Altri tempi

Il viaggio premio post laurea è stato in Marocco, in macchina dall’Italia, durato circa un mese. Totale liberta’, sensazione meravigliosa. Pensate, tempi in cui non c’erano i cellulari (no i cellulari c’erano ma io mi rifiutavo strenuamente), le foto si facevano su pellicola, e chiamavo casa una volta a settimana da una cabina telefonica in mezzo a qualche medina chiassosa.

Dopo la visita a Casablanca, Rabat e Fez siamo scesi giù a Erfoud, verso l’Algeria, in cerca di un po’ di deserto. Una guida locale ci propone un’escursione a Zagora, se non ricordo male. Attraversiamo il deserto nigro guidati da questo tizio che nel vuoto più totale di sabbia e pietre diceva: gira a destra… ora a sinistra… Per noi c’erano sempre e solo pietre, e sabbia, forse qualche dosso.

Arriviamo in questo accampamento con una grande tenda berbera centrale, organizzata per mangiare tutti assieme, e altre più piccole disposte da un lato, dove avremmo passato la notte. C’era un discreto comfort per noi occidentali, il bagno era comune ma in muratura, le tende berbere, bellissime!, avevano delle brandine da campo.

rp_926d4-foto0136.jpg

Appena arrivati, giusto il tempo di sistemare gli zaini e comincia a soffiare un vento forte, sempre più forte, che solleva sabbia sferzante. Cerchiamo di ripararci gli occhi e in quel mentre si materializza davanti a noi un tipo che vendeva delle lunghe e bellissime stole di cotone, da avvolgere intorno al viso come i tuareg. La mia amica ed io ne acquistiamo subito una e ci facciamo insegnare velocemente come indossarla; poi ci avviamo sicure verso i nostri compagni, protette dalla tempesta di sabbia.

Che improvvisamente smette.

Forse c’era un enorme ventilatore nascosto ad uso turisti, come quello della paziente di Caruso Pascoski.

Passiamo la notte a guardare le stelle, un’esperienza meravigliosa. Ci alziamo col buio, al freddo, e a dorso di cammello ci portano a vedere l’alba che colora di rosa le dune. In silenzio godiamo lo spettacolo della natura, e quando il sole comincia farsi già caldo rientriamo per la colazione.

Mentre finiamo di sistemare le nostre cose per ripartire un uomo si avvicina con dei monili di perline e argento. Scelgo una bella collana con la croce del sud, ma piuttosto che contrattare il prezzo lui mi propone un baratto: le nike e la polo che indosso.

Non ha dovuto ripeterlo due volte.


Scopri di più da Lucy in Florida

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.

Un commento

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.