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Native American Heritage Day, la vera storia del Ringraziamento

Una classe interessante che sto seguendo al Master parla di studenti appartenenti a minoranze etniche, e uno dei capitoli che abbiamo affrontato riguarda i Nativi Americani. Il termine Native Americans si usa alternativamente con Indigenous, ed entrambi racchiudono identita’ molto diverse tra loro, facendo riferimento agli American Indians ma anche ai Native Alaskans, Native Samoans, e ai Native Hawaiians. Il giorno dopo Thanksgiving e’ Native American Heritage Day, e ricorda la vera storia del Ringraziamento, che altro non e’ stato che l’inizio del genocidio di una popolazione che da allora ha perso la propria identita’.

Nel testo troverete molti link ad articoli da cui ho tratto le informazioni, per poter approfondire ulteriormente.

Chi sono i Nativi Americani?

Come principio generale, i Nativi Americani sono coloro che sono discendenti di sangue Indiano, o che appartengono ad una tribù o un villaggio sul territorio degli Stati Uniti. Tuttavia, questa classificazione e’ stata assegnata di diritto dal governo americano durante gli anni delle sanguinose guerre indiane. Per i Nativi Americani, non ci sono regole prestabilite per assegnare o meno una persona ad una discendenza tribale.

Ad oggi, ci sono circa 3 milioni di Nativi Americani. Erano circa 10 milioni, si stima, quando i primi Europei arrivarono nel “Nuovo Mondo”, ed erano poco piu’ di 300mila al principio del 1900, al termine delle sanguinose guerre indiane americane.

Leggi anche: Storia degli Indiani Miccosukee in South Florida

Con mia enorme sorpresa, i miei compagni di classe, americani, ne sapevano quanto me di tutto questo interessantissimo argomento. Provero’ a riassumerne alcune parti.

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Photo by Julia Volk on Pexels.com

Il colonialismo e Cristoforo Colombo

Negli ultimi anni, la figura di Cristoforo Colombo e’ stata molto criticata e decisamente ridimensionata: non rappresenta piu’, infatti, il simbolo della scoperta dell’America, ma bensi’ dell’inizio del genocidio dei Nativi Americani. Dal 12 ottobre 1492, infatti, sono iniziati lo sterminio degli Indiani Americani e la tratta degli schiavi.

Gli Europei infatti, conquistarono nuove terre e si espansero ai danni degli abitanti originari delle Americhe – isole comprese. L’arrivo dei conquistatori segno’ l’inizio di aspri combattimenti, ma i Native Americans vennero sterminati anche dalle malattie esentematiche che erano a loro sconosciute. A volte, addirittura vennero contagiati intenzionalmente.

La vera storia del Ringraziamento

Il Ringraziamento non e’ affatto la replica del primo pranzo amichevole tra i nativi americani e i primi padri pellegrini, a celebrare il raccolto dei campi. Questa storia e’ ormai piuttosto risaputa essere un clamoroso falso storico, sebbene ai nostri bambini venga ancora insegnata cosi’ ingenuamente. Il primo Thanksgiving fu piuttosto il simbolo dell’inizio del genocidio e della resistenza degli Indiani Americani.

Alla vigilia del 400 anniversario dell’arrivo della Mayflower nel 1620 a Plymouth, Massachussetts, vennero ritrovati numerosi artefatti indiani risalenti ad un periodo precedente, segno che l’area era stabilmente abitata dalla tribu’ indiana Pequots. Ulteriori ricerche dimostrarono che quel pranzo condiviso di ringraziamento per il raccolto era in realta’ una missione di pace degli indiani che avevano scorto gli Inglesi prepararsi al combattimento con le loro armi: si presentarono quindi in un numero ragguardevole e si sedettero a discutere le condizioni per poter convivere sul territorio.

Ricordiamo che i padri pellegrini erano i puritani che fuggivano dall’Inghilterra per professare liberamente la loro fede, e che “dire grazie” a tavola era parte delle loro pratiche religiose. Fu cosi’ che il ringraziamento si trasformo’ in Ringraziamento. Il Native American Heritage Day vuole ricordare tutto quello che e’ invece davvero successo a partire da quel giorno di cui i colonizzatori si sono appropriati.

Negli anni successivi, gli Inglesi uccisero uomini e bambini, e violentarono le donne. I villaggi indiani vennero distrutti e la loro cultura cancellata. Le torture divennero una realta’ per i pacifici abitanti delle tribu’ indiane. I cattolici fuggivano dalle violenze dei Protestanti, e finirono per agire violentemente contro gli Indiani. Recentemente, in Canada sono state trovate prove dei resti di corpi di bambini seppelliti nei pressi delle scuole cattoliche, che erano stati obbligati a frequentare.

