Lucy, sister e le altre femmine di casa

Ripenso ad alcuni commenti al post di ieri e mi dico, cavoli, ma veramente si pensa che dati due punti passera’ una ed una sola retta?

Siccome la vita, e soprattutto le persone, non sono geometria piana, vorrei raccontare di casa Van Pelt.

Lucy nasce prima e regna incontrastata per 21 mesi. Poi arriva sister. Sorvolero’ sulla gelosia e sul ritorno al pannolo (o alla tetta, ora non ricordo, ma regredii, ebbene si’, io quoque) e passero’ direttamente all’infanzia.
Sister ed io non potremmo essere piu’ diverse, e lo eravamo gia’ allora. Io amavo vestitini fiocchettini merlettini cappellini scarpettine. Sister, pantaloni e polvere. Io giocavo tantissimo con le Barbie, lei col Lego creava, in dieci minuti di paziente architettura, una casa superaccessoriata, roba che per me quel mattoncino era un foratino insignificante. Magari lo usavo come arma contundente, sempre per la gelosia di cui sopra.

Io adoravo giocare al campeggio, spostavamo tavolo e sedie e mettevamo foulard a mo’ di tende, ma mi piaceva soprattutto per le scorpacciate di pane e nutella che mi facevo dabbasso. Io ero un mito a Memory e a Master Mind e la stracciavo regolarmente. A scuola eravamo brave entrambe, ma lei capito’ in una classe – o forse perche’ l’erba del vicino e’ sempre piu’ verde – bellissima e supercreativa dove imparava La vispa Teresa, Vola Giggino vola Giggetto e Il grillo e la formica. Lei collezionava minerali, io gommine profumate. Lei ha sempre avuto uno spiccata capacita’ grafica, io l’ho persa presto. Lei danza danza danza danza classica. Io danza nuoto ginnastica basket. Lei Topolino, io Giornale di Barbie. Lei, di carattere piu’ ombroso da sempre, alla veneranda eta’ di nove-dieci anni, boh, inizio’ a porsi domande filosofiche di quelle tipo Da dove nasciamo chi siamo e dove andiamo che a me mai sfiorarono la coscienza, e lo so perche’ con la forcina forzavo il suo diario segreto e sbirciavo. Oh lei faceva altrettanto, ma al massimo leggeva Io amo Paolo e minacciava di dirlo ai nostri genitori.
Che, incredibile a dirsi, erano gli stessi!!

Io leggevo l’intera saga di Piccole Donne e il Diario di Anna Frank, lei Huckleberry Finn, Ventimila leghe sotto i mari e Il signore degli anelli. Io ero femmina, lei maschiaccio, nonostante i meravigliosi capelli lunghi biondissimi e fini che pero’ nessuno poteva toccare. Per tutta l’infanzia e l’adolescenza siamo cresciute cosi’, complementari ma opposte. Lei divento’ una lettrice vorace gia’ dalla prima adolescenza, io ci arrivai dopo. Lei scopri’ la musica classica prima di me. Lei amava tutti i morti illustri, da Mozart a Freddie Mercury, io piu’ erano giovani, insignificanti e imberbi, meglio era. A parte Beethoven, che era un gran capellone. Io adolescenza tumultuosa, caciarona e col cuore sempre scalpitante, lei pochi amici, serate in casa a leggere, periodo dark poi pariolo poi un altro che non saprei definire.  Quando lei scopriva i capisaldi della cinematografia, io mi appassionavo ad emergenti cineasti curdi, mozambichi e taiwanesi, meglio se omosessuali o perseguitati in patria. Lei Beatles, io Rolling Stones, ma ancora di piu’ donne, qualsiasi cantante purche’ donna. Lei ambiente, politica e alimentazione consapevole, io femminismo e ’77. Lei veste, da sempre, di grigio e nero, io per abbinare due capi prendo la mazzetta pantone. Per lo stesso motivo quando si viaggia, lei fa la valigia un due secondi, io una volta a destinazione mi lamento che non ho niente da mettere. Lei, ora come a quattro anni, entra in un negozio – o a Porta Portese – sapendo gia’ cosa vuole e la trova. Io giro due ore e non trovo niente, mi snervo e compro qualcosa di un colore improbabile che aggiungera’ sfumature inedite al mio armadio. Lei a diciott’anni legge la Recherche, io Susanna Tamaro. Mentre io mi laureo, lei inizia a lavorare e disegna cartoni animati. Lei tra le altre cose ha contribuito, per dire, a La gabbianella e il gatto e a Toto’ Sapore.
Vi siete fatti un’idea di sister? Si’, lei e’ l’intellettuale di casa.

