L’estate è finita e noi come stiamo messi

Ogni tanto mi piace tornare al blog, al racconto estemporaneo, anche per mettere nero su bianco cose che rileggerò nel tempo, e mi farà piacere ritrovare.

L’estate è finita, anche se non quella meteorologica. Qui a Miami continua a far caldo, in fondo la differenza la fa solo l’umidità. Le scuole sono iniziate un mese fa, online. LaPicci è contenta, lei ha un buon carattere ed è felice comunque, e sebbene si alzi frequentemente per cercare un contatto vero e proprio con un umano in carne ed ossa, che poi sarei io, riesce a seguire le sue 6 ore di lezione senza grossi problemi. Proprio oggi hanno annunciato che le scuole riapriranno il 14 ottobre, vedremo se anche la nostra scuola farà lo stesso. Nel frattempo il mese di settembre è trascorso tra prove di vari sport, e solo uno ci ha veramente appassionate, ed è pallavolo. I bambini si allenano con la mascherina, ma lei è contenta di poter stare finalmente con qualcuno della sua età. Speriamo che la sua passione sia duratura, così come fu il basket per me… anche se avevo qualche anno in più quando ho iniziato.

Io sono esausta. Ma tanto. Lavorare da casa ha enormi vantaggi, ma ogni giorno è identico al successivo e sono arrivata al punto che mi scordo che giorno sia. Mi dimentico da quanti giorni ho lavato i pavimenti, o quando dovrei cambiare il filtro dell’acquario. Sono stanca, tantissimo. Sono satura.

Lo Chef non ha ancora un lavoro, ufficialmente. Ha una proposta, ma non voglio parlarne fino a che non sarà definitiva, resta il fatto che è disoccupato da marzo. Lo Stato ha provveduto per 4 mesi con un aiuto settimanale per tutti coloro che erano rimasti senza lavoro, che qui in Florida sono milioni, tutti i dipendenti del turismo.

Quando dopo 3 mesi di quarantena e coprifuoco si sono riaperte le spiagge e alcuni locali, qui a Miami c’è stato un incremento di casi enorme. In 3 settimane siamo arrivati ad avere 13mila casi al giorno, sempre con un tasso di decessi basso, ma i numeri dei contagi erano preoccupanti. Quindi i locali hanno richiuso, e così molti parchi e attività di svago. Conosco 3 persone che insieme ai loro familiari hanno preso il virus: uno ha avuto sintomi lievi, uno è stato ricoverato in terapia intensiva, uno è morto.

Si vocifera che la Florida sia stata presa d’assalto dai residenti di New York e New Jersey che fuggono una situazione economica insostenibile, in cui la crisi ha causato la chiusura di molti locali, con enormi zone prese d’assalto dalla criminalita’.

A me ha lasciato sconvolta la chiusura del Diner della 11th St. a Miami Beach. Questa qui sotto e’ invece Ocean Drive, con i tavoli che ormai occupano la strada per avere piu’ posti all’aperto.

Noi abbiamo ricominciato a vedere i nostri amici già da aprile. Il primo incontro con le quasisorelline è stato meraviglioso, e anche per me è stato emozionante rivedere tutti dopo tanto tempo. La prima cena tutti tutti insieme invece è stata a luglio, ed è stato stranissimo. Siamo stati attenti a scegliere un posto all’aperto, dove i bambini potessero giocare, e dove noi potessimo passare un paio d’ore a chiacchierare in relax. Sono lontani quei giorni in cui disinfettavamo la spesa, o che ci assaliva l’ansia quando ci portavano la pizza a casa. Abbiamo piano piano iniziato a fidarci e a sperimentare piccole trasgressioni sulla disinfezione h24, per capire che siamo stati molto fortunati, o sufficientemente attenti, o entrambe le cose. Una dei nostri amici è una infermiera e non solo sta da mesi dentro uno scafandro a triplo strato, ma ha anche provato il brivido del dubbio che una persona potesse averla contagiata. Per fortuna era stato solo un falso allarme.

Un altro dei nostri cari amici invece ha deciso di tornare in Italia, e tutto è stato molto veloce. Un mezzo shock per me quando me lo ha detto… ma sentire la sua voce felice e sollevata la sera della partenza non ha avuto prezzo.

Ho trascorso tutto sommato delle belle vacanze. Non sarei andata così spesso al mare se non avessi trascorso intere giornate chiusa in casa, e questo ha giovato tantissimo al mio umore. Anche perché sono i bambini ad avere la peggio da questa situazione, a loro è stata preclusa qualsiasi alternativa di gioco e di svago, da 6 mesi. Almeno qui abbiamo la spiaggia, e dei buoni amici.

Non viaggiamo per paura di beccarci il virus, non riceviamo visite da amici e parenti per via del travel ban con l’Europa. L’unico viaggetto che ci siamo concessi è stato stressante al momento, ma ora lo ricordo con piacere. Ormai ci siamo abituati anche a portare sempre la mascherina, ci si abitua sempre a tutto. Pure a non abbracciare gli amici quando ci si incontra, perché è già tanta roba riuscire a vedersi, anche se poi si scappa via come Cenerentola quando ci rendiamo conto che abbiamo sforato il coprifuoco!

E nonostante tutto sono sicura che ricorderemo questo periodo con malinconia, per essere stati così tanto tempo a casa, tutti insieme, a fare, in definitiva, cose che ci piace fare.


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8 commenti

  1. Micimao ha ripreso la scuola al 14. Lunedì un ragazzino era a casa con la febbre, sinceramente tutti ora pensano male, fortunatamente domani rientra. Abbiamo tirato il fiato. Speriamo bene.

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  2. Ogni tanto è come se “mi svegliassi” e ricordassi di colpo cosa abbiamo vissuto finora. Qui in Italia, da un lato, è come se fosse tutto tornato “normale” al 90%, anche se le mascherine e il distanziamento sociale (e niente concerti, niente eventi sportivi, niente fiere) ce li porteremo avanti ancora per moltissimo tempo secondo me 😦

    p.s. non sapevo fossi una baskettara anche tu come me ❤

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  3. Ciao Cara,
    qui non so neppure dire come va, la normalità è lontana, gente di ogni tipo, dal super attento a chi non compie semplici gesti come la mascherina indossata correttamente, oggi una signora in coda alla cassa al supermercato era a 1 cm da me, le ho detto “signora, non mi stia addosso!” ci sono i bolli disegnati per terra, non è difficile e comunque io sono stata sgridata dalla cassiera un giorno solo per aver messo il divisorio della spesa troppo presto, morale la signora dice “mi sto ancora sistemando comunque ho la mascherina.” La mia risposta:
    “non me ne fotte un cazzo!” Siamo saturi, non vado fiera di certe mie risposte, ma sinceramente non ne posso più. E non di non poter fare le cose, ma della paura continua, di chi si approfitta della scusa covid per inadempiere ad altro.

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    • Non e’ affatto semplice!! Per di più in Italia il concetto di spazio personale e’ estremamente ridotto e e persone si stanno addosso. Non hai idea che fatica far capire a mia madre, che ora vive qui, la nuova cultura… che lei dovrebbe già conoscere, ma ovviamente dopo 50 anni di Italia e’ quello che si porta dietro. Ti mando un grande abbraccio, scusa per il ritardo nella risposta ma sono giornate pesanti.

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