Ieri avrebbe dovuto esserci la mia prima presentazione per Speech. Siamo tanti, e anche se il tempo era di due minuti a testa meta’ classe, tra cui me, e’ inevitabilmente slittata a domani. Ma ho avuto modo di ascoltare gli altri.
Quelli che ho capito.
Terribile per me trovarsi ancora, ogni volta daccapo, in queste condizioni.
Ma quello che e’ stato bello notare era la partecipazione degli altri. Al termine di ogni speech, dopo i commenti tecnici della prof (che, mi ripeto, e’ una delle piu’ belle donne mai viste), si dedica qualche istante si commenti della classe. E sono sempre positivi. Non si demolisce gratuitamente, ne’ si critica nel contenuto o nella forma. Se succede, come e’ capitato, l’abitudine e’ di aggiungere sempre un aspetto positivo. Tipo una compagna ha detto “Era off topic, dopo le prime frasi mi sono persa, ma sei stato bravo e hai un tono di voce interessante“. Come minimo insomma quello che viene restituito a chi presenta e’ un “Grande, bel lavoro“.
Perfino quella che mi aveva fatto mille domande, e che come avevo scritto nei commenti, non lo faceva per mettermi in difficolta’ ma forse per mettersi un po’ in mostra con la prof, ha sostenuto il lavoro degli altri. Ad una ragazza che ha parlato del suo rapporto con Dio, al cui termine dello speech eravamo tutti un po’ cosi’, senza saper che dire, ha commentato “Sei stata coraggiosa, perche’ nessuno osa parlare di religione, mentre tu hai raccontato te stessa e la tua fede“.
Insomma, e’ difficile che ci sia il tiro al bersaglio.
Valeria in un commento alla mia epica frustrazione aveva scritto che qui gli studenti non hanno paura di dire quello che pensano. Ho notato anche io la stessa cosa. Ora non so come funzioni alle scuole medie o superiori, ma al College le lezioni sono davvero molto interattive. Tutti i prof che ho avuto, tranne uno, hanno sempre chiesto sempre feedback alla classe; e anche se c’e’ qualcuno che fa un’osservazione molto banale, nessuno si permette mai di sottilinearne l’ovvieta’, ma si risponde nel merito. Un mio prof, solitamente bersagliato di domande da un compagno nevrotico che overthinks – ma veramente over over – e che (si) pone domande che davvero vanno oltre, e’ tornato sui suoi passi: dopo aver passato un paio di lezioni infastidito da questo studente a cui aveva iniziato a rispondere davvero seccato perfino nella gestualita’, ora introduce ogni risposta con La domanda e’ interessante e poi va a parare dove deve. Il nevrotico non si sente piu’ giudicato, ottiene la risposta che vuole, e soprattutto ha un po’ attenuato questa sua modalita’ ansiogena di cercare conferma.
Ovviamente esiste il punto di vista sbagliato. I miei prof hanno sempre risposto correggendo cortesemente, oppure chiedendo a qualcun altro di dare la risposta esatta. Ieri ad esempio un compagno commentava uno scritto di Steinbeck dandone una interpretazione un po’ troppo personale. Il prof ha detto Hmmmm non proprio, ha cercato qualcun altro che desse un punto di vista corretto, poi e’ tornato a dare voce al compagno chiedendogli Ecco quello che intendevo. Ti va di aggiungere qualcosa?
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| measuring assertiveness |
Un ultimo corollario, poi magari chi conosce la situazione puo’ darne una sua interpretazione.
Sono una persona diretta, si’. Di solito mi viene riconosciuta come qualita’. I miei commenti, dal vivo e scritti, sono di incoraggiamento e di puntualizzazione. Se capita che io non sia d’accordo, lo scrivo, ma questo non significa che non apprezzi la persona, o che consideri tutto quello che pensa come sbagliato. Quell’aspetto li’, per me, e’ sbagliato, e provo a mostrare la debolezza dell’argomentazione. Si chiama scambio di opinioni. Eppure, anche se scrivo Guarda, forse ti sbagli, sono sempre la stessa persona che aveva offerto il suo aiuto quando aveva percepito che qualcosa non andasse, e che continuera’ a farlo anche dopo aver scritto Non e’ come la pensi.
