Eva contro Eva – Dentino Avvelenato #5

Allora, a proseguo del post dell’altroieri dovrei scrivere che oltre a non sopportare i comunisti non sopporto nemmeno le femministe, ma d’altronde ne avevo gia’ parlato. Ma piu’ che le femministe, non sopporto che le donne si scaglino contro le donne.
Siamo le peggiori nemiche di noi stesse. Nell’elencuccio dei sassolini che mi ero tolta nell’altro post avevo dimenticato un paio di commenti al blog di Vanity Fair e poi ad altri random sullo stesso argomento. Il punto e’. Due punti accapo.

Antonella vuole fare la casalinga, lavare i pavimenti e prendersi cura dei bambini che ha avuto con Mario. Ad Antonella (o Valentina, e’ uguale) le sta bene cosi’. A Mario idem. Perche’ qualcuno deve instillarle il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato? Perche’ se Antonella si sente felice e realizzata qualcuno le deve dire che invece e’ piu’ giusto realizzarsi fuori casa e fare carriera? Come ho commentato su Vanity, in America molte donne scelgono di stare a casa, e non credo che vengano cosi’ biasimate per questo. Da noi si massacrano di critiche, sono delle fallite, senza ideali, mentalmente grette, guardano Uomini e Donne e poi la D’Urso. Invece le altre, tutte le lavoratrici, ovviamente leggono Finanza e Marketing e prima di addormentarsi Houellebecq, mentre Novella 2000 solo dal parrucchiere, si sa.

E perche’ leggere sempre il mondo in chiave persecutoria? Come ho gia’ detto, Calzedonia fa la pubblicita’ con la modella con le mutande da uomo? Sfruttamento del corpo femminile ad uso maschile. La pubblicita’ del Cif? Significa donna schiava zitta e la..va. La pubblicita’ della Vodafone? E certo, la donna fa l’operatrice, l’uomo ovviamente e’ il manager – non so, a me sembra un cliente che telefona, ma ditemi voi, l’immagine e’ qui accanto.

E poi c’e’ la critica continua. Non allatti? Male, tuo figlio avra’ grossi traumi affettivi. Sei ingrassata? Sei sicuramente infelice, per riversare tutte quelle insoddisfazioni nel cibo. Vuoi fare la procreazione assistita? Ah no, anatema su di te, il Signore ha deciso cosi’, piuttosto ci sono tanti bambini al mondo che soffrono (Si’? Conosci l’iter burocratico per l’adozione? Ecco, taci va’).

E pure su un gruppo fb di cui faccio parte, ‘sta poveraccia sta cercando di stabilire delle regole per la pubblicazione dei post, ogni due minuti c’e’ qualcuna che dice tutto e il contrario di tutto, per poi tornare a quello che aveva detto l’organizzatrice, pero’ loro l’hanno detto meglio.

Ma perche’? Perche’ bisogna creare le quote rosa per rappresentare le donne in Parlamento? Ma non e’ come la difesa dei panda? Non e’ una resa in se stessa? Io non voglio votare una donna solo perche’ e’ donna. Io voglio votare una persona, seria, che abbia delle idee e delle proposte per migliorare la societa’. Uomo o donna che sia.

Una fashion blogger molto ironica, che seguo divertita, scrive un post e mette una foto di se stessa. Apriti cielo. L’hanno fatta a fette, voi non ve lo potete immaginare, non le hanno risparmiato nulla, nemmeno lo smalto. E la cosa insopportabile era che fossero tutti commenti anonimi. Cioe’, lettrici abituali del blog che non hanno avuto nemmeno il coraggio di esporsi per dire quello che pensano. Come e’ capitato a me stasera su un altro blog. Sono sempre gli altri che sbagliano, vero? Siamo sempre noi che andiamo contromano, che prendiamo granchi. E badate, vi sarete accorti che non sono immune dalla critica. Ma va contestualizzata perche’ sia costruttiva, deve essere spiegata, se no e’ solo una demolizione gratuita e colpisce la persona e non l’oggetto della discussione. Ma la generalizzazione di classe e’ proprio terribile. E’ vuota, non e’ che dica molto.

Ripeto qui quello che ho scritto nel blog in cui sono stata criticata: io lavo i pavimenti in casa e non mi sento affatto meno libera perche’ il mio compagno non lo fa. Abbiamo una divisione dei ruoli, lui fa delle cose e io ne faccio altre. Se lavo i pavimenti non mi viene nessuna angoscia di castrazione. Sto bene, state serene, non c’e’ bisogno che mi difendiate dall’orco e non credo di essere una frustrata sottomessa e infelice. Ne’ credo che sia colpa della societa’ che ci ha insegnato che la donna lava e l’uomo va in giro col gessato e la ventiquattrore. Piuttosto, credo che un certo tipo di cultura vuole le donne sempre col tacco dodici, la borsa figa e le autoreggenti, ma soprattutto con la donna di servizio, perche’ pulire e’ umiliante. Se non hai un aiuto in casa sei una sfigata e sei sottomessa a tuo marito. Ho ricevuto sguardi di compatimento per questo. Io vado fiera del mio sapere tenere una casa e cucinare. Conosco donne che non sanno fare un uovo, e non e’ che abbiano tante altre qualita’. Ne’ si sono impegnate a studiare o a farsi una carriera, per dire, che almeno sarebbero giustificate. Ma non e’ che My l’ho conquistato con questo – oddio, disse che il mio guacamole era fantastico, ma era gia’ perdutamente innamorato di me.

