Cinque anni fa, nell’estate del mio cambio di vita, mi trovai a dover affrontare anche la ricerca di un nuovo lavoro giacché a giugno mi ero licenziata dalla società per cui lavoravo per due lire sputate, e la simpatica buonanima, che stava covando la sua dipartita dalla nostra coppia, non ritenne importante fermarmi. In effetti avrebbe dovuto darmi delle spiegazioni, ma magari avremmo anche risparmiato i 600 euro di analisi genetiche, ma lasciamo perdere.
Dicevo, quell’estate mi ritrovai con due colleghi e pensammo di mettere su un equipe. Tre, meglio che nulla.
Ho sempre creduto nel lavoro di squadra; immagino che per un utente recarsi in uno studio associato, alla cieca, possa dare qualche garanzia di professionalità in più rispetto al singolo che lavora nel suo studiolo. Ma deve esserci un lavoro di squadra effettivo, deve esserci una reale collaborazione, e non una somma di individualità.
Mettemmo su un sito velocemente, acquistammo del materiale e iniziammo la nostra campagna pubblicitaria. I nostri scopi divergevano su un dettaglio insignificante: i prezzi.
Non intendevo svalutare la nostra professionalità, ma conoscevo bene la realtà delle scuole statali: zero fondi. Andare a proporre un progetto a costi faraonici avrebbe significato restare tagliati fuori dal mercato, fatto di associazioni finanziate dal Comune che propongono progetti gratis. La scuola attrae belve fameliche in cerca di bandi di gara, noi eravamo piccoli piccoli, sebbene con delle belle faccine e una buona esperienza alle spalle, ma fondamentalmente senza curriculum. Loro invece credevano che il tempo vada retribuito, e hanno sparato alto. Ci siamo scannati per settimane, poi io mi sono resa conto che contro due non avevo voce in capitolo e ho desistito.
Abbiamo fatto il botto. Cioè, come equipe non abbiamo lavorato in nessuna scuola; ciascuno di noi ha continuato a farlo, individualmente, nelle scuole in cui aveva già un contratto.
Ieri ci siamo rivisti, dopo tanto tempo che non accadeva per via di un grave problema di salute di uno di noi. Abbiamo rimesso mano ai vecchi progetti e loro due hanno guardato i costi e hanno detto: “Seeeee, ma questo è un prezzo troppo alto!!”

Non l’ho detto, eh, ma avrei tanto voluto…
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ma scusa equipe di psicologi nelle scuole? vero?
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peccato… hai perso una grande occasione per…io l'avrei fatto, ti saresti tolta il famoso sassolino.
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@emy: sì!@riccardo: già, ma ieri anche da altre cose ho capito che sarebbe stato l'ennesimo fiato sprecato.
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tante volte sembra solo fiato sprecato…ma molte volte le nostre orecchie… godono 🙂
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Insomma, si e' rivelato un dettaglio un po' piu' che “insignificante”! 🙂 Pero' (da rompina quale sono) bellissimo poter dire “te l'avevo detto”!!!:)
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http://www.youtube.com/watch?v=jvgW74e7O9Q 😛
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Eheh, però è una soddisfazione, eh? Grazie per il video di Quelo nel post precedente: mi ha illuminato la mattina 😉
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@riccardo e b&k: la vendetta è un piatto che va gustato freddo.. e oggi gliel'ho buttato là a tradimento! Aaaaah, soddisfazione. Non cambieranno idea, ma l'ho detto.@emy: applauso!!! Sei riuscita a strapparmi un sorriso stasera, che è proprio nera come direbbe tiziano ferro.@Robin: quanto mi manca Guzzanti!!!
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Lucy… ah ah ah bandito! :)visto??? 🙂 non servirà a nulla, non è vero; ti sei tolta una soddisfazione 😉
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