Ordunque, sister ha una figlia, laPrinci, che oggi ha sei anni. Quasi sette, zia Vava.
A due anni laPrinci, che ha sempre amato stare al centro dell’attenzione, inizia ad amare le cimpicipesse. Ma una cosa estenuante, cimpicipesse ovunque, e Zia Vava tu fai il principe che viene e mi bacia e mi sveglia. Duecento volte. E poi arriva Il fuzzia. I brillucci. Le mollettine. Hello Kitty. Flora, Spora, Bloom e comesechiamano. I brillucci e gli smalti colorati li fornisce soprattutto zia Vava, perche’ sister non e’ che ami ste cose, ora come prima. Al massimo smalto nero. Zia Vava invece ha i brillucci di Kiko che si applicano con una spugnetta tipo quelle da talco di un tempo e ha le calze col merlettino e tanti orecchini e bracciali e collane che fanno rumore.
Ma zia Vava la vede due volte l’anno. Tre quando va bene.
LaPrinci e’ proprio femmina di suo. Ma tanto. E ama ballare e mettersi in posa. E ha una fretta di crescere che levati, tanto che l’altro ieri ha chiesto alla madre Non ti sembra che ho un po’ di tettine in piu’, oggi?
Sette anni.
Ma da chi ha preso?

Ha una cugina di qualche anno piu’ grande, ma non e’ che si vedano cosi’ spesso. Di sicuro pero’ pendeva dalle sue labbra quando era piccina.
Comunque sia, quello che osservo, non ne abbiamo mai parlato e a quest’ora non posso cercare conferma, e’ che mia sorella e’ tranquillissima su questa cosa. Voglio dire, sua figlia e’ cosi’. Magari tutto sto sbrilluccichio e’ solo una fase, o magari diventera’ come quella professoressa di liceo che incontrai anni fa e che era vestita interamente di rosa (calze a rete e montatura degli occhiali comprese).
LaPrinci fa dei disegni strepitosi per la sua eta’, e’ portata per la danza ma e’ anche brava in matematica. Mia sorella e’ tranquilla, a mio avviso, perche’ a casa ci sono libri, tanti, e tanti giochi e stimoli per la sua grande intelligenza. Non si ferma all’apparenza di una mollettina rosa, perche’ per lei che ha sette anni e’ una mollettina che le dona e la fa sentire una principessa; noi adulti ci vediamo la strategia di marketing e il significato recondito. Certo, non eccede in certi acquisti, tipo le scarpe col tacco, ma ecco, questa e’ stata la richiesta odierna della Princi a sua madre (buon sangue non mente):

Mi metti lo smalto fescion e mi fai il tatuaggio sul collo del piede?

Poi ognuno e’ genitore come crede con i propri figli, e c’e’ chi preferira’ i giochi di legno a quelli plasticosi delle multinazionali. Anche se concordo con chi aveva scritto che tutte ste paranoie ce le facciamo solo per le bambine e non per i maschietti. Ma credo di poter sostenere con certezza che l’educazione impartita ai figli non e’ l’unico determinante della loro personalita’ e delle loro scelte future. Proprio perche’ io e mia sorella abbiamo ricevuto la stessa.