Noi, My ed io, siamo la societa’ rappresentata dalla nostra famiglia, e abbiamo deciso cosi’. A noi va bene, perche’ a voi non deve andare bene? Sono laureata, ho una specializzazione in psicologia clinica e ramazzo la stanza. Ebbene si’. Ma, io pulitrice compulsiva e frustrata, leggo quattro quotidiani on line ogni giorno, sto imparando due lingue, leggo libri, ascolto musica, vado a cercare il confronto diretto con persone che la pensano diversamente da me per capire meglio il mondo e le persone. Ecco perche’ vengo a rompere sulle vostre bacheche. Mi piace il confronto, spesso premetto “Faccio la voce fuori dal coro, ma…”. Le persone intelligenti apprezzano e rispondono. Gli altri mi considerano una eretica e attaccano anonimamente. Poi pero’ non mi dite che vi piacciono i miei post. Vi piacciono solo quando ce l’ho con gli altri, vero?

Lavo io, sono soddisfatta, non mi manca niente. Come ho detto li’, discutiamo del fatto che non posso avere un lavoro adeguato al mio livello di studi. Discutiamo che il mio stipendio sia – e in tutto il mondo, a quanto pare – inferiore a quello di un uomo. Ma non puntiamo il dito contro contro Antonella che vuole fare la casalinga e lustrare argenteria dalla mattina alla sera. Sono solo cassi suoi.

Ragazze, datevi una calmata. Non siete il centro del mondo. Non gira tutto intorno a voi, non stanno sempre tutti a guardare quello che fate, ma non lo fate sempre bene. L’utero e’ vostro e nessuno ve lo tocca, tranqui.


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36 commenti

  1. Quanto hai ragione. Perche' le persone non possono lasciare agli altri la possibilita' di scegliere? Scegliere se ricoprire il ruolo di donna nel senso piu' “tradizionale” del termine, o nell'inventarsene uno completamente diverso.Non possiamo fare che ognuno decide per se' perche' sa cosa e'meglio per lei?A me quello che da fastidio sono gli stereotipi: Vogliono farci credere che o sei la casalinga disperata o sei la donna in carriera acida e zitella. Ma ci sono tante sfumature in mezzo, e non dovremmo sentirci di dover per forza scegliere tra un estremo e l'altro.Ti rimando a questo mio post, tanto per rimanere in tema delle pubblicita' politically “Scorret”: http://brioscina-abunintheoven.blogspot.it/2012/03/bastoncini-findus.html

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  2. Carissima Lucy, tutto quello che scrivi si esaspera drammaticamente quando poi diventi madre…ho visto donne fermarmi al supermercato, chiedermi quanti denti aveva il mio poppante e poi rimproverare il loro perché “è sempre indietro su tutto”.Le donne sono le palline impazzite nel flipper di una società che le spara da un estremo all'altro (santa-puttana, madre o manager, fallita o superfiga ecc.) ma sono davvero le peggiori amiche di se stesse. Non sappiamo fare gioco di squadra e sprechiamo tempo ed energie a pontificare le une con le altre. Ed è dannatamente facile perdere di vista il fatto che il nostro è solo un punto di vista. Anche io sono caduta più volte nella trappola dell'assolutizzare il mio punto di vista, è umano…ma un pò di buon senso e di umiltà devono farci ricordare il fantastico motto “vivi e lascia vivere” :-).

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  3. Ti stimo, mi piaci e sono d'accordo con tutto quello che dici…io faccio parte della categoria di donne che ha deciso di lasciare il suo lavoro per seguire la sua famiglia e ne sono felice e soddisfatta…per i più la mia è solo non voglia di lavorare. Se noi donne fossimo un po' più solidale fra noi invece di farci la guerra con stupide gelosie il mondo, almeno nel nostro piccolo, andrebbe decisamente meglio…ne sono sicura!!!