Chiaro che il mezzo-tastiera non aiuta. Non aiuta me a decodificare certi commenti ai miei post, non aiuta chi riceve la risposta piccata perche’ si e’ innescato un circolo vizioso, vabbe’, tutta roba nota e stranota. Ma capitano queste situazioni in cui capisco, ed e’ questo che mi ferisce e che mi ci fa ancora pensare a distanza di giorni, che ci sono persone che stimo davvero che hanno masticato amaro per settimane senza dire Oh, che frase di merda che mi hai scritto, senza darmi la possibilita’ di replicare. Questo e’ quello che distrugge i rapporti di coppia, di amicizia, e familiari: tenersi le cose dentro, che montano da sole, restando fermi nelle proprie posizioni senza cercare il confronto e il chiarimento.
Se c’e’ una cosa che apprezzo tanto del vivere qui e’ proprio il poter argomentare posizioni opposte tornando poi a stringersi la mano, come accade nei dibattiti politici. A quanto pare, lo imparano a scuola, come feci nella mia passata classe di Speech. E sono fermamente convinta che saper esprimere opinioni e saper ribattere, cioe’ saper essere assertivi, migliori l’autostima, oltre che il rapporto con gli altri. Tenersi sempre nel vago senza prendere posizione e’ un modo passivo di relazionarsi col mondo, e come dicevo in questo post sull’autostima, dal di fuori si nota eccome, anche se invece intimamente si e’ convinti di essere Gandhi.
Poi, su questa cosa dell’autostima ci tornero’, visto che tante mi hanno scritto di non averne: secondo voi chi non ne ha lo ammetterebbe?
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Sti cazzi (both ways)
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Io sono una di quelle che ti ha scritto di non avere autostima, effettivamente non ho molto fiducia in me, o meglio, io l'avrei, ma la mia paura di deludere gli altri, di non essere all'altezza, mi mette in una situazione di disagio. Io non sono una che si aspetta grandi cose dagli altri, se non rispetto e sincerità, ma chi mi vive accanto vuole di più da me. Si aspettano che sia più paziente, più determinata, più forte, più…più…più… e questo non essere mai abbastanza mi mette in uno stato di disistima, si può dire? Non so se mi sono spiegata.Io cerco sempre un confronto pacato nel web, non mi è mai capitato di avere scambi di parolacce o robe varie. Con i miei clienti sono uguale. Se ho di fronte una persona che mi aggredisce, io non rispondo a tono, lo lascio fare, non gli dò corda. Con la mia famiglia invece sono molto diversa, mi batto x far conoscere il mio punto di vista, urlo e strepito, ma se non vengo capita, mi chiudo nel silenzio e lascio che pensino ciò che vogliono. A volte cercando di chiarire ti ritrovi a doverti giustificare e questo non lo trovo giusto, quindi smetto di lottare.
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Hahahahahahahahahahahahahahahahaha
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Mai insultato nessuno nemmeno io. A volte capita, Moky, perche' non sempre affermare la propria opinione vale la pena. Non fino in fondo, non con tutti. Pure io a volte mollo, pure con mio marito, visto che ad intervalli regolari si torna a discutere di questioni gia' discusse. Ma non e' che lo amo di meno perche' non mi capisce. Semplicemente, non mi capisce (chiaro che se accadesse tutti i giorni, in una escalation, sarebbe diverso!)Ma non amo di meno me stessa, e resto convinta di avere ragione io. Altre volte, a posteriori, riconosco che ha ragione lui e glielo dico. Per il resto, tutti si aspettano cose da noi. Ma ci tornero' su. Grazie per aver scritto questo commento.
