Deitalianizzarsi

Il bel post di Laura tocca una corda per me importante, di cui mi ero gia’ stupita a suo tempo. E ne parlavo proprio due giorni fa con My, perche’ avevamo visto alcune differenze. In un ufficio, una mamma latina giovanissima, tipo vent’anni, forse nemmeno. Con lei una bimba iperattiva di tre o quattro che non e’ stata ferma un secondo, su e giu’ dalle sedie, acchiappava fogli, saliva sulle poltroncine davanti allo sportello, e quando la mamma (sfinita) l’ha presa in braccio prima ha iniziato a fare l’altalena, poi ha iniziato a piangere. Dopo poco arriva il papa’ col fratello maggiore (si’, mi sono chiesta anche io a che eta’ fossero diventati genitori questi qui), la prende e con una tranquillita’ estrema e capisce che basta intrattenerla: da’ alla piccola da’ il pupazzo che il grande si era portato dietro, a lui apre Pandora dal cellulare e gli fa ascoltare della musica in cuffia.

So che qui la mia italianita’ passa abbastanza sotto silenzio, data la marmaglia che affolla questa citta’. Ma io vorrei tanto essere come quelle mamme di cui parla Laura, tranquille, a cui basta una parola per far si’ che il proprio figlio ascolti. E non vi immaginate i soldatini, ma lo sapete anche voi cosa sono i bambini italiani. Sono famosi in tutta Europa per la loro maleducaz vivacita’, basta andare in vacanza all’estero con prole per farsi additare Oh, Italians… cosi’ come le spiagge nostrane sono un incubo, tra urla materne e figliesche, palle che volano addosso a tutti, sabbia tirata negli occhi. E come Laura dice, c’e’ chi non si avventura a mangiar fuori o a far la spesa coi bimbi, proprio perche’ ingestibili. Ho sempre pensato che questa scelta non faccia altro che non dare occasioni ai figli per apprendere un comportamento adeguato. Ma non avevo figli. Pero’ ricordo le mie scorribande ai ristoranti, e ora penso che bisognerebbe deitalianizzarsi.

Sconto per i bambini educati al ristorante.

Da quando sono qui mi rendo conto che il mio tono di voce e’ dieci decibel sopra quello degli anglosassoni. Quando io e My andiamo a far la spesa o in giro per negozi noto che tutti ci guardano, proprio perche’ magari comunichiamo a metri di distanza alzando la voce; o in questi giorni che laPicci si diverte a ruggire gorgheggiare tendo a imitarla per ridere, ma mi accorgo che urlo proprio.
Ecco, vivere all’estero significa anche questo, no?, deitalianizzarsi spogliarsi delle proprie cattive abitudini romane tipo guidare spericolati, gettare carte a terra (mai fatto, ma vedere tutto pulito contribuisce a tenertela in borsa), dare la precedenza ai pedoni, e anche urlare.

Mi piacerebbe sapere come si fa a diventare un genitore autorevole. Ci sono delle cose che mi piacciono dell’essere genitori in questa cultura. Una e’ il mettere a letto presto i bambini: qui alle 8 sono a nanna. Ma solo quelli biondi e bianchi, per l’appunto; gli altri, ugualmente molesti, si aggirano nei supermercati con facce da zombie anche alle dieci di sera. E a me piace quando metto a letto laPicci, ok, ha sei mesi, e ho due ore per me, per staccare la testa. Vorrei continuare a farlo anche dopo.
Insomma, qualcuno che conosce la cultura nordica (scandinava, nordeuropea, canadese, nordamericana, fate vobis) o che in Italia e’ una mosca bianca, mi da’ lumi?


