Cerimonia di laurea a Miami

Oggi c’e’ stata la cerimonia di laurea di My, che lo scorso novembre aveva concluso il percorso universitario laureandosi in Culinary Arts con il titolo di Chef :=3

Appuntamento alle 8 al Teatro della Fede per Cristo Redentore – sto inventando, ma era un nome del genere per uno di quei palasport dove si tengono le messe con le folle oceaniche – e ovviamente noi siamo arrivati alle 9 passate, un po’ perché non ci siamo svegliati in tempo – scoprirete essere caratteristica del mio Chef – un po’ perché era a inculopoli e c’e’ voluta più di un’ora per arrivare. E la cosa divertente e’ stata che al pedaggio il casellante abbia detto a My Congratulations, Chef! Evidentemente erano già passati dodicimila vestiti come lui.

La cerimonia non sarebbe iniziata prima delle 10, ma prima c’era da organizzare la vestizione dei graduati.

Ciascuno di loro aveva ricevuto, già da qualche settimana, la giacca bianca con la bordatura da chef. All’arrivo stamattina avrebbero consegnato agli studenti la medaglia da appendere al collo e ai più meritevoli un cordoncino, grigio se per buoni voti, giallo se per ottima media conseguita (GPA tra 3.75 e 4), rosso per ottimi voti e poche assenze. Una compagna di corso di My ha ricevuto i titoli di Valedictorian e Salutatorian, una sorta di Ambasciatrice Accademica per non aver mai fatto assenze ne’ ritardi in un anno e mezzo, per aver concluso gli studi col massimo dei voti (GPA 4.0) e per i suoi meriti nelle attivita’ extracurricolari. Loro l’avevano soprannominata la jefa (“la capa”), dicevano che aveva le chiavi del college e che la mattina apriva lei il portone!

E’ stato bello assistere ad una cerimonia di graduazione. Due anni fa ero stata presente con lui quando all’altro College celebrarono la fine del quinto corso, o forse era una premiazione per i più secchioni e My era tra quelli, non ricordo bene.

Gli anglosassoni hanno di bello la celebrazione.

Tanto sono semplici e facili a relazionarsi nella vita (gli statunitensi) quanto sono retorici nelle cerimonie, ogni rito di passaggio viene sancito solennemente perché e’ stata raggiunta una tappa importante ed e’ giusto che venga riconosciuta.

Il teatro era gremito, ma i primi posti erano stati riservati ai graduati dell’Anno Accademico 2011-2012. Al loro ingresso e’ partita una musica pomposa, e loro tutti in fila hanno sceso i gradini e sono andati a prendere i posti loro riservati.

Se vedete bene il primo a sinistra si sbraccia. Immaginate cosa sia successo quando, mano a mano che entravano, ciascuno cominciava a cercare con gli occhi e poi col cellulare i propri amici e parenti. Era un tripudio di fischi, e applausi, e flash, e trombette – poche, per fortuna. D’altronde, siamo a Miami, mica in America.

Una volta che sono entrati tutti i laureati (un migliaio, circa) il Presidente dell’Associazione ha iniziato il suo discorso, ma per prima cosa tutti in piedi e Saluto alla Bandiera. Due anni fa mi ero trovata a cantare con gli altri, chiaramente inventando tutte le parole, The Star-Spangled Banner.

Un paio di discorsi noiosi e retorici d’obbligo, poi di nuovo tutti in fila per salire sul palco e andare a ritirare il cappello dalle mani degli chef e dei professori docenti. E di nuovo applausi, fischi, trombette, ipad che riprendono, ‘na caciara insomma.

Questa e’ la caciara di pubblico e cappellati felici. Le foto sono pietose, lo so, ma si fa per ricordare i bei momenti, no?

Un paio d’ore e tutti a casa. Senza nemmeno un rinfresco. Santo cielo, ci sono donne gravide!
Ci fermiamo a pranzare in uno dei nostri posti preferiti e poi rientriamo. Davanti alla porta trovo uno scatolone enorme, e capisco subito cosa mi hanno consegnato: e’ il mio Boppy!!
Meraviglia, e’ un body pillow, un cuscino lungo e a forma di gabbiano, come mi piace dire. E’ soffice soffice e ha una bella fantasia floreale, stasera dormirò come un pascià!! E se tutto andrà bene potrò usarlo anche per allattare. Si’, si’ lo so, ma lo volevo comprare già prima di restare incinta, e’ una figata. E poi trovo un bigliettino della Direzione, c’e’ un altro pacco che mi aspetta. Questo invece viene da Old Navy, sono i pantaloni che ho comprato – perché dopo aver visionato il contenuto degli scatoloni arrivati dall’Italia mi sono resa conto che entro un mese non mi sarebbe entrato più nulla. Ho preso un pantalone di lino, morbidissimo, e un pantalone pigiama a quadri. Taglia L e sono davvero grandi – almeno per ora 🙂  Adesso mi godo il fine settimana. Lunedì ultimi due esami, poi potrò dedicarmi al Tetris per cercare di venire a capo di come una casa di 25mq possa contenere cose che erano in una di 60. Si accettano suggerimenti. E mobili, grazie.