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  4. Cit. “L'utero e' vostro e nessuno ve lo tocca, tranqui.” :DA me piace ramazzare casa mia nonostante talvolta abbia un aiuto da una persona che non è di famiglia, amo preparare il pasto al mio compagno, portargli il caffè a letto o fargli trovare la colazione pronta.Gli cambio anche il pigiama, senza che lui mi chieda nulla e saprebbe farselo da solo. Lo faccio perchè amo prendermi cura di lui, sarò malata che ve devo dì, ma mi piace essere la sua geisha, coccolarlo e viziarlo.Eppure anch'io mi sparo dalle dieci alle dodici ore in ufficio perchè sono ambiziosa e compagnia bella.Questa spataffiata per dire che ogni forma di estremismo in generale in tutto non va mai bene, secondo me.Ciao ramazzina 😉

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  5. Forse l'ho già detto: quando per il Capitano c'è stata l'opportunità di lavorare a Lisbona ho lasciato un lavoro a Roma che mi faceva si drizzare i capelli, ma che dava le sue soddisfazioni, anche economiche. Mi sono licenziata e stop. C'è chi per questo mi vede come la donna sottomessa (vedi questo post ).Aggiungo che studio all'università e faccio lisbona-reggio emilia ogni volta che devo fare un esame. Quando dico che studio e che tengo la casa a volte mi chiedono: si, ma tutto il giorno che fai? O_O E indovina? sono sempre solo donne che fanno questa domanda, lasciamelo dire, idiota. E questo è solo un esempio, visto che anche mie “amiche” si sono permesse di definirmi in senso dispregiativo la brava mogliettina (ma vaffanculo! si può dire? se non si può dire censurami).Insomma tutta sta gente non sa o si vuole a tutti i costi dimenticare, che io e il Capitano, sei anni fa, ci siamo incontrati in Veneto, eravamo colleghi. Quando il mio contratto è finito, nel 2008 e in piena crisi economica, io non riuscivo a trovare lavoro, lui ha rinunciato al lavoro che tanto amava e ci siamo trasferiti a Roma, dove io ho trovato lavoro prima ancora di cercare una casa, ma lui è andato a fare un lavoro che detestava.Per dire che nella nostra famiglia (in due si è comunque una famiglia per come la vedo io), al primo posto c'è sempre stato il voler star bene insieme. E poi parità assoluta.Fatta la “breve” premessa per dire che le femministe ad ogni costo non piacciono neanche a me, ne tantomeno le quote rosa, posso dire che la pubblicità della vodafon è uno stereotipo, perché è rivolta alle aziende, quindi il cliente è un titolare o almeno un manager, mentre la sfigata sarà una laureata in scienze della comunicazione (io nel futuro insomma). Insomma non mi piace, come non mi piaceva la pubblicità razzista di trenitalia.

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  6. A me piace quando vieni a rompere le scatole sulle bacheche :)E però ti devo dire una cosa: le donne oggi sono una categoria svantaggiata, al pari di persone di un'altra razza e omosessuali. Gli svantaggi sono economici in primis, e anche di libertà. Se non si condivide questa premessa, cade un po' tutto il senso di queste conversazioni. Se le donne che hanno fatto una scelta “tradizionalista” mi vengono a dire che per loro non c'è nessun problema, io lo accetto e sono felice per loro. Ma se mi dicono che per loro non c'è nessun problema e QUINDI non capiscono che problema debba esserci anche per le altre, allora mi allarmo. Mi allarmo perché viene meno la solidarietà di cui altri commenti hanno parlato qui sopra. Io sono solidale con te che scegli di occuparti della casa nonostante ti faccia il mazzo sul lavoro, se a te sta bene così. Io difenderò la tua libertà. Vuoi scendere in piazza per ribadirlo? Scenderò in piazza insieme a te. Ma tu, poi, scenderesti in piazza per me? Per me che non mi sento libera di fare carriera? Per me che voglio crescere dei figli e ANCHE lavorare e ANCHE dividere tutte le responsabilità e i lavori domestici con il mio compagno? Spero di sì. Ma qualcuno non lo farà, perché come ci sono donne che credono che l'unica verità sia condurre una vita alla Sex and the City, ci sono anche donne che credono che l'unica verità sia occuparsi della casa e dei figli.Allora io dico: perché farci una guerra, dato che siamo già una categoria svantaggiata?Ti lascio con questo post, a proposito di tutto ciò che deve subire una donna soprattutto da altre donne, quando decide di avere un figlio (e approfitto anche per farti gli auguri per la tua gravidanza!): http://donneinritardo.blogspot.it/2010/10/madri-coraggio.html

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  7. Io non riesco a trovare lavoro e vivo la condizione di casalinga – in modo pesante e frustrante.Sono sempre stata circondata da donne che lavoravano anche fuori casa e fin da piccola sono stata abituata a vedere mia madre che si divideva tra lavoro (la maggior parte del tempo)e casa. Purtroppo non posso sapere se con piacere o dispiacere. Quando vedevo la pubblicità della Misura con mamma e figlia che facevano yoga prima di fare colazione alle 8 di mattina dicevo” ma l'hanno girata di domenica? Mica possono perdere tutto questo tempo, devono andare a scuola e in ufficio!!”Per fortuna ho dei soldi da parte e se devo comprare qualcosa per me attingo ai miei risparmi, ma se dovessi pensare di chiedere a Lui i soldi per un paio di scarpe e per delle mutande nuove mi sentirei malissimo: in colpa per fargli spendere dei soldi, mantenuta e in dovere di non togliermi qualche sfizio dato che non pago io.Quando Lui torna casa è pulita, la roba stirata e il pasto è in tavola, però mi sento comunque inutile e improduttiva. Per questo non capisco a fondo la scelta di restare a casa, mi sembra una falla nel sistema.