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“Tenersi sempre nel vago senza prendere posizione e' un modo passivo di relazionarsi col mondo… dal di fuori si nota eccome, anche se invece intimamente si e' convinti di essere Gandhi”. Ne conosco giusto un paio e mi bastano!Comunque, se posso dire una cosa: mi sembra che non tutti siano in grado di argomentare e difendere le proprie posizioni e che in generale sia più facile lasciar correre piuttosto che alzare la testa e dire “Senti, questa tua frase mi ha dato fastidio”… Sarebbe bello però se questo lasciar correre fosse definitivo, in una situazione in cui, in pace con noi stessi, si pensa “Ok, non è d'accordo con me” e finisce lì. Mi sembra però che in questo caso non ci fosse poi tanta pace interiore quanto piuttosto un po' di rancore sotterrato che è riemerso appena è stato possibile!
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off topic ma neanche tanto. Questo pome ho fatto una lunga chiaccherata con un tizio in Utah (lasciamo perdere il perchè, per chi, per come, che cacchio ci faccio al telefono con lo utah). Mi ha fatto cosi tanti complimenti che dopo un po' mi dicevo ' ma ci è o ci fa?' e 'ma é proprio rinco sto tizio?'. pero' come é come non é alla fine di tutto questo sono tornata a casa tutta ringalluzzita e contenta, che ricevere messaggi positivi fa bene non importa per chi per come e perché. E stasera lavorero' più volentieri, grazie allo Utah.
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😀 😀 Volevi dire questo?
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Non sai quanto mi trovi d'accordo! Grazie Sabi.
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Ma che figo 😀 bello, Anna!
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Siiiiii!!! Ora lo linko, grazie!! (ho cercato con “museo”, mi dava otto pagine ma mi apriva solo la prima. Boh!)
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A me piaci proprio perché sei così, diretta, senza essere offensiva, sono poche davvero le persone che dicono “non sono d'accordo con te” senza però scadere nel denigrare gli altri o credersi migliori. La cosa peggiore di chi ti dice le cose in faccia molto spesso è che poi ti giudica pure e solitamente aggiunge, gratuitamente, “eh però lo dico per me è, tanto lo so che tu non cambierai, o non serve a niente”. Ecco questo tipo di discussioni non portano da nessuna parte. Apprezzo molto di più qualcuno che mi dice che non è d'accordo con me su qualcosa è argomenta un perché senza mettersi su un piedistallo, e forse molti percepiscono il tuo modo di fare in questo modo proprio perché la maggior parte delle persone fa così. Io solitamente non ribatto mai, ribatto solo quando la misura è colma, soprattutto con chi mi rompe davvero le scatole, ma se ho torto sono in grado di dire che mi sono sbagliata, il bello di confrontarsi con le persone è proprio questo. Questo test che hai postato riguarda l'autostima? Ho un punteggio al limite (10) quindi devo dare ancora un po' di strada per migliorarmi, anche se in certe situazioni preferisco evitare di farmi valere perché mi parte l'embolo quindi devo imparare a dire con calma le mie ragioni, anche se difficilmente mi capita di sbottare con estranei se non mi portano al limite, anche se ultimamente sto facendo pratica con la mamma invadente. Grazie è davvero interessante.
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Tu un secolo fa da Nina mi hai dato un aiuto pazzesco e io non lo dimenticherò mai mai mai. Poi a volte credo sia capitato che non fossimo perfettamente d'accordo su qualcosa, qui da te, o anche da me, una volta mi ha scritto in privato di aver notato che nei miei ultimi post la parola “pulizia” e annessi (parlavo un sacco delle lavatrici) era aumentato e non era bene, insomma ci siamo confrontati. Ecco per me è ok, non è che per avere un rapporto equilibrato, sano, maturo occorra pensarla sempre allo stesso modo. Io non sopporto quelli che non prendono posizione. Uh che nervoso mi viene. Bacioni Sandra frollini
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Grazie a te, Stars!(magari puoi iniziare ad esaminare su quali aree non hai il “si”!)
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Anche io!! I bilancini, ma come si fa!
