione. E’ la base su cui si svilupperanno metariflessione ed introspezione.

Questa traccia offre la possibilita’ di capire come le proprie emozioni ed il proprio comportamento hanno un effetto sugli altri. Adatto per i bambini piu’ grandi, e’ alla base della cooperazione sociale:

Un grande problema di tanti e’ l’espressione della rabbia. Tanti bambini arrabbiati sono in realta’ dominati da altro tipo di emozioni che pero’ non sanno definire, perche’ piu’ sono piccoli e meno emozioni conoscono. Questo poster da’ la possibilita’ ai bambini di riflettere su cosa c’e’ dietro al loro comportamento rabbioso per poterlo smontare attraverso la riflessione su di se’, e permette all’adulto di parlare con il bambino che, verbalizzando la piu’ giusta emozione che l’ha provocata, sbollira’ la rabbia con effetto catartico.

Preadolescenti ed adolecenti apprezzeranno questa mappa che collega espressione corporea, verbale, azione, riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni, possibilita’ di riparazione.

Personalmente ho imparato tardi a definire i miei stati d’animo, credo fossi gia’ alle soglie dell’eta’ adulta. Non ci sono limiti anagrafici all’apprendimento delle emozioni e tutti i materiali piu’ complessi succitati vanno bene dall’adolescenza in poi. Daniel Goleman e’ proprio l’abc per chi, da adulto, vuole approfondire meglio la propria competenza emotiva, ma sono del parere che esprimersi graficamente sia piu’ liberatorio che leggere un libro usando solo la razionalita’. Margot Sunderland e’ una ottima autrice di libri per potenziare l’intelligenza emotiva. Disegnare le emozioni lo usavo in terapia con adolescenti e adulti ed e’ uno dei pochi che ho portato con me nella mia nuova vita americana. Nel 2011 e’ uscito anche Disegnare le relazioni, e questa e’ la sua bibliografia in italiano.

In calce a questo vecchio post trovate qualche altro materiale per bambini in italiano. Spero che possiate trovare utili questi suggerimenti, se avete bisogno di spiegazioni scrivetemi pure!


Scopri di più da Lucy in Florida

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28 commenti

  1. Che bel post!!
    Pensa che qualche settimana fa una bambina mi ha regalato un suo libretto al parco (ho provato a convincerla che era meglio lo tenesse lei, ma niente! Le ero troppo simpatica :). Insomma, questo libro era proprio sulle emozioni: mostra su pagine affiancate emozioni diverse con disegni semplici di bambini piccoli e parole in inglese. Ho cominciato ad usarlo con Gab! Meglio cominciare presto prima che si trovi la deficienza emotiva che ho io! =)

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  2. Ecco, il poster sulla rabbia lo stampo per me, che io ho un problema con le emozioni.

    Comunque l’argomento è fighissimo, anche perché mi son sempre chiesta – nella remota possibilità di avere un figlio – come avrei potuto fare per evitare di trasmettere le mie paturnie, questo sarebbe un sistema ottimo 😊

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  3. Molto interessante, grazie! Un libro di Goleman ce l’ho da un po’ sul comodino, in attesa di tempo per leggerlo. Una cosa che non saprei spiegare a mio figlio (o meglio che non ho chiara io) é cosa vuole dire feeling jealous…

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      • Lui quando non è con me, e tipicamente a scuola, sembra sempre allegro, solare… Però “porta tutto a casa” e tante volte sono in difficoltà perché non riesco appunto a capire cosa c’è dietro. Già adesso a cinque anni fatica a rispondere alle domande, figurati quando era toddler. Tante volte non resta che accogliere e cerca di dare un nome a queste emozioni… Quando però ho anche le mie da gestire o sono semplicemente stanca… (che sbrodolata, spero si capisca qualcosa)

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  4. Veramente interessante, grazie per aver scritto questo post, insieme a tanti altri interessantissimi! Ne farò tesoro, ora la mia piccina ha un anno, nel frattempo studio il tutto, per ora quello che posso fare è dire come mi sento io ampliando il mio vocabolario di stati d’animo..

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  5. Interessantissimo post, grazie per avermelo segnalato. Devo iniziare anche io a lavorare sulle emozioni, sulle mie e su quelle dei miei figli, soprattutto del grande, che esplode spesso apparentemente arrabbiato, ma sono certa che dietro quelle narici che si gonfiano furiose c’è molta amarezza, un po’ di tristezza e un profondo dispiacere e vorrei aiutarlo ad esprimere meglio i suoi sentimenti, per riuscire a riconoscerli e a gestirli, ma soprattutto per stare meglio con se stesso e con gli altri.
    Grazie

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