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  8. Da noi si massacrano di critiche, sono delle fallite, senza ideali, mentalmente grette, guardano uomini e donne e poi la D'Urso. Invece le altre, tutte le lavoratrici, ovviamente leggono Finanza e Marketing e prima di addormentarsi Houellebecq.GRANDE LUCY!!!

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  9. @Brioscina: si', siamo sempre tagliate con l'accetta, ma di solito siamo noi donne a farlo. Il tuo post lo avevo letto, ci sarebbe da fare un elenco chilometrico in effetti.@Pamen: mi sa che ti e' andata bene. quello che mi raccontano le amiche mamme e' che sei sempre tu ad essere sbagliata!@Mammola: lo so che tu sei mamma a testa alta! Mi piaci anche per questo :)@Pentapata: :DD in altri “dentini” ho dovuto faticare parecchio anche io per trattenermi :D@Blonde: la penso come te, l'importante e' che lo si faccia perche' lo si sente. Ma non credo proprio che ci sia qualcuna a cui questo ruolo venga imposto. @Owl: mi casa es tu casa :)@Mariantonietta: che belli i vostri sacrifici di coppia. Anche noi abbiamo tribolato per arrivare fin qui, posso capire quanto sia costato all'uno e all'altro. Ma… studi a Reggio? Accidenti, ma che brava! E hai ragione, siamo sempre noi donne che chiediamo Tutto il giorno che fai. Lo chiedono anche a me :)@Emy: 🙂

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  10. Vedi, credo che i nostri punti di vista divergano fin da principio. Io non riesco a capire in che senso tu dica che non c'e' liberta'. Nel senso del commento di Ilaria qui sotto, hai tutte le mie ragioni; lei si' che puo' parlare di insoddisfazione e mancanza di liberta', perche' vive in una condizione che non le piace e che vorrebbe cambiare. Ma dire che le donne sono una categoria svantaggiata a priori, no, non condivido. Cosi' fai il gioco di chi tu pensi di dover combattere. A mio parere.E poi, perche' dici che non scenderebbero in piazza per le altre? Ma che donne hai conosciuto? Io conosco un sacco di donne interessanti, che si occupano della casa, del marito e dei figli e hanno una testa che pensa e pure bene. Mammola, se vuoi leggere il suo blog, e' una di quelle. Anche se scrive solo di marito e di figli, ha un cuore grande e una testa che ragiona. E sono sicura che se ci fosse da scendere in piazza per qualcosa lo farebbe. A me piacciono le donne che hanno qualcosa da dire, che ascoltano e che scambiano opinioni.Sono le donne che hanno affossato il referendum per la legge 40, e che oggi voterebbero contro l'aborto. Su questo ti do' ragione, ma non perche' per alcune donne l'unica verita' e' occuparsi della casa e dei figli. Negli anni 70 c'erano piu' casalinghe che oggi eppure quei referendum sono passati a furor di popolo. E' che manca il senso di collettivita' in generale, non c'e' piu' quella solidarieta' che animava quegli anni; ma non solo tra donne, tra persone in generale. Io non ho preso parte a Se non ora quando, se vuoi ne parliamo a parte, e non perche' manchi di solidarieta' con le donne, ma perche' ci si e' infilata subito la politica.Mi scrivi perche' farci una guerra, ma perdonami, sei tu che dividi le donne in due categorie. Forse sono stata piu' fortunata di te, non lo so. Personalmente ho una cultura ma leggo Vanity Fair, seguo blog di cucina e siti di informazione politica, vado dall'estetista e metto lo smalto e amo comprare scarpe, guardo Report e l'Isola dei famosi. Non ci trovo niente di strano. Mia figlia, se sara' femmina, giochera' con le barbie come ho fatto io, e non mi pare che sono venuta su succube. Se sara' maschio giochera' con le macchine e ammazzera' le lucertole e fara' a botte, come e' da secoli per i maschi. Ma io ho giocato anche a basket, ho fatto a botte, sega a scuola e trovato la mia femminilita' solo a piu' di vent'anni. Altre mie amiche erano femmine femmine gia' a cinque anni ma sono fighe e intelligenti lo stesso. Siamo persone, non categorie.Il tuo post e' molto bello e vero, quello lo condivido dalla prima all'ultima riga. Ma non il tuo ultimo commento. A volte si fa solo per parlare, e te lo dico da donna che per anni ha pensato di non poter avere figli, e magari se incontrava un'amica incinta chiedeva quattro cazzate in croce. Grazie per lo scambio, e per gli auguri 🙂

