Da agosto saro’ qui: Miami Dade College, Wolfson Campus

Il corso di speech che sto seguendo prevede delle conversazioni, come suggerisce il nome. Tra gli obiettivi del corso c’e’ anche il guado verso il regular college, che dovrei iniziare per la fall session con inizio a fine agosto. Una delle presentazioni assegnate prevede di contattare l’advisor, il tutor del corso che si intende frequentare, e chiedergli tutto quello che si vuole sapere per avere le idee chiare sul proprio futuro. Capito come funziona l’orientamento universitario, qui?

Prendo contatto via mail con il mio mentore, che mi risponde subito dandomi il suo numero di telefono. Provo il venerdi’, nulla; lunedi’ lascio un altro messaggio in segreteria, mi richiama pochi minuti dopo e mi da’ appuntamento al mattino dopo.

Wolfson Campus si trova in pieno Downtown, la zona degli affari e degli uffici che di giorno e’ un brulicare di vita e di notte incute quasi timore. Da Coconut Grove prendo il Metrorail fino a Government Center, e poi la Inner Loop (4$ il biglietto per andata e ritorno dal College). Per essere la prima volta mi dice veramente bene, perche’ il martedi’ successivo sbagliero’ trenino e andro’ a finire a Brickell. C’e’ da dire che questi due trenini fanno un tragitto brevissimo a cerchi concentrici e recuperare e’ rapido. La giornata non era bella ma e’ stata un’esperienza meravigliosa, rimorchio di un tipo a parte (italiano. Ovviamente). Il trenino passa in mezzo ai grattacieli e vicino al mare.

Coconut Grove Station
Government Center Station
I grattacieli di Brickell
La Inner Loop “giusta” ha due vagoni
Verso il Downtown

Wolfson Campus e’ proprio sotto la stazione College/Bayside, ed e’ incredibile che esista una zona di Miami dove i trasporti pubblici funzionano.

Sorvolero’ sulla stronzaggine menefreghismo di due ragazze nere a cui ho chiesto dove si trovasse l’edificio 3, e mostro alcuni padiglioni del Campus dall’esterno.

Il colloquio con il prof., gentilissimo e prodigo di informazioni, dura una mezzoretta, al termine della quale gli chiedo se sarebbe stato possibile assistere ad una delle sue lezioni. La risposta e’ negativa, ma mi invita al tour del Culinary Campus di cui il mio futuro Istituto fa parte. Ho gia’ detto che diventero’ una manager? Il corso che ho scelto e’ l’Associate of Science (minilaurea biennale) in Hospitality and Tourism Management.
Il martedi’ successivo, attendo l’inizio del Tour nella sala d’attesa in comune con il Business Department.

da mango and lime

Siamo in cinque. Il tour riguarda soprattutto i futuri studenti del Culinary College e passa attraverso le cucine, mostrando le dotazioni che avranno a disposizione. Dove non sono stata autorizzata a scattare, ho preso dalla rete. La visita e’ interessantissima, soprattutto la prima sala, l’aula per il corso da sommelier. Ha le celle per il vino, una postazione centrale per il docente o per le riprese televisive, come la mattina in cui ho visitato, e le postazioni per gli studenti. Ciascuna ha una lampada per osservare la grana del vino e un rubinetto per risciacquare.

da wlrn.org

L’istinto mi suggerisce che la scelta che ho fatto e’ opportuna: nessuno dei miei compagni di classe seguira’ il mio stesso percorso, ne’ gli altri quattro presenti quella mattina, e pare che ci sia bisogno di laureati in questo settore. Bene.
Le cucine sono grandi e brulicanti di studenti all’opera. Questa invece e’ presa dal web.

da turner constructions

All’ultimo piano del Culinary Campus c’e’ il ristorante Tuyo, dove lavorano gli studenti, cosi’ come al cafe’ del piano terra.

La vista sulla Freedom Tower, simbolo degli esuli cubani,

e sulla American Airlines Arena, sede di spettacoli, concerti e partite dei Miami Heat.

Il ristorante e’ eco-friendly ed arredato con materiali di riciclo. In particolare, il pavimento e’ bellissimo, fatto con gli scarti dei tagli del legno. Sembrava di camminare sul sughero.

da turner construction

Il semenzaio e’ curato dagli allievi del corso.

da redlandrambles

Sono uscita dalla visita gasatissima e impaziente di iniziare. L’istituto e’ collegato con molti hotel prestigiosi della zona di Brickell, come il Mandarin Oriental, ma in generale gli sbocchi previsti per l’AS sono ristoranti, hotel e navi da crociera, anche se per le strutture di grandi dimensioni e le catene alberghiere richiedono la laurea quadriennale. Ma chissa’, intanto prendiamoci questo titolo che mi permettera’ di lavorare.

Mi sento proiettatissima verso il futuro. Il mio inglese e’ ancora scandaloso, a volte mi sembra di essere un pesce fuor d’acqua, ma ci sono e mi impegno piu’ che posso per arrivare dove vorrei. Effettivamente mi sembra che da settembre 2011 non faccio altro che percorrere la strada verso i miei sogni. Non e’ facile studiare negli Stati Uniti. Non e’ tanto la difficolta’, per me non lo e’ affatto, almeno per ora. E’ il non avere nessuno a cui appoggiarsi, il tempo, la differenza col nostro sistema, le incomprensioni linguistiche, la rigidita’, giustissima, dei docenti. Qui l’istruzione universitaria si paga, a seconda dei College ha un costo che puo’ lievitare anche di molto, ma il ritorno c’e’, almeno nelle infrastrutture. In Italia ho avuto la fortuna di studiare in un edificio storico bello, il Buon Pastore, forse un filo decadente. Di certo non era affatto valorizzato, ne’ noi studenti ne rispettavamo l’austerita’. Prima o poi faro’ outing.
Ma per quanto riguarda l’universita’, sono diventata psicologa qui. No, il paragone non regge davvero.


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74 commenti

  1. Assolutamente si!! E vuoi sapere? All'epoca eravate proprio pochi followers, e tu facevi un tifo sfegatato per me ad ogni post di quell'incredibile autunno 2011. Grazie per il tuo sostegno e per essere da sempre presente :*

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  2. Brava Lucy, reinventarsi ogni tanto è salutare e quel che hai studiato rimane nel tuo patrimonio di cultura personale. A me è già capitato due volte in passato e credo ricapiterà, anche se per il momento devo stare calma… (e studiarci su). In bocca al lupo!

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  3. Bello davvero.. i blocchi dell'uni si confondono con la citta' essendo in piena downtown, e poi le attrezzature.. Mi sono fatto anche un giro con Street View. Pero' continuo a preferire quei campus che fanno quasi paese rispetto alle universita' piu' “urbane”: ci sono gli scoiattoli.

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  4. […] Come dire, qui la Psicologia e’ roba seria. La maggior parte dei miei colleghi psicologi scolastici italiani aveva a malapena sostenuto l’Esame di Stato, e molti di loro non erano in grado di fare una diagnosi differenziale, ne’ erano in grado di riconoscere uno psicotico alla semplice osservazione. Va be, chiusa parentesi, semmai ci tornero’. Qui invece Psychology e’ materia fondamentale per tutti i percorsi di studio, come Math e Writing. La conclusione e’ che restera’ parte del mio bagaglio culturale, ma iniziero’ un altro percorso. […]

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