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0 commenti

  1. Mia figlia e' andata a letto alle 19.30 fino all'anno di vita, poi ha cominciato a ritardare un po', ora va alle 20.30 e per noi va bene. Il segreto per noi e' stato mantenere la sua routine sempre, puo' essere noioso per un genitore, ma paga perche' io so sempre quando mia figlia dorme e questo per me vuol dire liberta'. Una mia amica italiana non ha mai dato degli orari alla figlia e vive un incubo da quasi 12 mesi ormai, non riesce nemmeno a fare la doccia, non sa mai quando puo' farla e ha sempre un sonno terribile. C'e' un che di rassicurante nel sapere che tuo figlio dorme dalle 13 alle 15.30, per dire, perche'quello diventa il tempo per te e lo sai gia' che ogni giorno quello e' il tempo per te. Non sei in balia degli umori di un bambino (dormira' oggi pomeriggio? Dormira' stanotte? Io in questa incertezza morirei). e quando e' ora di dormire sto a casa, non la porto in giro perche' in giro dormirebbe peggio e di meno. Il letto e' fatto per dormire ed e' li' che si va tutte le volte che si ha sonno, almeno fino a quando non sara' abbastanza grande da addormentarsi ovunque. per ora a casa mia funziona cosi'.Per il resto, io anche vedo che mia figlia vuole fare di testa sua piu' spesso degli altri bambini. O almeno cosi' sembra. Per esempio nella class art lei e' l'unica che NON indossa il grembiule. Gli altri lo tengono per 60 min. senza battere ciglio. Lei se lo strappa via. Sara' che a me in fondo di questo grembiule non mi frega nulla, che se lo levi pure, amen. Cerco di essere rigorosa su alcune cose, quelle che per me sono importanti – ora del sonno e ora dei pasti – per il resto sono flessibile. Forse avrei dovuto esserre meno flessibile e mia figlia avrebbe indossato il grembiule senza guardarlo come fosse una camicia di forza. Non so come si faccia a essere diversa da quello che sono :)Pero' anche un po' di allegria ci sta, se al supermercato alzate un po' la voce vuol dire che siete vivi :)scusa il commento lunghissimovalescrive

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  2. ho letto ora il post di Laura e mi ci ritrovo!!stasera dovremmo andare a cena fuori, sarebbe l'unica bambina, io sto pensando di non andare perche' non stara' mai seduta per il tempo della cena!e a volte perdo la pazienza e alzo la voce e mi sento un mostro.E gli altri non urlano mai.ecco, questo si'.bo.mi e' venuto mal di testa :)valescrive

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  3. Ciao Tizi! Dopo la laurea e il tirocinio ho lavorato x un anno in un asilo nido aziendale di un ente governativo di Roma, per cui c'erano bambini di varie nazionalità. È stata un'esperienza bellissima ed ho potuto osservare da vicino le varie differenze culturali educative e la relazione madre-figlio. Beh peggio degli italiani ci sono gli africani! Le mamme si somigliano molto, ma alle mamme africane non interessava cosa avessero fatto i figli durante la giornata scolastica; la loro preoccupazione era mangiare e dormire, urlavano ai figli e non davano regole! Le anglosassoni o americane erano molto più concentrate sulle attività didattiche e si rivolgevano ai figli con un tono di voce molto più basso rispetto alle altre mamme! Tenevano i figli in braccio sempre rivolti vs il mondo, e i figli erano tranquilli! Ma le mamme più ansiose erano loro: le italiane!!!!! Le riconoscevi senza che aprissero bocca!!! Ti spiavano dalla finestra, non si fidavano , ti chiedevano con precisione quante patate o quanta pasta avessero mangiato, se avessero fatto pupù e quante volte erano andati in bagno!!! Per non parlare poi della pulizia degli ambienti, una tragedia!!!avevano un'ansia da separazione incredibile, “te lo lascio, non te lo lascio”, e ovviamente lo ritrovavi nei figli! Ecco, credo che sia una differenza culturale, una profonda differenza culturale!Cate

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  4. La routine e' importante anche per me, lo e' stata fin dai suoi primi giorni di vita. E anche per me, si dorme solo a letto, non mi piace che si addormenti sull'altalena.Aaah ma noi al super davvero siamo un po' troppo caciaroni 😀