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Sì, la ricerca di blogger non funziona
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eh bello si quando puoi avere un confronto senza andare sul personale e degenerare in toni accesi. Pero' questa cosa del positive spin a volte mi sa di falsa…forse perche' i British esagerano un po' http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/howaboutthat/10280244/Translation-table-explaining-the-truth-behind-British-politeness-becomes-internet-hit.htmlBello il tuo test sull'assertiveness. Io score di 8 – c'e' ampio margine di miglioramento…Grazie di essere passata, cara ❤
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Io non ho bisogno di fare il test perche' so gia' che la mia assertivita' e' molto vicina allo zero, come ti ho detto ho riflettuto molto oggi su questa questione (lavorare mai io eh?) e mi sono data delle motivazioni….ma se le vuoi leggere sono nel mio blog! 😀 Scherzi a parte, so che e' una cosa su cui devo lavorare, perche' tutta questa remissivita' e' solo apparente e dentro mi monta un fuoco che poi trova modi diversi di esplodere, molto meno sani di un confronto pacato (vedi alla voce attacchi di panico, tra le altre cose). Comunque ho appena scritto una mail molto assertiva al mio capo, se mi licenziano mi avrai sulla coscienza…ahahahahahaa
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Mi viene da fare una riflessione. Non sempre chi non esprime un'opinione vuole tenersi sul vago e non sempre significa che quella persona abbia scarsa autostima di sé. Succede certo, ma non è scontato che sia così. Esiste anche la timidezza e te lo dice una che timida lo è stata tremendamente nell'infanzia, nell'adolescenza ed anche qualche anno in più. Esiste quella morsa che ti attanaglia lo stomaco e ti fa star male al solo pensiero di far uscire la tua voce. Che ti fa salire la temperatura corporea all'idea che gli altri in quel momento ascoltino te. Un non timido difficilmente, forse mai, può arrivare a capire quanto costi e faccia soffrire tenerla dentro quell'opinione, non dire le proprie ragioni, passare da persona banale che non ha un'idea propria. Con il tempo ci si può lavorare sopra e crescere aiuta. Io ero molto timida, ma avevo ed ho un'autostima piuttosto alta che mi ha permesso di forzare la mia natura, di accettare sfide e cambiamenti continui, di diventare la persona che sono oggi, capace di esprimere quello che pensa. Una timidezza di fondo farà sempre parte di me, ma ho imparato a tirare fuori la voce. Per quelli come me poi scrivere è il metodo di comunicazione più facile. Io Tiziana non ti conosco abbastanza per sapere come sei. Mi viene solo da dire che forse quando non c'è timidezza c'è più istintività e spontaneità nel dire la propria opinione e non si pesa ogni parola detta. Questo, se uno ci riflette, non è criticabile perché non c'è cosa più bella. La spontaneità non è forse quello che più ci stupisce e ci fa sorridere nei bambini? Però a volte parlare spontaneamente porta ad usare le parole senza soppesarle troppo e senza pensare se all'altro possano dare fastidio. Parole che per alcuni sono assolutamente normali, ma che per persone molto sensibili possono avere un peso diverso. Credo non sia colpa né di chi le dice né di chi le riceve. Semplicemente siamo tutti diversi ed ognuno reagisce a suo modo. Sarebbe poi bello come dici tu se chi ci è rimasto male te lo dica subito così finirebbe tutto lì, ma non pensare che sia facile nemmeno questo per chi non è così diretto di natura. Anch'io ho sempre avuto la brutta abitudine di tenermi tutto dentro forse per lo stesso motivo di cui sopra ed, inevitabilmente, anche una cosa piccola assumeva dimensioni notevoli. I rapporti andavano avanti lo stesso, ma alla prima discussione io tiravo fuori una cosa vecchia per rinfacciarla. Mio marito è completamente diverso, lui si arrabbia in un modo esagerato sul momento, ma poi va avanti e per lui è come se non fosse mai esistita la cosa. Ti posso dire che sta meglio lui perché non è facile portare dentro di sé tutti questi malesseri. Sto imparando piano piano a cercare di fare come lui perché si vive meglio, ma se così non lo si è per natura, è sempre un grosso lavoro da fare su sé stessi. In conclusione non sempre c'è intenzione negativa nelle nostre azioni, ma semplicemente rispecchiano quello che siamo. Bello e positivo è invece sempre il confronto. Scusa la prolissità!
