la Babele di Picci

LaPicci e’ immersa nel trilinguismo e come tanti bambini simili a lei ha un poco di ritardo nello sviluppo del linguaggio – cosa di cui non mi preoccupo, sappiatelo.
A scuola parla inglese e spagnolo, a casa parla quasi esclusivamente italiano, ma lei sceglie di esprimersi a seconda di quello che deve comunicare e del contesto in cui l’ha appreso.

Ad esempio dice Daddy va al lavoro perche’ l’ha sempre sentito e ripetuto in italiano, non credo abbia mai detto Daddy goes to work. Allo stesso modo dice Daddy al lavoro con la moto.

Dalla scuola ha imparato le frasi I clean up, o Today is a sunny day. Non ha mai detto Oggi c’e’ il sole.

trilinguismo
justinlau15.wordpress.com

Quando deve andare a dormire invece puo’ dire alternativamente I go to bed o Ninne, ma la seconda, almeno a casa, e’ decisamente piu’ frequente. Quello che invece mi fa ridere, e che racconta anche di che tipo di linguaggio e’ lo spagnolo, e’ che in quell’idioma di solito usa imperativi: Sientate! Come! Dame!, il cui uso da parte delle maestre non e’ sufficiente per spiegare il perche’ si esprima cosi’. Se l’italiano e’ una lingua prolissa e formale, e l’inglese e’ sintetica, pratica e informale, lo spagnolo sembra oscillare tra espressioni verbali che esprimono una estrema gentilezza ed altre che sono assolutamente direttive, indipendenti dal grado di confidenza tra chi parla e chi ascolta – ne avevo raccontato in questo post.

LaPicci usa lo spagnolo solo per alcune parole, ad esempio dice Andare al parque, o No se! Che poi se la domanda e’ Dov’e’ la palla? tocca pure capire se sta dicendo Non c’e’ o No se (non lo so).

http://www.trilingualmama.com/

Al pomeriggio, quando la riprendo da scuola, laPicci dice delle cose che stento a capire: dopo otto ore di inglese pure lei deve switchare e riconnettersi sull’italiano. Che hai fatto oggi? e la risposta e’ quasi sempre Uhmmmm classes! (in spagnolo), oppure Soccer! anche se non ha giocato a calcio. Non e’ capace ancora di formulare lunghe frasi. Mama, look! E’ green!, mi dice al semaforo.

In assoluto la sua espressione che piu’ mi diverte e’ Look at my face! o at my fingers, o at my toes.

laPicci

Sono sicura che tra pochi mesi ci divertiremo molto.


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21 commenti

  1. Certo che non deve essere facile per niente per lei. Certo che capisce tutto ciò che le si dice pur usando tre lingue diverse, ma poter esprimersi è ben diverso. E’ già bravissima.
    Quando ero piccola in casa mia si parlava solo l’italiano, se andavo a casa dei nonni materni si parlava solo in bergamasco, a casa dei nonni paterni si parlava solo in venuto. Io capivo tutto, ma non ho mai imparato a parlar bene nè il bergamasco, nè il veneto, perchè ho sempre e solo risposto in italiano. Per la Picci invece sarà ben diverso, imparerà a parlare tutte e tre le lingue e anche bene perchè i suoi interlocutori capiscono in quella lingua

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  2. Nei bambini bilingue che conosco (madrelingua inglese + italiano) ho notato che cambia anche il linguaggio del corpo a seconda della lingua in cui si stanno esprimendo!
    Bella Picci, sta prendendo la rincorsa ma avrà una marcia in più!

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  3. Vero, io mi diverto con il bilingue, figurati te con la trilingue!

    Ora D e’ in una fase in cui usa spesso in una frase tutte le parole della stessa lingua (prima mescolava di più) ma USA la “forma” dell’altra, ad es dice “il mio preferito colore” oppure “mamma mamma, guarda me”

    Che teneri 🙂

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  4. Che ricchezza conoscere più lingue ed essere immersi in una cultura diversa dalla propria.
    Noi abbiamo scoperto un po’ tardi che il modo corretto perché i bambini crescano perfettamente bilingue è che ogni genitore parli alla figlia nella propria lingua.
    Ora la tremendazza ha 6 anni e da un paio stiamo facendo così, ma lei risponde solo in italiano. Però lo spagnolo lo capisce, ma non ha proprio nessuna voglia di cimentarsi.

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  5. Io la Picci la invidio:adesso fa “casino”,ma tra qualche anno ci da le piste a tutti.
    Che poi,te lo sai che ninne io l’ ho sentito solo a Roma? Da me è la nanna,non le ninne :p

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  6. Mia nipote cinquenne vive a Londra e parla italiano con l’accento di Stanlio e Ollio. I nonni sono molto preoccupati ma la verita’ e’ che e’ semplicemente adorabile. Viva il bi (tri) linguismo 🙂

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    • Ma è così, anche la figlia di una mia amica italiana parlava un italiano perfetto, ma a 4 anni ha iniziato ad esprimersi in un inglese perfetto e da allora l’italiano ha preso l’accento americano 😀

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  7. Babele di Lavinia: in italiano con noi, in spagnolo al telefono, muta o quasi col mondo esterno (2 anni) per i primi 20m….poi spagnolo!! L’inglese…..uauauauauawaaa, tentando di seguire il ritmo/parola che sente.

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  8. Sono nata bilingue e all’asilo balbettavo, oltre appunto a non essere praticamente mai in grado di formulare frasi lunghe. A 6 anni hanno incoraggiato il mio italiano proprio perchè era necessario a scuola, ma a 12 ho ricominciato a esprimermi con lo spagnolo come se non lo avessi mai dismesso (continuavano a usarlo in casa affinchè lo imparassi, ma io rispondevo in italiano).
    Sono estremamente grata di aver imparato “gratis” un’altra lingue e il mio cervello è molto più reattivo nell’impararne un’altra. Ne ho studiate 5, penso di parlarne fluentemente 3, e con le altre due comunque per sopravvivenza me la cavo, e senza enormi sforzi. L’unico problema vero è switchare da una lingua all’altra, perchè quando mi immergo in una lingua la vivo, penso, sogno in tutto e per tutto in quella lingua, ed è difficilissimo ondeggiare da una all’altra, perchè io non traduco dall’italiano, mai. Credo che fare la traduttrice simultanea sia un vero esercizio ginnico del cervello, complimenti a chi ci riesce!!!
    Picci è molto fortunata ad avere voi che le parlate italiano. Vai Picci!

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