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0 commenti

  1. Bella zia vava e la sua Princi! ❤ dici bene, non mi fermo all'apparenza della mollettina rosa di hello kitty, perchè so che dietro c'è altro, e perchè sono fiera del fatto che abbia la sua personalità, e che sappia scegliere quello che vuole. Mi hai fatto riflettere però sulle origini: nostro padre era l'intellettualone mascherato (nel senso che non sfoggiava, ma le leggende -nostra zia- narravano che avesse visto la Potemkin al cinema cinque volte), mentre mamma era la pragmatica e pratica donna mamma che lavora, che però aveva (un tempo) tante belle scarpe col tacco alto. Adesso è laPrinci che dà a me lezioni di femminilità, ed io la amo anche per questo. L'altro giorno mi ha detto “Mamma, finalmente indossi un vestito e un paio di ballerine, non li metti mai! “

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  2. Credo, ahimé, che il putiferio che si scatena non sia evitabile, l'unico modo sarebbe non farlo scatenare, ma non credo che sia la soluzione giusta. Non conosco bene la netiquette, tranne il buon senso e l'educazione che mi porta a rispettare l'altro e le sue idee, qualunque esse siano. Baci

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  3. posto che nétiquette NON è essere tutti d'accordo e volemose bene, nei blog che seguivo tanti anni fa si considerava nétiquette linkare chi/di cosa si sta parlando e avvertire colui/colei che si sta linkando, sia che si stia esprimendo disaccordo o invece apprezzamento. Mi rendo conto che con la (bella) tendenza di linking abbestia via blog o social diventa difficile dire a tutti 'hey, ti ho linkato'. Però io direi che almeno quando si esprime disaccordo e si fa riferimento diretto bisognerebbe farlo sapere. Altrimenti è come dire: “non ti rispetto”.Poi il livello di fuoco della conversazione dipenderà dalla passione e 'fondness' delle parti per l'argomento. Non è mica per forza brutto che si abbia una discussione accesa. Sicuramente faticoso da gestire e moderare però stimolante e arricchente. Che poi essere sempre e comunque d'accordo son buoni tutti… o no??!

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  4. Io mi meraviglio sempre di quanto si inalberi la gente. Ma prendersela per cose più importanti, magari?! Ieri non ho commentato solo perché data la mia età non ho fatto in tempo a giocare con le Barbie. Ma ho avuto il mio momento quando la mia figliastra era piccola. Era divertente pettinata e metterle i vestiti da sposa! Adesso lei si è laureata con 110 e lode in psicobiologia e forse le è rimasta da allora solo la passione per il rosa…Ma non è grave, credo.

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  5. Meraviglioso questo post di sorelle, sarà che noi siamo in tre e seppur diverse ci lega un amore folle, ma la mia vita non potrebbe prescindere anche da loro….e poi litighiamo eh!!! Cavolo se litighiamo!!!!….Mi sono persa quello che e' successo ieri, vado a leggere che da quel che ho capito si e' scatenato un putiferio!!!

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  6. dopo questo post mi domando: ma tua sorella ce l ha un blog? perche' sarebbe coolissimo leggervi tutte e due :-D(e comunque io ho meta' cose in comune con te e meta' in comune con lei, di tutto quello che hai citato 🙂

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  7. se l autrice del blog si e' inalberata, ricordarle che una volta pubblicata la propria opinione su internet blog pubblico, e' democrazia ed esercizio della liberta' di pensiero e di critica scrivere quello che ne pensi tu

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  8. adoro la tua frase finale, verissima e avvalorata dalla mia esperienza: io e la mia twin educate alla stessa maniera, lei un mostro in matematica, io dopo le somme a una cifra vado in crisi.E via con infinite diversità, e poche similitudini. Gemelle monozigote, no ti giuro 2 + diverse non le troverai in tutte le galassie, eppure abbiamo giocato tanto ma tanto a barbie insieme.

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  9. Lucy che belli i tuoi post pieni di dibattiti! Io sono molto diversa da mio fratello, certo conta anche la differenza di genere e una notevole differenza di educazione da parte dei genitori, che però sono gli stessi e sulle cose base hanno applicato le stesse direttive. Eppure siamo così poco simili caratterialmente! Mi piace leggere il distacco che dici avere tua sorella nei confronti della molta femminilità della figlia, mi ci ritrovo perchè per certi aspetti è così anche tra me e mia mamma: per dire, si è messa gli orecchini alla veneranda età di 64 anni per il mio matrimonio e ha scoperto gli smalti solo allora, mentre io ne ho un cassetto pieno!