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Interessante spunto questo. Mi ritrovo perfettamente daccordo con il commento di mamma in Oriente. Molto spesso la timidezza la gioca da padrone.Io ho dovuto lavorare molto su di me, per domarla….In ogni caso, purtroppo spesso dire le cose come si pensano non è la scelta migliore….pensa che a me è capitato di aver detto espresso la mia opinione sul comportamento che stava tenendo nei miei riguardi una persona e poi sentirmi rinfacciare dopo un certo periodo che io le cose non le dico in faccia….bah…..In ogni caso, causa brutta esperienza, come si dice a Roma…. amo questo proverbio: ” chi se fa l'affari sua torna sano a casa sua….”Io purtroppo ero dell'altra ” scuola” ma mi sono dovuta ricredere, anche perché se sei troppo esplicito rischi anche di prenderti le ” colpe” che non hai proprio, come è successo a me… Aime'complimenti per il blogElisabetta
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Fermo restando che tu sei sempre stata leggeriSSimamente c**c***o nelle tue argomentazioni 😀 😀
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Io sono cresciuta in una famiglia in cui non esistevano le argomentazioni. Quando chiedevo “perchè no?” la risposta era “perchè no”. Se dicevo (beh succede ancora) qualcosa con cui mia madre non era d'accordo la risposta è” ih ridicola”. SI litiga? Bene, non si discute per risolvere. E' semplicemente “tutto ok”, tranne per il fatto che sono 8 anni che il rapporto non è più lo stesso perchè io certe cose non me le riesco a dimenticare. Percui io ora alterno tra il tenermi le mie opinioni per me perchè tanto non ne vale la pena all'accendermi come un fiammifero se uno mi da contro con fare aggressivo senza aver ragione. Raramente trovo qualcuno con il quale avere un sano scambio di opinioni come piace a me. Certo è che nelle scuole che ho frequentato non ci hanno insegnato a pensare con la nostra testa, anzi, le opinioni personali erano piuttosto ostacolate.
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Dai tuoi post si impara e si riflette sempre tanto. C'è così tanto da imparare e poco tempo per concentrarsi per farlo!E poi mi hai scoppiata! Io non sono brava nell'essere assertiva e invidio chi lo è. Mi sono accorta di questa cosa in particolare all'università dove io provavo soggezione per i prof mentre altri riuscivano a rispondere a tono serenamente. Lavorando sono migliorata, ma non ho ancora raggiunto la sufficienza, mi impegnerò di più!
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hahahaaha “amore di fratelli”, si diceva una volta 😀
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A me il tuo modo di comunicare piace perché anche quando sei secca o brusca non ti limiti mai al “no”, fai seguire sempre una serie argomenti. E' secondo me la differenza tra chi ti dice “sei cretino” e chi ti dice “hai fatto una cosa cretina”, ovvero non metti in discussione l'interlocutore, semplicemente una specifica opinione o argomento.Ho letto con interesse il post sull'assertività e ci ho visto tutto il mio percorso, da bambina timida e remissiva ad adolescente titubante a post adolescente iena (c'è gente che mi ha conosciuta tra i 20 ed i 30 anni che ancora ha paura di contraddirmi) a donna che valuta caso per caso se valga la pena di affrontare un conflitto o se sia il caso di lasciarla cadere. Moltissimo aiuto m'è venuto dall'analisi transazionale, non ho remore a dirlo. Tante volte di fronte ad una persona aggressiva, sulla difensiva, predisposta al fraintendimento, uscire dal copione, chiarire “guarda che per me sei ok anche se non saremo d'accordo” e poi tornare all'argomento di fatto disinnesca la bomba e mette l'altro nella condizione di rilassarsi.Ecco, diciamo che tu per me questo secondo passaggio lo fai in maniera quasi naturale.Impara l'arte? 😉
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Volevo sottolineare il tuo commento sulla scuola, in particolare se penso alla differenza con la scuola e l'università italiane, in cui chi fa domande e interviene viene preso per lo sfigato di turno.All'università avevo un compagno tipo il tuo compagno che overthinks: beh ogni volta che parlava (e ti assicuro che parlava SEMPRE) partivano le risatine e le prese in giro cantando la canzoncina “Question Man” in sottofondo. Non lo sopportavano nemmeno i professori, e ti assicuro che non facvano nemmeno niente per nasconderlo!
