Una domenica piena ma davvero bella!
Siamo prima stati al Jackson Memorial Hospital a trovare un amico di My che ha subito un intervento. Il JMH e’ l’unico ospedale pubblico della citta’, e vi accedono le persone meno abbienti o chi non puo’ permettersi una assicurazione privata. Nel caso di questa persona, si trovava qui perche’ l’operazione che doveva sostenere era piuttosto complessa e il primo medico che aveva consultato non lo aveva voluto operare; qui invece ha trovato chirurghi preparati e pronti ad intervenire.
Devo dire che mi aspettavo una cosa.. tremenda.. e invece, come tutto qui, e’ organizzatissimo e pulito. Certamente non ho un paragone con le cliniche private che sono qui, immagino che per un americano questo sia il peggio del peggio. Noi siamo entrati e ci sembrava la lobby di un hotel. Alla reception una donna in divisa tipo guardia giurata ci chiede dove andassimo e ci invita a registrarci.
Ogni visitatore deve lasciare il proprio documento e riceve un badge adesivo da mettere in vista con foto, nome e cognome.
La stanza era a due letti, ovviamente non ho fatto foto anche per rispetto del paziente che, poverino, era ancora piuttosto dolorante. Mi ha colpito che al muro fosse appeso un contenitore con guanti sterili e salviette ad uso delle infermiere, e davanti a ciascuno dei letti una lavagnetta con scritto, ordinatamente, e non in austroungarico carattere 2 come negli ospedali romani, nome, cognome, data di ingresso, medico e terapia. E sotto c’era una scala del dolore, con delle faccine disegnate, perche’ il paziente possa descrivere il suo grado di sofferenza indicando solo un numero da uno a dieci.
All’uscita, tra l’ospedale ed il parcheggio, una strada lastricata di ex voto. Mi ha colpito tanto.
Non e’ bellissimo?
Il parcheggio non aveva il bigliettino ma un piccolo gettone. Al ritorno, prima di riprendere la macchina, inseriamo il gettone nella macchinetta e paghiamo con carta di credito.
Seconda tappa, aeroporto Miami Int’l, come lo chiamano qui che abbreviano tutto. Una coppia di amici in viaggio di nozze passa di qui e andiamo ad abbracciarli. Dovete immaginare che solo l’area check in dell’American Aerlines e’ grande quanto tutto l’aeroporto di Torino, per citarne uno piccolo che conosco. La cosa assurda e’ che svolto l’angolo dal bagno e la prima persona che mi trovo davanti e’ lo sposo. E sono entrambi bellissimi, e abbronzati, e cosi’ felici!! Mi ha fatto cosi’ tanto piacere rivederli. La prima cosa scioccante che ho notato e’ stato che sono andata a baciarli come si usa qui, sulla guancia destra, e non sulla sinistra come facciamo noi. Cavoli! Ce ne siamo andati da Starbuck’s, tra risate e racconti ci guardavano tutti, e’ proprio vero che siamo rumorosi noi italiani!! Purtroppo due ore sono volate, ma mi hanno davvero riempito il cuore. Ed eravamo talmente tanto presi che non abbiamo nemmeno pensato a fare una foto, stupidi noi!
Ultima tappa, Kohl’s. I pantaloni con coulisse non premaman che ancora riuscivo ad infilare sono diventati stretti. Ho preso un pantalone nero cargo con fascione sulla pancia (mi sembra mille volte piu’ comodo di questi pinocchietto con fascia under belly che avevo comprato!) e un paio di sandali color Lucy. Bellissimi!!
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questa marca fa cose troppo belle!! |
E poi ovviamente abbiamo un po’ giocato nel reparto bimbi, ho trovato anche il vestitino perfetto per mia figlia:
Piccola leoncina
Ora siamo distrutti, rivedermi in foto mi fa un po’ effetto, mi sembro grassissima e stanchissima, ma so che e’ solo l’effetto di questa giornata cosi’ lunga.
Ultima sorpresa, al parcheggio del mall. Davvero non l’abbiamo capita, ma ci ha fatto tanto ridere.
16 luglio 2012 at 2:56 AM
Mi dispiace tanto :-(Almeno siete riusciti a salutarlo, avete portato nella sua stanza un po' di felicità.
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16 luglio 2012 at 6:00 AM
Ha ragione Silvia, sono contenta che siate riusciti almeno a salutarlo, l'avrete reso felice.Il parcheggio riservato credo che sia per l'impiegato del mese. Belle i sandali, anche il colore che mi piace tantissimo!
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16 luglio 2012 at 7:23 AM
oh. Che finale tristetriste. Una vita arriva, una se ne va. Louis ora è una stella della sera, come nella Principessa e il Ranocchio :')
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16 luglio 2012 at 7:51 AM
Nel mio piccolo, una preghiera per Louis…
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16 luglio 2012 at 10:31 AM
buon viaggio Louisvalescrive
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16 luglio 2012 at 10:50 AM
Ciao Luis, fai buon viaggio.Raffaella
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16 luglio 2012 at 10:56 AM
:(( che triste la sua storia…
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16 luglio 2012 at 12:37 PM
Non so se tu sia credente, io non lo sono (tanto), ma la visita alle persone malate è considerata virtù cristiana…Credente o non credente avete fatto un'opera buona, e questo basta.Per quanto riguarda il parcheggio: e se fossero i posti riservati agli “impiegati del mese”?d.P.S.: Luis sta sorridendo, leggendo tutto questo.Non lo vedi?
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16 luglio 2012 at 1:17 PM
Mi dispiace… Sara' stato felice della vostra visita. Un abbraccio
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16 luglio 2012 at 1:47 PM
Povero 😦 beh almeno ha avuto un po' di compagnia vostra prima di andarsene
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16 luglio 2012 at 2:18 PM
Mi dispiace tanto per Louis. Sono certo, tuttavia, che gli ultimi suoi pensieri, dopo avervi visto e dopo aver visto te con il pancione, sono stati di gioia. 🙂
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16 luglio 2012 at 5:07 PM
mi spiace tanto Lucy..ma non è morto solo. questo no. aveva voi. un abbraccio
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16 luglio 2012 at 6:13 PM
mi spiace per Louis 😦 gli avete fatto un bel regalo facendogli visita, la vostra leoncina gli ha di certo regalato tanta gioia
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16 luglio 2012 at 8:08 PM
Grazie Silvia. Ieri sera non ero nemmeno riuscita a ringraziarti, mi hai tanto commossa, perche' e' proprio quello che abbiamo pensato.
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16 luglio 2012 at 8:09 PM
Grazie Dario. Un bel commento davvero, mi scalda il cuore.
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