Perche’ odiate Barbie?

Leggo un post un po’ polemico nelle intenzioni, e anziche’ buttarmi a pesce nei commenti di un blog che leggo per la prima volta, che poi succede un macello, decido di parlarne qui.

Non mi piacciono le crociate contro il progresso, lo sapete. Non riesco a capire perche’ c’e’ chi, ma e’ un limite mio, lo so, si fa il dentifricio fatto in casa (non per la creazione in se’, quanto per le proprieta’ salubri) ne’ chi tiene la televisione spenta perche’ e’ il male. Allo stesso modo, non capisco davvero perche’ si debba fare la guerra a principesse, Barbie e Minipony. Sono cresciuta con le serie tv, i cartoni animati giapponesi, le Barbie e poi Drive In e Non e’ la Rai, e non sono una deficiente. Ne’ lo e’ mia sorella. La quale, a differenza mia, aveva molta piu’ creativita’ di me fin dai suoi tre anni, ma guardava molta piu’ tv della sottoscritta ma ha anche iniziato ad amare la lettura prima di me. Ogni persona e’ fatta a modo suo, e come amo ripetere, meglio dieci bambini che socializzano parlando dello stesso cartone che l’undicesimo che sta in disparte perche’ non ha la piu’ pallida idea di chi sia Ben10. E non e’ che tutti crescono forti e sicuri nella loro singolare, isolata unicita’.

Detto questo.

Nel post in questione si racconta di come qui in America la Barbie Pediatra costi ben piu’ di Barbie Pasticciera perche’ i genitori delle bimbe che vorrebbero farle diventare medico sarebbero disposti a spendere per la loro istruzione e quindi anche per i giochi. Che messa cosi’ mi pare una cavolata, tipo i neri sono reietti e gli e’ preclusa ogni possibilita’ di crescita sociale. E allora vado su amazon come aveva scritto anche lei, e scopro che la space explorer costa piu’ della pediatra, ma piu’ di tutti costano la veterinaria e la computer engineer, ed e’ vero che sono tutte professioi per cui si deve sborsare un sacco di soldi all’universita’, ma nella vita reale diventare computer engineer costa molto meno che diventare pediatra. Mi pare evidente che e’ una questione di accessori (a parita’ di bambole e senza considerare i playset, che fanno salire il prezzo) e di appetibilita’ al giovane pubblico, tanto che le meno costose sono la ballroom dancer (9.99$) e la fashion fotographer (11.99$). Se tanto mi da’ tanto, che ce vo’ a ballare e a fare due foto?

Passo ad amazon.it, Chef della colazione costa 24.95 euro (forse perche’ va di moda?), ma di piu’ costa l’insegnante (33.49e) e non, come lei aveva scritto, la movie star (di cui pero’ ci sono due disponibilita’ di prezzi, ovvio che se vogliamo far polemica sterile a prendere il piu’ alto a pretesto siamo boni tutti: 23.01 e 31.96 euro). L’insegnante di yoga pure costa tanto (32.49) e pensate che la bagnina, per cui non servono titoli di studio se non quello natatorio, costa 21.95. E allora di che stiamo parlando? Insomma, come al solito e’ stata un’esca per sputare su ‘sto paese, e ogni volta mi stupisco di quanto questo sentimento sia diffuso, anche ad un livello cosi’ tanto (ma tanto) superficiale, al punto che solo una persona nei trenta commenti ha scritto che le pare una cavolata.

Ma Barbie Comunista non la fanno ancora? Andrebbe a ruba, in Italia. Mattel, pensaci. Considera solo i materiali, non ci spendere troppo che poi gli accessori si passeranno di famiglia in famiglia, e chi ne avra’ di piu’ ne regalera’ a chi non potra’ permetterseli. Solo l’eskimo verdognolo fara’ un po’ triste, ma si sa, meglio essere tutti uguali cosi’ poi non si scatenano invidie.