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  11. Grazie Ilaria. QUESTO e' il commento che avrei voluto sulla condizione della donna. Questo e' quello che io ritengo di dover combattere. Perche' e' vero che a parita' di condizioni assumono un uomo; e' vero che ti chiedono per prima cosa se hai figli e se hai intenzione di farne; e' vero che se resti incinta perdi il lavoro. Questa e' la societa' contro cui, TUTTI, dobbiamo rivoltarci. Non e' il tuo caso pero' mi chiedo: quante lavoratrici appena rimaste incinta hanno preso la maternita' a rischio e si sono fatte i nove mesi a casa pagate, per sfregio al datore di lavoro? Io ne ho conosciute. E questo non aiuta poi chi ci da' lo stipendio, che non sempre e' lo stato, che deve trovare un'altra persona e mantenere il posto di lavoro. Siamo oneste. Rivoltiamoci anche contro questo.Ilaria e' bello davvero quello che dici. Solo che proprio perche' non siamo tutte uguali, a te sembra una falla nel sistema, e lo capisco; per altre no, e va bene cosi', non credi? Non entro nel dettaglio delle tue difficolta' lavorative, se ti andra' lo scriverai, ma all'epoca ho lavorato al call center pure a 3 euro all'ora (se mi legge Sandra mi fucila) pur di avere quei 500 euro al mese per pagarmi le piccole spese ed essere autonoma come dici tu. Non ero felice del mio lavoro, ma era un lavoro. E lo facevo bene, per quanto possa sembrare assurdo.

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  12. Io mi son laureata ormai 6 anni fa in una Sardegna che all'epoca era già in forte crisi lavorativa e ora è tragicamente in crisi. Sono andata a vivere col mio Lui perchè lo volevamo fortemente e un anno l'ho passato a cercare lavoro (tra l'altro l'unico che trovai fu a 200km da lui 😦 ).Mia madre nonostante non lavorasse, lavorava tantissimo a casa (4 figli e una casa da mandare avanti) mi ha sempre spinto a studiare per avere un lavoro ed essere indipendente, per cui ho sempre cercato di darmi da fare, però qui purtroppo non si trova nemmeno più il contratto da call center a 3€ all'ora 😦 Faccio un “lavoro” (dottorato) a 200km da dove abito con mio marito, e quest'anno ho deciso di dire basta, non riesco più a fare avanti e indietro con due bimbi piccoli da crescere e una famiglia che voglio fortemente. Nonostante questo la gente, soprattutto donne (ma anche uomini, compreso il mio tutor-prof) alla mia decisione di voler lasciare per seguire la mia famiglia, o comunque per non dover più fare i salti mortali e non avere praticamente niente in cambio rimangono sbalorditi e mi chiedono e cosa farai? farai solo la mamma?Come se non lo fossi già. Come se fosse un fallimento fare solo e sottolineo solo la mamma, come se fosse avvilente e una cosa da biasimare.Tutti a chiedermi e dopo cosa farai? Come se fossi morta, come se ora non facessi già tantissime cose.Purtroppo in questa società se hai studiato però non metti in pratica ciò per cui hai studiato (soprattutto se il tuo titolo di studio è la laurea) sei considerata una fallita, e se decidi di farlo per la famiglia o per i figli non importa rimani sempre e comunque una fallita, una che non ha fatto niente per trovarsi un lavoro, per avere successo, per essere qualcuno.Viviamo in una società in cui tutti devono essere qualcuno, tutti devono essere in vetrina (per riprendere le parole di Caparezza) e se non hai successo non sei nessuno, ma successo de che? Mi chiedo io.Io personalmente me ne frego e vado avanti per la mia strada.Però hai ragione, la solidarietà femminile non esiste, non so se sia mai esistita, però ultimamente non esiste più nessun tipo di empatia, nè solidarietà per gli altri.Certe volte persino i cani vengono trattati meglio delle persone :(“Perche' bisogna creare le quote rosa per rappresentare le donne in Parlamento? Ma non e' come la difesa dei panda? Non e' una resa in se stessa? Io non voglio votare una donna solo perche' e' donna. Io voglio votare una persona, seria, che abbia delle idee e delle proposte per migliorare la societa'. Uomo o donna che sia.”Per questo mi hai rubato le parole di bocca ;)non so se il mio commento è stato coerente o meno, scusa forse sono stata prolissa e poco chiara, ma ho i bimbi che mi strimpellano nelle orecchie 🙂