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  5. io nel mio piccolo credo che questa differenza (oggettiva) tra bambini italiani e bambini non italiani sia dovuta per la maggior parte a noi mamme :-), come dice Cate qui sopra :-)mi sembra logico che se noi urliamo ai figli, loro quello imparano: a urlare!poi certo molto dipende dal carattere del bambino, altrimenti non si spiegherebbe perche' i fratelli sono diversi tra di loro (e possono esserlo di molto).Little D, anche se molto attivo e sempre in movimento, non urla mai per esempio, e piange raramente… mi dicono e' perche' io gli parlo sempre a bassa voce, ma non so se sia vero :-), credo che lui sia di carattere cosi :-)andare a cena fuori e' un incubo anche per noi… pero' ho notato che mentre qualche mese fa era una vera tragedia (perche' aveva scoperto che poteva camminare, e chi riusciva a fermarlo??) ora invece ha capito che sa camminare (quando vuole) e a volte passa pomeriggi interi seduto a legger libri o a fare le costruzioni… proprio qualche settimana fa siamo stati ad una cena (in casa) e siamo riusciti a intrattenerlo abbastanza…. ma nemmeno lui resterebbe seduto per ore a cena :-/riguardo la nanna (non ricordo nemmeno io dove l'avevo scritto): vero, Little D va a letto alle 9, sempre andato a quell'ora… qui le mamme mi guardano con faccia meravigliata “cosi' tardi????” mentre in italia con la stessa espressione “cosi' presto?????”.le mamme americane dicono che cosi' non ho tempo per me, le mamme italiane dicono che cosi' non posso fare vita sociale…. alla vita sociale non ci tengo molto, soprattutto a quella serale, e per noi quell'orario funziona… prima non potremmo, perche' almeno un'oretta con il papa' la sera ci deve stare :-)io credo che per i bambini la routine sia molto importante, cosi' sanno quello che li aspetta e sono tranquilli… cosi' come credo che sia importante spiegare tutto, spiegare il perche' del “no” e del perche' bisogna stare fermi ecc.ripeto, ogni bambino e' diverso, ed e' nella loro natura esplorare, correre, giocare ecc… pero' ci si prova 🙂

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  6. ohmy… scusami per il “pippone” :-Dsi, hai ragione!in effetti noi mamme italiane all'estero potremmo fare un bel caso di studio per vedere cosa e' che incide di piu' tra la genetica, l'ambiente, l'educazione ecc 🙂

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  7. non ci sono andata. Mia si e' ammalata.Ma credo non ci sarei andata comunque perche' so che due ore seduta non ci sarebbe mai stata. Sarebbe stata una tortura per lei e per me :)valescrive

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  8. Il mio piccolo è nato in Olanda per cui per forza di cose mi sono ritrovata a fare confronti. Avevo letto qualcuno dire, purtroppo non ricordo chi e dove, che una grande differenza sta nel come i bimbi sono trattati fin da neonati. Che in Italia il bimbo piccolo è inteso come esserino da intrattenere sempre e comunque. Se non è tenerli sempre con sè, è fargli piri-piri-pì, se no è mettegli un ciuccio in bocca, se no è cullarli finchè si addormentino, oppure accorrere al primissimo UE etc etc. Mentre dice che i bimbi olandesi son trattati da individui da subito e stimolati ad osservarsi intorno. E infatti che sguardo serio che hanno, fa un po' impressione a dirla tutta…Nel mio piccolino ho ritagliato dei momenti in cui il piccoletto imparasse a stare a fatti suoi. Lo sta facendo in questo preciso momento, che dopo il latte ha deciso che dormire basta. Gli ho dato il buon giorno, ho aperto un pochetto la tapparella, gli ho messo nel lettino una pila di librini e gli ho detto ciao tesoro, ci vediamo tra poco. La lotta è con i nonni che interferiscono con questo approccio e non lo capiscono. Ma come, la creatura è sveglia, lo sento che canticchia (a pochi mesi canticchiava decine di minuti nel letto prima di chiamare) si ma non sta piangendo, significa che sta bene dove sta. E giù a dover precisare: non lo sto ignorando, gli sto insegnando qualcosa. Credi che io non stia morendo dalla voglia di andare a sbaciucchiarmelo? Questo è un esercizio servirà più tardi. Tipo adesso: la mattina o lo intrattengo oppure mi preparo per il lavoro …e bloggo 😉 …diciamola tutta: ognuno ha le sue esigenze…In quanto alla gestione del tempo e del sonno, ho avuto lo stesso approccio di valescrive. Routine routine e ancora routine. E dormire nel proprio letto. E sempre, senza mai “vabbè oggi saltiamo la pennichella, che sarà mai”. Più ancora che con orari precisissimi, con fasi che si alternano regolarmente (pappa, gioco, nanna- con rituale Sacro e Supremo). Ora ha quasi 16 mesi e sai quanto dimostra di apprezzarlo? Ci anticipa, si ricorda. Basta dirgli la parolina (per esempio mettiamo a posto i giochini? e lui prende i giochi e li mette nella cesta e poi si avvia alla porta verso il prossimo step) E' come dirci: ma quanto mi piace che so cosa sta per succedere! Perchè è vero che da' a noi delle finestre certe per le nostre cose, ma sopratuttutto da' a loro dei punti di riferimento in un mondo a loro sconosciuto e nel quale non hanno potere decisionale. Almeno sapere cosa verrà dopo, credo gli dia sicurezza. Poi, bisogna dirlo, che fatica. All'ultimo, ennesimo, espatrio verso città più grande con logistiche più complesse, m'è parso di essere schiava delle pennicchelle. Tra la pennica delle 10 circa e quella dellle 14 circa in inverno non riuscivamo mai uscire e ne ho sofferto molto. Capisco anche chi alla fine decide dormirà dove e se può. Bisogna pur vivere e eccezionalmente lo facciamo anche noi (non solo vivere :P) seguendo un certo equilibrio tra le nostre e le sue esigenze, considerando anche la nostra e la sua capacità di sacrificarsi. Intanto alleluja siam passati alla pennichella unica, non vedevo l'ora.Poi, chiaro, in giro tutti a complimentare quant'è bravo. E io che cerco di rispondere puntualmente: no è che ha dormito bene ed è sazio, quindi partiamo bene. L'aggettivo bravo mi fa sempre fastidio, ripeto sempre: bambini bravi non ce ne sono. Ci sono bambini le cui esigenze vengono soddisfatte. E col tempismo giusto, che non è mica sempre facile.mi è scappato il commento chilometrico. E' che di queste cose vorrei anche scriverne nel blog, ma alla fine rinuncio sempre perchè mi sembra di fare la maestrina. E mi sembra anche che l'esperienza di un figlio solo sia poca per parlarne. Grazie di aver dato il la, spero di non essere stata troppo invadente.