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bellissimo post. Voglio farlo mio ^_^e dato che credo di essere a metà strada fra aggressività e assertività, il mio obiettivo è quello di sviluppare la seconda 😉
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Quando ho iniziato a leggerti confesso che mi intimorivi un po', ma poi ho capito e mi piace come argomenti, perché non cerchi la rissa ma il confronto.Spesso capita, soprattutto in ufficio, che ci riceve un commento su un lavoro svolto lo prenda come una critica personale e ci rimanga male. Viceversa ci sono persone che quando devono commentare sul lavoro ci vanno giù pesante e vanno sul personale, offendendo anche parecchio! Secondo me sono sintomo di una qualche immaturità.Forse io confondo la mia presunta poco autostima con l'insicurezza e la mancanza di assertività, ma ci sto lavorando. La cosa che mi mette più in difficoltà è parare i colpi delle persone passivo-aggressive…Grazie per questo post!
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Bellissimo post e bellissimi commenti, soprattutto quello di MammaInOriente, in cui mi ritrovo tantissimo. Mi sto rendendo conto spesso confondo la mia insicurezza con mancanza di autostima, ma in realtà sono cose ben diverse!Per curiosità, quanti siete in classe? nella mia esperienza, ho notato che la scarsa “interattività” fra docente e studenti spesso è dovuta a classi troppo numerose, nelle esercitazioni in piccoli gruppi le cose migliorano decisamente.Appena ho un attimo di tempo, vado a testare la mia assertività, anche se già immagino quale potrà essere il risultato
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😀 il dentino avvelenato è niente, sa!?!?
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Sfolli :*
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Sto creando un mostro, ne sono consapevole
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Uh quante cose, grazie Fede per questo commento!Allora 🙂 Sono una persona riservata anche io, anche se non mi definirei piu' timida. Lo ero moltissimo da bambina, poi ho iniziato a cambiare prevalentemente grazie al lavoro, soprattutto quello di call center. Ma sono sempre stata una stracciamaroni. Ora, per lavoro fatto e per indole, sono consapevole che le cose non dette restano li' a sedimentare nei secoli dei secoli amen. Ma non e' che anche io sono una che SEMPRE dice quello che pensa a prescindere dagli altri. Ci sono pensieri e opinioni che restano miei, confidenze che non faccio, sentimenti di cui non parlo. Ma nella maggior parte dei casi mi esprimo. Poi, dove tu sai c'e' la discussione che ha generato questo post, per la quale onestamente ancora mi chiedo dov'e' che ho sbagliato a parlare, visto che si trattava di opinioni e di situazioni ipotetiche, ma come dici tu siamo differenti e ognuno ha il suo modo di esprimere punti di vista e filtrare quelli degli altri.Per ultimo, gli uomini sono tutti come tuo marito, le donne come te e me 🙂
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Grazie Elisabetta, verissimo quello che dici.
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Credo che ora tu mi batti, sai Ale? 😀
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Bellissimo commento, grazie Peggy!
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Ah ma prima nemmeno io! L'eta' fa tanto Apina, sono sicura che ora non avresti piu' timore dell'autorita'.
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Grazie mitica Verba.idem come te, sai? Dai 20 ai 30 una iena vera, forse pure un poco prima. Ecco a cosa si riferisce mia sorella piu' sopra. E siccome e' da quando io ho 32 anni che viviamo in citta' diverse e non abbiamo piu' lo stesso rapporto quotidiano di prima, per lei sono rimasta la iena. Ma ti assicuro che ora il braccio di ferro lo porta avanti lei, ed e' quasi impossibile farle ammettere di avere torto.Ecco, io questo problema non ce l'ho piu'. Ho torto? Lo riconosco e chiedo scusa. Prima manco morta.
