Italians do it better #2

Ieri sera avevo voglia di provare un ristorante thai scoperto pochi giorni fa qui vicino casa. Gia’ martedi’ avevo pregustato la cenetta esotica per poi rinunciare, bimba era troppo stanca; ieri dopo il parco passiamo di li’. Tutto buio. Strano, sabato sera. Facciamo il giro fino al parcheggio posteriore e un signore che chissa’, pare ci stesse aspettando per dircelo, ci comunica che i thai hanno chiuso perche’ dopo aver licenziato tanti cuochi e tenuto prezzi troppo alti, hanno fallito. E vai.

Attraversiamo la strada allora e decidiamo di provare Piccola Italia dalla famigerata lasagna. Noi pero’ optiamo per un calzone e per una pizza a portar via. Lentissima preparazione, o almeno cosi’ ci e’ sembrato, sara’ che bimba era sullo sclero andante; in piu’ l’attesa non e’ stata favorita da due bambini con cui Picci avrebbe voluto interagire ma che invece si pulivano la maglietta quando lei li toccava, e il padre non diceva niente. Poi dici che non ho ragione che ‘sti piccoli indios saranno razzisti con la pallida semigringa.

Insomma, ariepic fail. Impasto della pizza panoso, insipido, troppo cotto. Interno del calzone scadente, tutto ragu’ avanzato dalla famosa lasagna, mentre almeno il condimento della pizza era discreto. In piu’ il calzone era accompagnato da un pane all’olio che avrebbe potuto essere davvero buono – stesso impasto delle spighe romane, con l’olio; peccato che era pieno di pasta all’aglio. Qualcuno dovra’ spiegarmi sta fissa che noi italiani mangiamo il pane con l’aglio. E poi prezzi esageratamente alti. Insomma nun c’annate, e dirigetevi da Casola, pochi metri piu’ avanti; non delude mai. Oppure da Portofino, ora solo in Homestead. Queste sono le migliori pizzerie simil italiane che abbiamo trovato finora.

Oggi e’ domenica e forse qualcuno avra’ notato che da settimane non pubblico piu’ Il meglio della settimana. A parte che tra ospiti e dentini sono rimasta indietrissimo con la lettura dei blog, ma la vera verita’ e’ che era diventato un lavoro troppo oneroso: leggere alla sera e non poter in alcun modo salvare il link significava doverci ritornare il giorno dopo, copiare, incollare, salvare, aggiornare il post e pubblicarlo alla domenica. Troppo. Allora ho pensato di creare una pagina fb, si chiama Ero Lucy presenta, dove trovate tutti i post che mi hanno colpita e che mi piacerebbe venissero letti anche da voi. Piacciatemi! E se qualcuno si stesse chiedendo perche’ l’immagine sia questa

sappiate che ormai ho la fama della scopritrice di blogger-talenti e mi hanno chiamata Pippo Bauda 😀


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31 commenti

  1. In effetti mi chiedevo come cavolo facevi a leggere ogni settimana così tanti blog, io mi trovo sempre ad avere un sacco di arretrati e spesso ho poco tempo anche per commentare.Per restare in tema Pippo Baudo, dopo aver assaggiato il calzone hai esclamato “Questo non me lo dovevi fare!” vero? 🙂

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  2. hehehe il garlic bread e' proprio un mistero. Un ex collega 50 enne inglese di Dear Husband qualche anno fa ando' in Italia per la prima volta e nel primo ristorante dove ando' chiese tutto eccitato del garlic bread e il cameriere deve aver fatto una faccia allibita da fargli smontare anni e anni di aspettative. Poveretto 😉

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  3. Infatti ma che postaccio!! Mi spiace per l'appuntamento domenicale, ma ho sempre pensato fosse un lavoraccio atroce da spararsi un colpo, io poi figurati non linko nulla proprio da stronza, scrivo Lucy e se non sapete chi è Lucy chiedetemelo nel commento.Grazie per ciò che hai fatto fino a ora facendomi conoscere davvero blog bellissimi che celano persone proprio che mi piacciono come Frutto della passione e Verbasequentur. E niente scusa devo andare perchè oggi in Italia si festeggiano i 20 anni della discesa in campo di Berlusconi e capirai che non me lo posso perdere… (tu guarda come siamo ridotti!!)

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  4. Da forse prossima expat (ogni anno dico che me ne vado e poi succede qualcosa.speriamo questo sia quello buono) mi preoccupa sempre il cibo italiano all'estero.E l'idea che spesso si ha della cucina italiana è totalmente fuorviante (tipo il ketchup nella pasta)

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  5. Ahahah.. bella l'immagine di Lucy-Pippo.Io una buona pizza italiana l'ho mangiata a Miami Beach, dai Fratelli La Bufala. Praticamente come quella che mangeresti qua, ma non so quanto sia distante da casa tua!

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