Anthony Bourdain a Miami: parts unknown

La piu’ latina delle citta’ americane, Miami ti accoglie senza nascondere tutta la sua energia. Il famoso chef e autore Anthony Bourdain ha spesso visitato Miami, tornandoci almeno due volte all’anno. Come autore di programmi televisivi ha ambientato due episodi a Miami, uno per the Layover (“lo scalo”), dall’aria piu’ leggera e superficiale, e il secondo per Parts Unknown (“cose sconosciute”), che invece ho trovato estremamente interessante perche’ presentava aspetti di Miami sconosciuti ai piu’. Andiamo con ordine.

Bourdain a Miami: The Layover

In The Layover, Anthony Bourdain racconta cosa fare in citta’ in 48 ore. E’ interessante in questo corto sentire un grande chef scegliere di stare lontano dalle tovaglie del fine dining per mangiare in posti popolari. E preferisce alloggiare a South Beach, al Raleigh, perche’ “E’ a Ocean Drive che tutto accade, nel bene e nel male“.

Tra i luoghi che consiglia per mangiare ci sono La Perrada de Edgar, ormai chiuso, e il Palacio del los jugos che ha varie locations a Miami. Qui consiglia platano fritto, chicharrones, e pan con lechon (un panino con maiale cotto a fuoco molto lento). Ma il suo preferito e’ Michael’s Genuine, dove consiglia di provare orecchie di maiale croccanti e le deviled eggs.

via Eater

Alcuni di questi piatti li trovate nel mio post 20 piatti da non perdere a Miami perche’ visitare Miami significa immergersi totalmente nella cultura locale. Bourdain consiglia di andare a Tropical Park, dove troverete food trucks con cibi da ogni parte dell’America Latina e dei Caraibi. Ogni venerdi’ dalle 5 alle 10 di sera.

I quartieri popolari di Miami

Secondo Bourdain, visitare quartieri popolari come Little Haiti e Little Havana permettera’ di capire quanto Miami sia intrisa di America Latina e Caraibi grazie agli immigranti che la abitano. Ad esempio porta il suo amico Chris Nunez di Miami Ink Tattoo a vedere una partita di Jai Alai, uno sport simile alla pelota, originario della Spagna, portato a Miami da Cuba negli anni 20. “Scommetti sempre sul giocatore piu’ anziano”, consiglia Bourdain, e’ il suo motto vincente. Altri luoghi piu’ residenziali e borghesi di Miami non lo interessano: Bourdain mostra esclusivamente il lato piu’ verace delle citta’ che visita.

Il posto piu’ interessante che Bourdain mostra in The Layover e’ Max Club’s Deuce, uno degli ultimi veri dive bar, ovvero un bar dal passato malfamato, solo per bere e senza offerta di cibo, spesso sporco e trasandato. Si chiamano dive bars perche’ nascevano originariamente nei basements. Questo locale di Miami Beach ha aperto nel 1926 ed e’ stato uno dei luoghi tipici della serie Miami Vice, passione di Bourdain.

Capire Miami con Parts unknown

E’ pero’ la puntata su Miami di Parts Unknown che permette di capire profondamente la cultura di Miami.

Miami, dice Bourdain, è una città che seduce insidiandosi senza che le persone se ne rendano conto. Chi ci passa del tempo guarda esterrefatto e dice “Io non potrei mai fare questa cosa”, ma se ne e’ gia’ affascinati.

Partendo dallo stereotipo di Miami come luogo di feste e pazzia, Bourdain ci porta al di la’ della Causeway, in altri quartieri. Migliori, dice. Per capire la storia di Miami.