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  9. Mi ritrovo in molti dei commenti qui sopra e non voglio essere ripetitiva. Devo ammettere che il fatto di essere a casa (sigh!) da quando la Pulce è nata mi ha aiutata molto a impostare una routine vivibile per tutti. Ho sempre rispettato il suo sonno a costo di uscire di meno (cosa cui tengo tanto) o, comunque, di uscire in orari differenti rispetto alle abitudini.A scuola ne ho viste di tutti i colori e da anni ormai, quando viaggiamo all'estero io e mio marito la pensiamo proprio come voi. Non so, a me non sembra di fare qualcosa di particolare… siamo due persone tranquille e la Pulce respira questa tranquillità. Tuttavia, ripeto, per me è stato più facile perché ho potuto organizzare le giornate con grande autonomia: non so se, lavorando, ci sarei riuscita.

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  10. Anche io mi ritrovo in molti commenti qui sopra, soprattutto per la routine e le considerazioni di Squa. Anche io cerco di non sgarrare mai!Io non sono expat, ti dico solo che sono conosciuta come “la mamma tedesca” e quella che mette a letto il figlio alle 21… e non sono complimenti, ma me ne frego perché in questi tre anni ho imparato che l'importante è che siamo tranquilli noi due :)L'unica cosa è che vorrei fare un corso per abbassare il tono di voce, qui il tono alto è di famiglia :-/

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  11. Poi ne avrei di esempi, dai vicini con figlio unico duenne che quando devono preparare la cena si dividono, una ai fornelli e l'altro che vaga nel piazzale del condominio se no non riescono a fare niente (?!?) oppure da mamma che fanno le pulizie di notte perché di giorni i pargoli devono essere intrattenuti in continuazione (?!?).E per come te la raccontano sembra del tutto “normale” per loro…

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  12. Noi però a SF abbiamo, oltre a una coppia di amici che mettono il bimbo a letto alle 7.30 e lo stanno tirando su sereno pacifico e meraviglioso, ne abbiamo anche altre del tutto sregolate, tra cui una cara amica che ha sempre lasciato andare a letto la figlia all'ora che le pareva, di solito tardissimo perché dormiva nel letto con i genitori, e se a un certo punto il marito non si fosse ribellato ce l'avrebbe fatta stare fino al giorno che fosse partita per il college.

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  13. Si, gli italiani urlano! Io sono di cultura latina, ma latinoamericana e per me all'inizio era imbarazzante vedere queste mamme che urlavano istericamente ai figli e questi ultimi rispondevano a tono. Noi invece in famiglia siamo calmissimi, pur avendo trascorso un'adolescenza senza regole non ci siamo mai messi nei guai. Secondo me i bimbi italiani sono cosi per fatto culturale, in risposta al comportamento del genitore. Gael lo abbiamo abituato ad uscire sempre con noi, anche a cena. Certo stare a tavola 4 ore sfido qualunque bambino a non annoiarsi. Bisogna anche rispettare i tempi dei piu piccini. I nordici lo fanno, hanno uno stile di vita in linea con i piu piccini. Gli italiani no, hanno figli ma vogliono continuare a fare le cose come le faccevano prima.