Per approfondire: Le guerre indiane-americane, tra il 1621 e la fine del 1800

L’identita’ dei Native Americans

Per tornare alla lezione del mio master, abbiamo scoperto che la minoranza dei Nativi Americani e’ piuttosto riluttante a frequentare corsi universitari “regolari”, per alcune ragioni sia storiche – la forzata conversione al cattolicesimo e alla frequentazione di scuole “occidentali” – che culturali. Infatti la cultura delle tribu indiane e’ strettamente legata alla famiglia e alla tribu di appartenenza, e anche alla natura. Frequentare una universita’ americana, con il concetto di vita in campus lontano dalle famiglie di origine, stride fortemente con il legame tra i vari membri della tribu’ e con il loro bisogno di celebrare i riti collettivi. Per i Nativi Americani, l’appartenenza al gruppo e la dipendenza dalle famiglie di origine e’ una virtu’, che non viene ben vista dalla cultura americana che invece si basa sull’indipendenza e la prevalenza del singolo sul gruppo.

Inoltre la cultura tribale indiana si basa sullo storytelling, storie tramandate attraverso le generazioni attraverso il racconto orale. E il concetto di apprendimento critico, cosi’ importante nella valutazione dello studente americano, non esiste per i Native Americans.

I Native Americans rappresentano oggi solo il 2% della popolazione. Impressionante, vero?

Nativi Americani della Florida

Verso la fine del 1500, gli Spagnoli costrinsero i nativi della Florida ad abbandonare le loro terre. Nel tentativo di sfuggire alla conversione religiosa e alla morte, i Miccosukee trovarono rifugio in altre zone degli Stati Uniti, ad oggi Georgia e Alabama, gia’ abitate da altri nativi, a cui si unirono. Ma arrivarono anche gli Americani a reclamare quei territori. I nativi tentarono di resistere all’annessione, fino alla dichiarazione della prima guerra Seminole del 1818.

La Tribal Critical Race Theory, o TribalCrit

La cultura americana contemporanea e’ scossa da un movimento di critica a 360 gradi, di cui il Black Lives Matter e’ solo la parte piu’ evidente. La Tribal Critical Race Theory, o TribalCrit, fa parte di questa critica della razza secondo la quale il razzismo e il colonialismo sono tuttora saldamente presenti nella societa’ americana e dividono gli individui in oppressi ed oppressori. Nella TribalCrit, i discendenti delle tribu indiane spiegano cosa significa essere vittima di razzismo ed isolamento da parte di una societa’ suprematista.

Ad oggi, le tribu indiane riconosciute dal governo federale sono 574. Tuttavia, non tutte le tribu sono state censite dal governo americano. Alla fine del 1800, gli Stati Uniti applicarono delle leggi, diciamo cosi’ occidentali, per determinare l’appartenenza ad una determinata tribu’, appartenenza per discendenza o per matrimonio. Tuttavia, molti gruppi tribali indiani non determinano la loro appartenza per consanguineita’. Secondo alcuni, basta ad esempio risiedere su un determinato territorio. Gli europei, quindi, introdussero il concetto di razza, sconosciuto agli indiani.

Alcune loro piu’ significative tradizioni agricole, come quella delle tre sorelle, spazzate via e ridicolizzate perche’ differenti. Si trattava infatti di far crescere insieme mais, fagioli, e zucchine, una tradizione millenaria per i nativi, abitudine ovviamente sconosciuta in Europa dove le coltivazioni sono per singola specie. In realta’ i Native Americans hanno contribuito enormemente alla cultura americana, e il mese di Novembre e’ il Native American Heritage Month. In tutto il mese si celebrano la cultura e le tradizioni dei Nativi Americani.

Leggi anche: Alcune delle piu’ grandi invenzioni dei Nativi Americani

Gli Stati Uniti non hanno ancora iniziato ad affrontare quello che e’ stato un vero e proprio genocidio del popolo indiano. L’istituzione del Native American Heritage Day e’ un piccolo segno per provare a ricordare quello che davvero significa il giorno del Thanksgiving per i Nativi Americani… sebbene sia stato proclamato in concomitanza del Black Friday, il giorno in cui il capitalismo raggiunge il suo apice.


I tempi cambiano e la storia viene riscritta in alcune parti. Se il revisionismo storico puo’ essere estremo, credo che sia davvero importante provare a guardare l’altra faccia della medaglia e capire le ragioni di chi storicamente e’ stato schiacciato.


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3 commenti

  1. Sono sbalordita. Anche io fino a due giorni fa credevo alla versione sbagliata del Ringraziamento. E l’ho risparmiata ai miei alunni solo perché sono in seconda elementare. Certo che questa verità è dura da digerire e da spiegare. Grazie per il tuo post illuminante. Non si finisce mai di imparare.

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  2. I padri pellegrini non erano Cattolici,come hai scritto erroneamente nell’ articolo, ma protestanti separatisti dalla chiesa di Inghilterra.

    ”They held many of the same Puritan Calvinist religious beliefs but, unlike most other Puritans, they maintained that their congregations should separate from the English state church, which led to them being labeled Separatists (the word “Pilgrims” was not used to refer to them until several centuries later)”

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