I sobborghi di Miami non assomigliano a quelli di nessun altra città americana e sono l’obiettivo di questa puntata di Parts Unknown. Bourdain incontra Michelle Bernstein, la più influente chef di Miami, in un benzinaio del Doral, la piccola Venezuela, il quartiere che negli ultimi anni a causa della profonda crisi economico politica del paese vede sempre piu’ venezuelani trasferirsi. Insieme pranzano a Islas Canarias e chiacchierano sulla lentezza della abitudine della colada, e del panino piu’ famoso della citta’, il medianoche. Bernstein gli spiega anche che noi miamensi, contrariamente allo stereotipo, in spiaggia non ci andiamo mai.

via CNN

Gli anni di Miami Vice

La citta’ di Miami e’ cambiata tantissimo nel corso degli anni, dice a Bourdain il proprietario di Max Deuce, ormai centenario. Un tempo la città era abitata prevalentemente da ebrei e dalle truppe della seconda guerra mondiale (WWII). Lui vide nascere quartieri residenziali come Coral Gables, costruita su ispirazione di Venezia. La cocaina si e’ infiltrata in una citta’ che era diventata decadente: Miami Beach, dice, in definitiva torno’ di nuovo attraente proprio grazie alla droga. L’economia di Miami, basata su arance, turismo e mercato immobiliare, venne resuscitata proprio dai numerosissimi film ambientati in quella che negli anni ’80 era diventata la citta’ piu’ violenta degli Stati Uniti, di cui Miami Vice fu solo il piu’ grande successo.

Gli schiavi di Miami

I residenti delle isole caraibiche furono i lavoratori che piu’ contribuirono allo sviluppo economico del South Florida sotto la direzione di Henry Flagler, il padre della Florida moderna, che promosse la costruzione delle ferrovie nel Sunshine State collegando il resto degli Stati Uniti a Jacksonville e poi giu’ fino Key West. I residenti del Nord America venivano in treno a fare le vacanze sulle spiagge di Jax, e iniziarono poi a sorgere nuove citta’, nuovi collegamenti, e con loro arrivavano nuovi residenti e sempre piu’ turisti.

Mentre la classe media visitava e si stabiliva a Miami, i lavoratori delle ferrovie provenienti da Bahamas e Haiti vennero segregati in due quartieri a ridosso del Miami River: Overtown e Liberty City. La vera Miami, quella originaria, e’ quindi profondamente black.

Il Miami Sound

Con Questlove, Bourdain descrive Yardbird, in South Beach, come uno dei migliori posti dove mangiare cibo tradizionale del sud come chicken and wafflesshrimp and grits e parlare di musica. E poi con il fondatore della casa discografica Deep City Record, la prima etichetta nera, definiscono Miami come il posto dove e’ nata la dance, e quello dove il soul ha avuto la sua massima espressione in risposta a Motown. Ne avevo accennato in questo post sulla musica di Miami. Il Miami Sound era inconfondibile proprio per la sua influenza caraibica, come nel jazz di Jaco Pastorius, nato da queste parti.

I personaggi di Miami

Spesso chi vive a Miami è definito bizzarro, fuori di testa. Bourdain incontra una specie di lupo di mare, Captain Bob, che vive su una barca sul Miami River e sposta continuamente il suo approdo: ogni 6 mesi viene costruito un nuovo condominio che lo spinge sempre piu’ verso il mare aperto. L’espansione di Miami sembra essere inarrestabile.

via Eater

E un altro di questi eccentrici personaggi che vivono a Miami e’ Iggy Pop.

Bourdain incontra il famosissimo musicista, the godfather of punk, che ha vissuto di eccessi e che porta sulla pelle le cicatrici di quella che e’ stata una vita fatta di scelte estreme. Insieme mangiano qualcosa di molto sano, carne magra, verdure.

Racconta Iggy Pop che per puro caso un giorno arriva a Miami per andare a trovare un amico proprietario di un condo. Si guarda intorno e si dice Questo e’ un posto decente dove non sarebbe male vivere. Poi va sulla spiaggia, il suo sguardo si perde nel mare, sente tutte le sue complicazioni sparire e decide di rimanere.

Deve essere questo il motivo per cui tutti, alla fine, si innamorano di Miami.


Scopri di più da Lucy in Florida

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4 commenti

  1. Penso che è un mondo meraviglioso,dove non esiste la noia,purtroppo dopo 5 anni x ragioni famigliari sono dovuto tornare in Italia,ma mi manca da morire,e se potessi tornare lo farei ieri

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