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  14. Sono cresciuta con un fratello che a causa di un incidente sul lavoro da ragazzino, è diventato quasi sordo. Noi in casa abbiamo sempre urlato e mi accorgo che tendo ad avere questo tono di voce sempre, a parte sul lavoro. Quando sono in giro con Miciomao, cerco di trattenermi dal parlare con voce squillante, ma faccio davvero fatica e mi accorgo che le persone mi guardano, che vergogna!!! Non urlo x' lui non mi ascolta, urlo perchè sono abituata così…devo lavorare meglio su me stessa!!!Per quanto riguarda la nanna è una battaglia persa in partenza. Io prima di mezzanotte non vado a letto e mio marito anche le tre. I miei figli si son sempre addormentati sul divano insieme a me con tv accesa…So che non si dovrebbe fare, so che è sbagliatissimo, ma non mi sento in colpa x niente.

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  15. dunque il mio primogenito è nato a Basel, io dopo mesi di lotte lo mettevo a letto tutta orgogliosa alle 9 e incorrevo negli sguardi riprovevoli dei vicini (ANCORA SVEGLIO :-O??!!). Per ora l'unica vera buona abitudine che ho appeso è quella: metterli a letto presto. Su tutto il resto non so come facciano, davvero. Ci stiamo trasferendo a Monaco: al parco ci guardano tutti, idem al super.. Quindi davvero chi scopre il barbatrucco avvisi, se lo scopro io ci scrivo un libro, giuro, o perlomeno un post! 😉

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  16. Io sono veneta, e non so se dipenda da questo, ma sono una mamma italiana anomala. Non sono ansiosa, lo mando tranquillamente in gita a sei anni, non sto a salutare il pullman quando vanno, lo lascio libero di fare le sue esperienze osservandolo a debita distanza, urlo solo quando sbrocco. Autorevole? Non so. Ma di certo è molto attento a non farmi sbroccare. In pubblico non si vede e non si sente. Nel mio caso, ci rovinano certe amicizie ed il confronto con bambini più 'liberi'. Non so dire se sia merito di noi genitori o se sia esclusivamente merito della sua indole. Secondo me più la seconda!!!! Pattibum

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  17. mi rileggo stamattina e arrossisco per quanto sono stata disinibita ieri nello scrivere questo commento. A sto giro invece di occuparti chilometri quadrati di spazio nei commenti, il post (di ammenda) lo faccio da me. http://squabus.blogspot.fr/2013/05/confesso-che-ho-peccato.htmlA mia discolpa, avevo una valida scusa per essere tanto disinibita. I neuroni non erano esattamente ben connessi.(Pur facendo ammenda, non posso però negare che mi fate sentire meno un aliena e vi ringrazio)

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  18. Mi ritrovo nel commento di Pattibum: anche io – zona Roma – ho notato che, rispetto a quasi tutte le mamme che mi circondano, non sono una mamma ansiosa e anche io quando va in gita lo accompagno a scuola e me ne vado mentre tutte le mamme restano là finché il pullman non sparisce. Credo di essere l'unica che ha sempre detto ai bambini: qui si può correre, corri fino là, dai, più veloce! e che gli ha sempre chiesto con calma se avevano bisogno di una mano per rialzarsi quando cadevano, e che spesso è rimasta in disparte a osservare lasciando che, senza suicidarsi, facessero esperienza. I miei bimbi, di indole diversissima tra loro, sono assolutamente gestibili: ovunque, vicini di tavolo sconosciutissimi al ristorante compresi, ci dicono che sono bravissimi. Certo, poi quando esci con altri bimbi abituati diversamente, è …difficile! Poche regole ferree su cui non cedere mai, con tanta pazienza, e molto ottimismo (c'è sempre la possibilità che non si fracassi la testa proprio mentre la lascio scendere le scale da sola!) per dargli fiducia e serenità. Di contro, cedo su molte cose che non ritengo fondamentali: per esempio loro non sono abituati a mettere a posto e casa è sempre un gran macello, non sono rigida con gli orari per dormire e spesso sforiamo ore inaudite, ma non posso stressarli e stressarmi per ogni cosa. Ah, e non mi trattengo quando c'è da sbroccare, non faccio la mamma zerbino e pretendo rispetto e considerazione per il lavoro che faccio dentro e fuori casa, sia dal marito che dai figli. E quest'ultima cosa secondo me fa la differenza: mi pare che le mamme italiane siano sempre votate al sacrificio estremo e all'accondiscendenza infinita; mi pare che ciò, invece che costituire buon esempio per i familiari portandoli a fare altrettanto nella vita, li convinca che si tratti di puro e semplice dovere della mamma/donna da pretendere sempre e comunque.Vabbè, come concetto forse è un po' generalista ed estremo… non so… 🙂