Invece a me ‘sta Barbie I Can Be sembra una figata, sia a livello di marketing che di possibilita’ di gioco. Perche’ come ogni psicologo sa, il gioco di ruolo e’ importante, e se per un bambino simulare le dinamiche familiari e’ importante sia a livello simbolico che a livello elaborativo, perche’ non dovrebbe esserlo anche un lavoro? Ci si cala nel futuro e si possono cambiare abiti ed accessori, e visto che le possibilita’ di gioco sono infinite, solo chi non ha fantasia pensa che un camice bianco appartenga solo a medici, infermieri e veterinari e non anche a parrucchieri, pittori, macellai e fornai. Che poi, quando fa la principessa, perche’ non aspira a niente; quando sta con Ken, perche’ non cia’ una vita sua; mo’ manco quando lavora?

Donne, perche’ non vi rilassate un po’?


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0 commenti

  1. A me sembra, ma forse mi sbaglio, che il post faccia riferimento non tanto alla ghettizzazione del ruolo della barbie-donna-principessa nè ad alcune scelte di gioco riferite alle bambine, quanto piuttosto (a parte alcune imperfezioni nel reperimento delle fonti) ad un diverso sistema di valori in Italia rispetto per esempio agli USA : ossia in Italia è stato attribuito il maggior valore commerciale alla principessa, mentre in USA a lavori tipo la dottoressa (vs la pasticciera). Premesso che il mestiere di principessa non mi disgarberebbe (faccio la dr.ssa) e che dovremmo smetterla di riempirci di tabù come se avessimo paura che le principesse non avessero un cervello per pensare, mi sembra che il post voglia sottolineare che in Italia il sistema di valori dei più tende a privilegiare la tipologia velina-principessa (in senso deteriore, della donna oggetto di scelte altrui). Questo per come l'ho interpretato io e più in generale. Poi, relativizzando, alle mie figlie vorrei comunicare che, se vorranno, potranno essere tutto, senza complessi o tabù, anche una stimabilissima principessa.Un saluto e complimenti per il blog. Camilla.

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  2. ehm, la mia settenne voleva investire parte delle mancette in una barbie. Portata a scegliere tra una barbie da 11 euro e una Tanya da 5 ha scelto la Tanya.Forse vado OT (in caso chiedo scusa). Era per dire che forse tutto 'sto merchandising intorno a Barbie è esagerato.I bambini sono sempre più saggi degli adulti.

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  3. Ciao Lucy complimenti per il blog. Ho letto il post di partenza e francamente, mi è sembrato piuttosto povero di sostanza. Sono dell'idea che la differenza di prezzo si basi sugli accessori e sull'appetibilità di una Barbie piuttosto che un'altra, non voglio pensare alle dietrologie consumistiche!Detto ciò, altre due cose. Primo, io ad oggi vorrei essere pasticcera (giuro), ma sono cresciuta con fior fiore di Barbie principesse di questo e quell'altro. Come la mettiamo??Secondo: la Barbie comunista è una genialata!!!!!!!!!

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  4. Si', infatti il punto era la differenza in Usa legata al denaro e al costo dell'istruzione, poi qui abbiamo preso una deriva differente anche a causa di un altro mio post, linkato nel testo. Pero' vedi, il punto e' che la chiosa di quel post li' e' che in Italia la piu' costosa e' barbie movie star, mentre a me risulta sia l'insegnante (e abbiamo controllato entrambe su amazon). E' per questo che mi sembra pretestuoso. Grazie per essere qui tra noi, Camilla.

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  5. anche io sono di quelle che nonostante da grande sognassi di sposare paolo bonolis (e vedere il filmato sulle cascate del niagara, sempre negato da brandolin), ce l ho fatta a prendere il dottorato. (e si, ora ci manca l[ anonimo che mi scrive sotto ” ogggigiorno si laureano barbie e porci”)

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  6. Mia figlia, 5 anni, quando riceve una Barbie (è capitato tre o quattro volte), per prima cosa le toglie tutti i vestiti e gli accessori, come se facessero parte dell'imballaggio…devo iniziare a preoccuparmi su cosa farà da grande??