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  10. Io non ho una sorella, ma ho un fratello, quindi mondi opposti. Io ho sempre visto mia mamma curarsi molto, già negli anni 60 si curava le sopracciglia, non aveva un pelo fuori posto. Il suo armadio era pieno di vestiti, abbinati a borse e scarpe…Io sono come lei. Non so se è perchè ho preso esempio, so che io sono così. Io in una persona guardo i talloni e se sono screpolati..mi schifo…Insegno ai miei figli maschi ad abbinare i vestiti, i calzini e le mutande con la maglia, a curarsi il viso….Chissà se avessi avuto una figlia come sarebbe andata..

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  11. Sono andata a recuperare l'ultimo post, che qui mi perdo pezzi. Non mi sei sembrata così polemica e offensiva da scatenare nervosismi. Ma so per esperienza recente che non importa quanto tu volessi esserlo o meno..se gli altri si sentono attaccati c'è poco da fare. Netiquette o meno, direi che come in tutte le cose la trasparenza è l'unica chiave. Ti leggo, ti commento, se ti linko te lo dico. Ma mi pare di capire che non sempre basta…Comunque condivido quel che dici nell'altro post: prima faceva la cozza di Ken, poi pensava solo ai vestiti, adesso che finalmente si mette e lavorare non va bene! Io invece apprezzo. Tu e tua sorella siete una grande accoppiata! Bellissime.

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  12. Lo so che c'entra il giusto, ma te lo devo dire, TOtò Sapore era fantastico, la mia sorellina (siamo diversissime e ci adoriamo!) mi ci ha fatto passare ore quando ero incinta del Nano perché lei non riusciva a finirlo! Ancora oggi a volte ci mettiamo a cantare la canzoncina!!!

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  13. Ciao Lucy, rieccomi ancora qui 🙂 secondo me oltre la netiquette basta usare il buon senso, hai fatto bene a linkarmi ma 1. potevi avvisarmi con un commento o altro e non l'ho hai fatto, dato che ho scoperto il tuo post per caso; 2 potevi limitarti a dire la tua sul fatto e non criticarmi in quel modo. Perché dal tuo post sembra proprio che te la prendi con me, al massimo potevi prendertela con la ricerca e dire che era assurda per i motivi che hai elencato ma sentirmi dare della superficiale e che sputo sul Paese non è carino dai. Non mi sono inalberata per il link o il pensiero differente, quello ci sta', ma mi ha dato fastidio il modo. Comunque me lo faccio andare bene, come dice una tua commentatrice il blog è pubblico, solo che le offese gratuite pensavo fossero brutte anche qui sul web ma forse lo penso solo io ;)Per correttezza ti comunico che ti ho linkata sul mio post, almeno anche i miei lettori hanno modo di farsi un'idea. Ciao e spero la prossima volta di venire a commentare altro 😉

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  14. come ti devi regolare? Continua a scrivere quello che pensi.Quando si scrive civilmente ognuno sara'libero di scrivere quello che vuole cé'chi la pensera'come te e chi come l'autore di eventuali post da cui si é tratto spunto. Se l'autrice di ieri se lé'presa ha solo da tenere per se'i suoi pensieri invece di postarli.

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  15. W la Princi…ma soprattutto un applauso a tua sorella, che resta calma di fornte ad atteggiamenti che a mia madre facevano venire i capelli ritti in testa. Credo che la calma e la fiducia siano la migliore risposta, ma lo dico dal basso della mia ignoranza di “non-madre”