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  13. Condivido i tuoi sentimenti nei confronti di comunisti e femministe. E considera che sono pure di sinistra!Purtroppo in Italia la politica e' ferma da cinquant'anni alla trita e ritrita divisione tra compagni e fasci (e in questo neppure una come la Bignardi riesce purtroppo a distinguersi). Di conseguenza la donna sbaglia se lavora perche' trascura la famiglia, sia se sta a casa. In tutto cio' i grandi intellettuali di destra e sinistra dimenticano sempre di menzionare un paio di punti che, almeno per me, sono tutt'altro che irrilevanti:1. Che tantissime donne lavorano non per particolari prese di posizione ideologiche, ma perche' senza un secondo stipendio la famiglia farebbe la fame2. Che tantissime donne che stanno a casa andrebbero volentieri a lavorare part-time, se solo contratti del genere esistessero3. Che, come dici anche tu, possono benissimo esserci famiglie in cui si e' arrivati con l'accordo di tutte le parti a stabilire che uno dei coniugi stia a casa. Ad esempio, uno dei miei zii ha fatto una brillante carriera che l'ha portato per anni a viaggiare tantissimo e a fare orari assurdi in ufficio. La moglie, che pure lavorava in banca e non era proprio l'ultima arrivata, una volta nati i figli ha deciso di rimanere a casa, dato che il suo stipendio non era necessario. Nel frattempo, oltre a crescere due figli, si e' coltivata i suoi hobby, si e' resa attiva nella parrocchia, ha gestito le finanze della famiglia. Ormai conquantenne, posso garantire che non e' ne' depressa, ne' abbruttita, anzi, ce ne fossero come lei.Per quanto riguarda le femministe, non sono mai riuscita a farmi andare giu' la loro posizione sull'aborto. Personalmente, pur essendo favorevole, considero l'aborto un male necessario, non certo una conquista. E al primo posto metterei sempre e comunque la prevenzione (non si puo' sentire che ancora oggi tante donne pensino al coito interrotto o all'allattamento esclusivo come a degli anticoncezionali), su cui invece si lavora ancora troppo poco.

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  14. io dissento su una cosa: il paragone USA/Italia secondo me andrebbe traslato sul parallelo città/paese. Mi spiego meglio, la maggioranza (anche se lieve) delle donne in Italia NON LAVORA, in certe realtà paesane, il giudizio negativo è proprio su chi lo fa e non viceversa. Stesso discorso vale negli Usa in provincia è molto comune che una donna decida di fare la casalinga (vedi serie televisive ad hoc) ma in città se non lavori ti senti fare domande del tipo:” e come ti realizzi?” (esperienza personale)quindi direi che da questo punto di vista tutto il mondo è paese e purtroppo si, le donne sono sempre le peggiori amiche delle donne.detto ciò, mi passeresti il link della fashion blogger massacrata che vado a difenderla?

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  15. @starsdancer: Ti capisco eccome, altro che OT. Se sono qui in USA e' anche perche' il mio lavoro era meraviglioso, ma fin troppo precario (e sottopagato), e non avrebbe avuto senso che fosse lui a tornare in Italia. Penso di aver capito che tipo di alternativa avevi col tuo dottorato. Sono sicura che ne avrete ragionato insieme e che la vostra sia la migliore soluzione possibile. Vostra. Si chiama liberta' anche quella, di migliorare la qualita' della vita pur rinunciando a delle cose. Grazie.@Cherry: di sinistra anche io, figurati, ma quelli di sinistra mi danno della fascia e quelli di destra della comunista, insomma, tutto questo perche' non aderisco agli stereotipi. Mavvabbe'. L'aborto va da se' che e' una conquista rispetto alle mammane e alle operazioni clandestine, ma certamente c'e' molto altro da fare. Ma non dimentichiamo che non sempre si abortisce per un preservativo non messo o rotto.Sono sicura che la zia amava la sua liberta' e la possibilita' che si era data di gestire la sua vita. E' quello che vorrei consigliare ad Ilaria, di prender ein mano la sua vita, se non dal punto di vista che vorrebbe, almeno cercando di ricavarne il meglio. Grazie Cherry.

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  16. Sai che stamattina riflettevo proprio su questo. Forse io ragiono cosi' perche' sono cresciuta a Roma, in una metropoli e non in un piccolo paese dove gli sguardi della gente ti fanno venire la claustofobia. Forse e' tutto racchiuso li', nella possibilita' che hai di confrontarti con altri e con realta' diverse, fosse anche il kebbabbaro che ti apre sotto casa e che a Siena e' bandito come la morte. Pero' poi tu dici che nella big city ti criticano anche li, e allora non so piu' cosa rispondere.In quanto alla blogger, l'ho difesa criticando aspramente i commenti anonimi e una mi ha detto che ho fatto l'avvocato del diavolo come le fan della Ferragni hahahahahahahahaha porella :DD

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  17. Ma figurati Lucy, io non condanno affatto chi abortisce, fosse anche per uno stupido errore. Pero' non mi e' mai capitato di aver conosciuto una sola donna che abbia dovuto fare questa scelta senza soffrirne, almeno temporaneamente, in maniera atroce. Alcune si portano dietro quel dolore per tutta la vita, magari in un angolino nascosto, dove nessuno lo puo' vedere. Solo per questo non mi convince l'apologia dell'aborto come strumento di liberalizzazione della donna, che alcuni gruppi feministi continuano a proporre.