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  19. sono mamma anch'io ma elisa ora ha 24 anni. parlo della mia esperienza. per me i bambini hanno bisogno di regole ferme e questenon possono cambiare secondo le opportunità/desideri dei genitori. e' sempre andata a letto alle 20.30 a dormire quando era piccina a leggere o giocare da grandicella. io tiravo un sospiro di sollievo alla sera, potevo rilassarmi anch'io ed avere dei miei momenti e non mi sento una cattiva mamma per questo. al ristorante ci andavamo, chiaro che in pizzeria andavo alle 19.00 in modo tale che in poco tempo potevamo mangiare non andavo durante l'orario di punta, magari i matrimoni per i bambini erano difficoltosi e quindi valutavo volta per volta. indubbiamente il carattere dei bimbi conta ma l'esempio ancora di più: vedere dei genitori che non urlano e non si gridano improperi vuol dire tanto nella formazione di un bambino. poi sarò stata fortunata indubbiamente ma mi piace pensare che un pizzico di me ha influito a crescere una persona consapevole ed educata. roberta

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  20. uh questo tema mi attanaglia da un po'. il match Italia-restodelmondo ha qualcosa di inquietante e affascinante. su tutti i fronti.nello specifico comunque secondo me l'autorevolezza sta proprio nel non urlare. O nel farlo talmente di rado da fare in modo che venga percepito come straordinario. se lo si fa sempre, è un rumore di fondo che loro sostanzialmente cercano solo di superare. inoltre trovo che uno sguardo severo e una voce serissima e sussurrata incutano parecchio più rispetto (oltre ad essere esteticamente tanto più apprezzabili dagli astanti 🙂 …l'altra chiave secondo me è spendere del gran tempo e delle grandi energie a spiegare spiegare spiegare. l'obbedienza passa innanzitutto dalla comprensione delle regole…vedo così spesso (in Italia!) genitori che ricorrono alle piccole balle del tipo “andiamo perché il parco chiude” o “arriva il poliziotto”: se sono loro i primi a non credere di avere abbastanza autorità perchè si faccia quel che dicono senza bisogno di ordini superiori, come possono stupirsi che i figli non gliela riconoscano? idem con le balle. così diffuse. i bambini non sono mica scemi, quale rispetto si può guadagnarsi a confonderli e, sostanzialmente, prenderli per il c–o?ciò detto, umani siamo. e ci sono delle volte che urlare fa bene. a noi più che ai nostri figli, ma fa bene.

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  21. Me lo chiedo sempre anche io.oggi una collega raccontava dei tantrum del suo “devil child ” e da una parte pensavo tz figurati a me non succederà assolutamente,dall'altro pensavo che non importa cosa cerchi di inculcargli , questi devils poi si evolvono un po 'come gli pare.uguale per il dormire:altra collega con bimba di tre anni ogni notte viene svegliata dalla figlia mugolante che vuole dormire con loro. Comunque si,qui alle sette i bambini vanno a letto!

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  22. io ho una figlia che non vuole dormire presto a meno che non abbia speso 4 ore nel parco giochi o correndo altrove: ci sono stati miglioramenti con l osteopatia, ora dorme di fila quando si addormenta dopo due anni che mi ha cotto di stanchezza. l'altra che alle 8.15 crolla sempre, dal giorno n.1.non posso dare una routine notevle a causa del nostro tipo di vita, col papa' spesso via, i viaggi,etc, ma quel che posso per farle mangiare e giocare alle stesse ore lo faccio. Certo che pero' alcuni sono piu' predisposti al sonno e altri no. E li c'e' poco da fare, io le ho veramente tentate tutte con la Viatrix, ora quando dorme 10-7 di fila la considero una buona notte e se fa 9-7 stappo lo champagne, certo che mi piacerebbe avere due ore con mio marito dopo cena(quando non e' via per lavoro)….pero' da quando e' nata Meraviglia mi sono assolta: le ho provate tutte con la Viatrix per avere ache io la bimba che va a dormire alle 8 e non mi e' riucito, con questa subito.

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