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  16. Siete state fortunate ad avere genitori che non hanno mai giudicato i vostri giochi o interferito sulle vostre scelte ed è fortunata tua nipote ad avere una mamma che la lascia libera di esprimersi, pur essendo stata ai suoi tempi una bambina completamente diversa. In realtà i problemi non li hanno le bambine di rosa vestite e cariche di fiocchi o fiorellini, perchè quello è ritenuto “femminile” quindi normale.Le difficoltà in genere, li hanno le femminucce che amano rotolarsi nella polvere per giocare a calcio o che desiderano un beyblade per cimentarsi in qualche sfida.Lo stesso discorso si può fare al contrario e direi che i maschietti se la passano pure peggio perché mentre una femminuccia potrebbe anche essere considerata “sveglia” se fa una gara con le automobiline, mentre un suo coetaneo dell'altro sesso non potrebbe mai chiedere dei trucchi o un “gira la moda” del secondo millennio (Quanto sono vecchia! Ma quale giocattolo equivalente esiste oggi? 😀 ).Per la seconda questione del dire, non dire, fare e non fare, ho scritto un altro commento nel post precedente quindi non mi ripeto.Buona giornata a tutte!

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  17. Io non ho sorelle, ma faccio il paragone con mia figlia: io ero una maschiaccia che ha giocato con gli aerei fin quando non ho scoperto….ehm, le Barbie, a circa 10 anni! Lei ha due anni ed è già tutta un proliferare di hello kitty, fiocchetti e nastrini. Ma da dove arriva??Per l'altra questione, a mio parere il post di Rossana si prestava a fraintendimenti. Ecco perchè ier l'ho definito “povero”; non volevo essere offensiva, ma proprio dire che era un post piuttosto breve e scarno, che non chiariva bene cosa pensasse l'autrice (almeno secondo me). Da lì, forse alcuni fraintendimenti. D'altro canto siamo in rete, chiunque può scrivere qualunque cosa…viva i dibattiti e gli scambi di opinione, con educazione e senza prenderla sempre sul personale! Non possiamo pensarla tutti allo stesso modo…sai che noia poi!!

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  18. Le mie figlie non potrebbero essere più diverse e le differenze erano palesi immediatamente dopo la nascita. Spero che tra di loro si crei un rapporto profondo come quello tra te e tua sorella e, soprattutto, di essere in grado di aiutarle a costruirlo

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  19. Concordo con loro, avendo un blog pubblico devi essere preparato a ricevere critiche e commenti, e anche post contrari a quello che dici. Forse non ci si aspetta che una critica si attivi su un altro blog invece che sul proprio però non credo che sia da maleducati, più che altro ci dovrebbe essere qualcosa tipo Trackback del proprio blog per sapere se si è stati linkati da qualcuno perché molto spesso non ci fermiamo a commentare.

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  20. Credo che il fatto che tu l'abbia linkata sia stata una forma di rispetto nei suoi confronti. Mi dispiace che se la sia presa, non credo assolutamente che il tuo intento fosse offenderla. D'altra parte invece, l'edit al post in cui lei ha linkato te io l'ho letto come un invito ai suoi sostenitori di venire qui a difenderla. Si passa da un sano scambio di idee a un “noi contro voi” ma forse sono io che sbaglio a leggerci una sorta di rivincita.Parlando della parte più bella di questo post, cioè tu e la sister, ti confido che ti invidio un po'. Ho un fratello più grande di me che mi ha sempre esclusa dalla sua vita (adolescenza e infanzia sono due mondi poco conciliabili, e non sono più riuscita a guadagnare terreno quando sono cresciuta). Concordo però sulla personalità: a volte vedo l'impronta dei miei genitori in entrambi, altre volte sembra impossibile che siamo stati fatti tutti e due dalle stesse persone!

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  21. Anche io ci ho visto la stessa cosa, ma vabbe', se si e' sentita attaccata ci sta. A volte quello che tu dici c'e' anche tra sorelle. Magari per una semplice differenza di eta' non si condividono interessi ne' amicizie. Noi siamo state fortunate, e un po' siamo state brave 🙂 Grazie Ciccola.

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  22. Ecco, se avessi letto prima il tuo post non avrei frainteso alcunché! Ripeto il commento rispetto al precedente post… sono d'accordo con te. Mi sa che i nostri approcci non sono poi così differenti, oppure qualche diversità c'è (evviva! evviva! il mondo è bello perché è vario… è il mio detto preferito), ma il succo resta quello!

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