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  18. Lucy, sono un clichè vivente!! Stagista a 0 euro, stagista con rimborso, collaborazione occasionale: insomma, ho accettato qualsiasi lavoro mi abbiano offerto. Solo che ora non offrono niente, è difficile essere chiamata anche solo per un colloquio… Conosco una donna che si è fatta 3 anni di maternità con due figli fatti in tempi ravvicinati. La sua risposta ad una mia velatissima critica è stata “lo posso fare e lo faccio.” Ho cercato di farle capire che potere non è uguale a dovere, ma ha cominciato a parlare di accanimento contro le mamme e ho interrotto il discorso. Con il mio commento non volevo andare contro le donne che decidono di fare le casalinghe, ci mancherebbe, se pensano che quella sia la loro strada chi sono io per criticarle. Io però non le capisco totalmente, mi faccio sempre domande tipo: e dopo che i figli crescono? e se non si trovano interessi? è la mia forma mentis che forse è troppo schematizzata.

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  19. Io penso che al mondo chiunque abbia diritto di gestire la propria vita come vuole (ovviamente se ciò non offende o lede un altro). Conosco una coppia in cui lui fa il casalingo, lei una donna in carriera. Non sai quante critiche hanno ricevuto, quante frecciatine sopratutto nei confronti di lui. Ma loro due sono contenti così, la cosa sembra funzionare benissimo finora, quindi davvero non capisco cosa abbiano gli altri da dire o criticare. Io abito in Svizzera ma c'é un partito che si chiama UDC (lo stesso che c'é l'ha con gli stranieri) che ancora oggi va in giro a dire che la donna dovrebbe stare a casa ad accudire i figli e la casa, il marito al lavoro. Questo partito non incentiva la costruzione degli asili. E c'é gente che lo vota, molta gente. Qui in Svizzera i mesi di maternità sono 3 e mandare il figlio all'asilo costa tantissimo e gli spazi sono pochissimi. La situazione non é rosea neppure qui, c'é ancora tanto da fare. Penso davvero che ognuno abbia il diritto ad organizzarsi la vita come vuole e dovrebbe avere la possibilità di farlo. In generale sono contro ogni forma di estremismo, dal maschilismo al femminismo. Viva la libertà!

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  20. Assolutamente non l'ho presa come una critica verso di loro. Diciamo che ciascuna trovera', se ne sentira' il bisogno, la sua soluzione, come e' sempre successo dalla notte dei tempi (ad esempio con il volontariato). E' un problema loro pero', non trovi? Fasciarsi la testa per gli altri non serve a molto, non troveremmo mai risposte adatte.

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  21. Ciao Laura, e grazie. Di solito pensiamo che l'erba del vicino sia piu' verde, e invece vedi, in questo caso la Svizzera assomiglia tanto all'Italia. Bellissime le tue foto di Parigi. Tempaccio, ma affascinante come sempre 🙂

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  22. ho l'impressione che nei blog si assista ad un'ondata di “guardo le altre x criticare, spargere veleno, fango perchè in fondo le invidio!” Basta un post tranquillo come quello di Metilparaben sull'aria condizionata e la gente può dissentire certo, ma usa quel tono da gnegnegne non hai capito…indisponente. Nei commenti anonimi, e non, ho letto cose offensive, agghiaccianti, false, non si tratta di opinioni, ma di bordate sparate col piacere di ferire, o l'imbecillità di non rendersene conto. Un esempio:”il successo della fivet dipende solo da te” (commentato ad una povera crista in senso buono che sta per affrontarla) ti giuro ci penso da 2 giorni. L'ho controcommentata e non si è fatta viva.baci

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  23. Complimenti , il discorso sulle donne è molto lineare e semplice, esprime il desiderio bisogno che anche le donne capiscano che non devono necessariamente tentare di somigliare agli uomini , diciamo che in alcuni casi, con la scusa dell'emancipazione, stanno prendendo da noi solo il peggio. La vera libertà è comunque fare della propria vita quello che si vuole, senza condizionamenti di nessun tipo. Il discorso poi sarebbe lunghissimo… qui mi basta farti un apprezzamento per il pensiero 😉

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  24. Grande post! Complimenti! Le persone che passano la giornata a criticare gli altri molte volte non hanno una mazza da fare di meglio, e non hanno neanche un po di buon gusto e tener chiusa la bocca.. continuero' a leggerti mi piace molto il tuo blog! E se vuoi nel mio è partito il mio primo giveaway! Un bacio!