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Brava, buon punto di vista. Ho notato anche qui occhiatine di complicita' tra i compagni, ma quasi nulla piu'.Ma forse, forse, questo dipende anche dal fatto che qui le classi cambiano ad ogni materia, e che quindi si hanno compagni diversi a seconda della lezione.
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Oh bene! 🙂
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Aaaaaaaah i passivo aggressivi sono subdoli!! Difficilissimo 🙂 Grazie a te, Robin :*
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Si, sono due cose diverse. Le classi qui sono minimo di 20, ma in quella di ethics siamo tipo 70 e c'e' un buon dialogo. L'unica lezione davvero frontale che ho avuto e' stata col prof di psicologia, che non spiegava ne' interagiva ma leggeva le slide che aveva preparato. Classe gelida, infatti.
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Tu scrivi: “…situazioni in cui capisco, ed e' questo che mi ferisce (…), che ci sono persone che stimo davvero che hanno masticato amaro per settimane senza dire Oh, che frase di merda che mi hai scritto, senza darmi la possibilita' di replicare. Questo e' quello che distrugge i rapporti di coppia, di amicizia, e familiari: tenersi le cose dentro, che montano da sole, restando fermi nelle proprie posizioni senza cercare il confronto e il chiarimento.”Non tutti riescono ad esprimersi apertamente in ogni situazione, per tante ragioni: carattere, educazione, esperienze vissute… In ogni caso è una sofferenza non riuscirci. L'impegno del dialogo richiede a chi ha questa difficoltà di esserne consapevole e cercare di superarla, ma chiede anche a chi non ha il problema di capire, ascoltare, fare silenzio, tendere la mano per primo con quella dolcezza che è l'unica chiave per permettere all'animo di aprirsi, soprattutto quello che ha paura di essere ferito.Mila
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La mia autostima oscilla in alto o in basso a seconda degli eventi. Oggi per esempio, complice l'umore sotto le scarpe, mi sento una buona a nulla. Nonostante cerchi con tutta me stessa di andare dritta per la mia strada fregandomene di cosa pensano gli altri ho questo grande problema: a me del pensiero degli altri (e per altri intendo persone a cui tengo) importa tantissimo. Per questo motivo, a volte, non esprimo il mio pensiero.
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Chiedo scusa se aggiungo una nota ma la reputo importante.Spesso sento persone che si esprimono in modo molto diretto e, quando suscitano malumori, dicono che loro sono sinceri e si lamentano che questa sincerità non va bene a tutti. Essere assertivi significa esprimere il proprio pensiero, sì, ma è necessario tenere conto anche della sensibilità altrui. Non è questione di censurarsi, c'è modo e modo di comunicare le stesse cose. Nel dialogo si è in due, non si è da soli ed è necessario prestare attenzione e rispetto per la sensibilità altrui, saperla cogliere, perché è con essa che stiamo dialogando, altrimenti è un monologo.Mila
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Assolutamente d'accordo con te. E credo di farlo, onestamente.Pero' quello che non sai e' che la frase che hai riportato era riferito ad una discussione in cui il mio punto di vista, opposto a quello di tutte le altre commentatrici, e' stato argomentato ampiamente sia da parte mia che dalle altre. Non e' che ho tirato una bomba e ciao. Per quello dico Masticare amaro. Perche' sul momento non c'e' stata replica, e accadeva in tempo reale.Ma so anche perche' e' successo tutto questo, semplicemente ho detto Il re e' nudo. Tutto qua.
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Bel commento, Ciccola. Ma siamo tutti cosi', e quelli che dicono il contrario, sia riguardo all'umore che all'opinione degli altri, mentono.
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Forse non so, però esiste anche l'intuizione… ;)Io contestavo soprattutto il “mi ferisce”, perché spesso l'altro non vuole ferire. Ma solo gli interessati “sanno”. Ed adulti seri come te sanno anche come è meglio comportarsi di conseguenza e questo veramente io non lo posso sapere né intuire, né è di mia pertinenza :)Ciao!Mila
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Bella domanda Lucy!
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Certo che no. Ma il rancore e' davvero fine a se stesso.
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🙂
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