Questo blog è nato un po’ d’impeto due mesi fa, quando scrissi il mio primo post sulla scia di una giornata difficile. Solo il mio promesso sapeva, e tutt’ora è l’unico a sapere, della sua esistenza.
Precedentemente avevo dato vita ad un altro blog che aveva tutt’altra finalità, era più tecnico, se così si può dire, nato per tentare di rilanciare la mia professione in un periodo di stallo.
Nonostante Roma sia una metropoli di sei milioni di persone, a volte mi sembra di vivere in un paesino: un mio ex collega di studi, che avevo appena ri-sentito dopo essere approdata anche su Facebook, viene chiamato come consulente presso una società, gli fissano un appuntamento col responsabile del settore e chi si trova davanti? Il mio ex marito. Parlano del più e del meno, ovviamente parlano di me, il mio amico ritrovato gli dice della mia svolta social e per farla breve l’ex marito diventa un mio follower. Ma vabbè, è un blog che parla di psicologia, non mi interessa più di tanto. Qualche settimana dopo invece la finalità per cui era nato il blog si realizza: una persona mi contatta per una consulenza.
Io non so come facciano i vari Morelli, Carotenuto (buonanima), Crepet e divulgatori vari. Non sono così narcisista. Con questa persona avrei dovuto lavorare su due binari: uno riservato, in studio, senza rivelare nulla di me, sapendo però che avrebbe letto le mie opinioni sul blog. No, grazie, non fa per me. E ne ho avuto la conferma quando il tipo un giorno mi ha chiesto: dottoressa, ma non scrive più?
Così, dopo mesi, ho deciso di approdare qui. Anonima. Non lo sanno gli amici, nè mia sorella. Nessuno, se non il mio promesso.
Perciò la mia sorpresa è stata grande quando ho trovato due followers.
Alla prima, Silvia, sono particolarmente grata perchè credo di aver compreso il suo gesto così cortese. Sapere di avere un lettore è bello, è gratificante. Lo è per me in particolare perchè sono una persona piuttosto riservata, da sempre, dico da sempre, abituata ad ascoltare. E mi ha stupita vedere l’origine delle visualizzazioni: ma davvero mi hanno letta dall’India???
Grazie, davvero.
Una domanda, però: non è curioso che siano due pennuti, a seguirmi?