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  25. @Ilaria: sempre piu' sbalordita. Ma perche', mi chiedo. Perche' tutta questa acrimonia. Gia' una prende i suoi schiaffi dalla vita, non e' che c'e' bisogno anche del resto.@gegge: benvenuto, e ti ringrazio. Non avevo espresso apertamente questo pensiero perche' sarebbe stato facilmente attaccabile, ma e' esattamente quello che intendevo quando ho scritto angoscia di castrazione. Ho dato un'occhiata al tuo blog, e a parte che i blogger uomini sono rari quanto i maestri a scuola, mi piace!@Alessia: benvenuta anche a te! Si', purtroppo e' sport nazionale, ma mai per aiutare, solo per demolire.

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  26. La critica e l'analisi che viene fatta delle pubblicità, di come le donne vengono proposte dai media non è insensata, una mia amica sta facendo una tesi su come le hostess vengono presentate nelle pubblicità delle compagnie aeree e si trovano cose davvero rivoltanti, non si può fare finta che vada tutto bene e che siano in buona fede, non lo sono e basta parlare con qualcuno che lavora in quel campo per averne la prova. La pubblicità del cif è fastidiosa perché è l'ennesima in cui sembra che pulire sia una capacità esclusivamente femminile. Poi ogni famiglia decide come dividersi i compiti, ma quella pubblicità, inserita in un contesto in cui molti uomini ancora si rifiutano di alzare un dito e aiutare, di certo non è il massimo. Non c'è niente di male nell'occuparsi di una casa finché è una scelta, purtroppo spesso non lo è. Io sono perfezionista e capisco che certi compiti considerati femminili siano gratificanti, io li trovo pure rilassanti, ma se un uomo si rifiuta di farli in quanto maschio io gli tiro la spugna in testa. Sarà che ne vedo troppe di famiglie in cui lei fa tutto e lui niente, e non perché si sono messi d'accordo, ma proprio per un certo tipo di cultura che vuole la donna a casa con i figli e l'uomo a lavorare. Io non so come funziona in America per il lavoro, una donna che sta a casa 6-10 anni poi troverà un'occupazione simile a quella che ha lasciato? C'è più possibilità di reinventarsi? Io credo che molti siano poco entusiasti di questa scelta perché hanno visto madrizieamiche patire della dipendenza economica dai mariti, qua decidere di stare a casa finché il bimbo non cresce significa rischiare di stare a casa per sempre.Credo di aver riconosciuto la blogger, io contestualizzerei dicendo che ha messo la foto di un suo outfit in un blog di moda scrivendo che ne era orgogliosa, e gli anonimi secondo me erano dovuti anche alla sua reazione estremamente brusca e permalosa (l'ironia proprio non è pervenuta in quel caso), quando non mi pare che criticassero lei come persona ma solo la scelta dell'abito. I blogger si espongono tanto anche su twitter, sparano giudizi gratuiti a destra e a manca, però quando poi le stesse critiche vengono rivolte a loro sembrano le povere vittime della situazione.Per me le femministe sono quelle che combattono perché ogni donna possa scegliere cosa fare, che sia la velina, la casalinga o l'avvocato, non vedo estremismi nel pretendere il diritto alla gestione del proprio corpo e della propria vita e non potrei mai odiarle. Poi all'interno del movimento ci sono correnti diverse, per dire io non sono per le quote rosa, mica tutte le femministe lo sono.

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  27. Ciao Bianca, grazie per il tuo bel commento. Mi stai dicendo che ci sono uomini, diciamo trenta-quarantenni, che nel 2012 si rifiutano a priori di fare certe cose perche' non gli spettano? Pazzesco. Pero' io continuo a vederla che se tu ti sposi (o convivi con) uno con questa mentalita' lo sapevi pure prima, non credo che un uomo scopra questo lato di se' tutto insieme. E se lo sapevi e te lo sposi fa parte dell'equilibrio di coppia, non e' che ti lamenti dopo. Le pubblicita' sono senz'altro uno specchio della societa'. Qui in Usa non esistono sise e culi in tv. Te ne accorgi subito, fin dai primi giorni, e la differenza e' agghiacciante. Non so risponderti sul lavoro, sono qui da troppo poco, ma credo proprio di si', qui si ricomincia a lavorare anche a cinquant'anni e anche senza esperienza.In quanto alla blogger. Hai ragione, la sua posizione era quella di chi non fa passi falsi e ha reagito male alle critiche, come le ho scritto; ma resto dell'idea che il commento anonimo e' vigliacco e non puo' stemperare la rabbia, no?

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