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22 commenti

  1. Tanti complimenti a My per questo traguardo importante! E' vero, gli americani sono un po' retorici in queste circostanze, ma riescono davvero a rendere questi eventi un momento speciale, da ricordare. Quel cuscino sembra così soffice… mi piace anche la forma: ergonomico, sembra che ti abbracci! Sogni d'oro! 🙂

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  2. Congratulazioni a MY! Ma come non c'era rinfresco?! Per la cerimonia della scuola di cucina io qualcosa m'aspettavo :(Il cuscinozzo mi piace un sacco, poi dicci come ci si dorme. Old Navy fa delle cose comodissime, io, in perenne sovrappeso, ho sempre apprezzato

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  3. Congratulazioni a My! Certo che le scene della cerimonia sono qualcosa di impensabile per noi italiani: 'na roba da film ;)Quel body pillow m'intrippa parecchio: ma si può usare anche se non sei incinta? 😉 Sembra così coooomoooooodoooooo

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  4. Madò i riti di passaggio che vanno sanciti qui proprio non si usa ed è un peccato direi. Sembra tutto molto cool. Un marito chef è una gran cosa poi. Apperò niente rinfresco, oh God la perfezione è così difficile da raggiungere. Love

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  5. Tesoro il salame (cosi chiamo il mio perche non è unito cosi ma un salamone da unire poi per l'allattamento) lo ringrazierai ogni notte quando arriverai a un livello di pancia ingestibile!!! Io non posso piu farne a meno per dormire (IlCiccio lo odia poverino!!!)

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  6. bellissimo il salsicciotto.. ma si trova anche in Italia?? lo voglio!!! voglio poter dormire decentemente non come ora che inizio a girarmi e rigirarmi!!! e poi può servire per allattare due pargoletti che dici?? bellissimi anche i pantaloni io per ora davo di decatlon!! non saranno fashion ma molto comodi!!! tantissimi auguri allo CHEF!!!ma poi lo vedremo su real time???

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  7. W il linkwithin… ecco, io mi commuovo invece a pensare a queste belle cerimonie un po' (tanto, sicuramente) retoriche però vuoi mettere con quel che accade da noi? Pensa che io nemmeno sono andata a vedere i quadri della maturità (mi son fatta dire il voto al telefono da un'amica) e la mia festa di laurea è stata un aperitivo a MI – ho amiche che hanno fatto feste in megadiscoteche con persino le bomboniere con i confetti rossi, ma io vivevo già per mio conto ed ero studente lavoratrice co.co.schiava ), mentre qui quando passo davanti all'high school penso ai balli di fine anno, alle feste di diploma e sorrido immaginandomi al posto loro con una bella orchidea al polso… 🙂 pensa alla tua fagiolina quando ci arriverà, come sarà bello e commovente! :)quel cuscinotto è bellissimo, io l'avevo in pula di farro, ma sicuramente morbido è meglio!

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  8. […] Il caso piu’ semplice e’ quello che ha seguito mio marito, che in Italia non si era mai laureato: quando e’ arrivato qui a quarantadue anni si e’ iscritto al College per avere una laurea in Culinary Arts. Lui aveva la green card e gli hanno richiesto il diploma originale di scuola superiore e una lettera di presentazione; al momento dell’iscrizione ha fatto l’ACT, ha richiesto il finanziamento (financial aid) che si ripaga al termine del corso, a rate. Il Cordon Bleu College e’ costato complessivamente circa 38mila $ (se proprio siete curiosi, ha scelto questo perche’ era molto piu’ economico degli analoghi europei, mentre per l’ammissione in Italia era troppo vecchio – ne ho parlato qui). Un mese dopo aver iniziato la frequenza ha trovato lavoro, prima part time e poi full time, e in due anni ha ottenuto 120 crediti (3 per ciascun corso) e si e’ laureato. […]

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  9. […] Il caso piu’ semplice e’ quello che ha seguito mio marito, che in Italia non si era mai laureato: quando e’ arrivato qui a quarantadue anni si e’ iscritto al College per avere una laurea in Culinary Arts. Lui aveva la green card e gli hanno richiesto il diploma originale di scuola superiore e una lettera di presentazione; al momento dell’iscrizione ha fatto l’ACT, ha richiesto il finanziamento (financial aid) che si ripaga al termine del corso, a rate. Il Cordon Bleu College e’ costato complessivamente circa 38mila $ (se proprio siete curiosi, ha scelto questo perche’ era molto piu’ economico degli analoghi europei, mentre per l’ammissione in Italia era troppo vecchio – ne ho parlato qui). Un mese dopo aver iniziato la frequenza ha trovato lavoro, prima part time e poi full time, e in due anni ha ottenuto 120 crediti (3 per ciascun corso) e si e’ laureato. […]

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