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  7. Ciao Lucy, eccomi :)io ti rispondo qui e non nel mio blog. Menomale che non volevi fare le crociate..no, ci hai fatto un post 😉 comunque volevo solo dirti che se leggevi bene io ho riportato una notizia sentita in radio e poi ho solo voluto vedere com'era qui in Italia, non ho detto che Barbie Star è quella che in assoluto costa di più ho detto che è UNA DI QUELLE che costa di più. Non ho fatto nessuna polemica o chissà che,era un semplice post che riportava dei fatti. Quindi non capisco questo puntare il dito, addirittura che ho fatto la guerra alle Barbie,mi spiace proprio ma hai frainteso il tutto e mi hai subito giudicata. Addirittura hai fatto un post per criticare una blogger.. non mi pare proprio carino (oggi eri forse a corto di idee? )ma come si dice il web è bello perché è vario. Per la cronaca ti ricordo che il mio blog l'avevi già visitato tempo fa per la staffetta dei blog e mi avevi lasciato anche un commento ma forse era un post che non potevi criticare e non te lo ricordi ;)Un saluto.

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  8. @ ale, io parlavo delle bambole Winz, non del cartone animato, che non conosco (per ora). @lucy, Ok la creatività, però la sessualizzazione precoce delle bambine è un fatto, lo vedo tutti i giorni. E che loro si rendano conto solo parzialmente delle implicazioni dell'essere sexy a sette anni non rende la questione meno spinosa. Tutto sta a dare una pluralità di modelli possibili e libertà di scelta, e questo dipende dai genitori 🙂

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  9. Ammazza, che memoria :O sorvolo sul resto.Rossana, non ho commentato da te perche' in passato, su due blog, e' successo un casino e ho voluto evitare. Secondo, proprio perche' non ti leggo regolarmente avrei potuto fraintendere un discorso estrapolato da un singolo post. Magari e' successo, eh.Pero' non mi sembra di essere andata cosi' lontano. Lo hai sentito in radio ma se non eri d'accordo non c'e' un minimo di critica, hai riportato la notizia e hai cercato conferma, mentre per la cultura italiana hai riportato una notizia vera a meta' ma che faceva gioco del presunto specchio dei tempi. Insomma, diciamo che se non l'hai detto, chi ti ha commentato ha capito esattamente quello che ho capito io. E by the way, non uso girare sui blog per criticare. Grazie per essere passata di qui.

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  10. no che non le chiudi in casa, ma se proprio winx dev'essere, che ci sia accanto anche un libro (btw, in italia stanno spopolando le collane “classici per ragazze” e “classici per ragazzi”; sia mai che una femmina dovesse leggere Huckelberry Finn, secondo chi idea queste cose) o una corda per saltare, o dei lego unisex (nei lego “per bambine” ci sono meno pezzi che nel lego “per maschi”), o una bambola. Esercitare tutte le dimensioni performative e simboliche possibili, insomma, cosa non scontata.Poi ci sono altre questioni sulla sessualizzazione. In un negozio vicino a casa mia cìè un top stretch nero con su scritto “'coz' I'm an easy girl”. Taglia 5-6 anni. E non mi dire che tanto la bambina non sa l'inglese. Ribadisco che non è una bambina di quell'età che sceglie di vestirsi così, ma chi glieli compra i vestiti. Mi sa che sto andando decisamente OT rispetto al post e mi fermo qui, mi ha fatto piacere confrontarmi con te :-). Credo che dove sto io si sia mediamente molto più attaccati al concetto di “è da femmine/è da maschi” di dove stai tu, e in parte questo può spiegare le nostre differenti sensibilità di mamme di bimbe 🙂

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  11. Io sono una di quelle che odiano Barbie. Da piccola ne avevo un po', quattro o cinque, e anche un Ken: tutte volute tra strilli e pianti, mai calcolate di striscio. Poi sarebbero da considerare anche due problemi non indifferenti.Problema numero uno: mio fratello ha sei anni meno di me, non era molto collaborativo all'epoca. L'interazione più significativa che ha avuto con il mondo di Barbie è stato sedersi sulla MIA casa di Barbie, per la precisione sul terrazzo, col suo bel pannolone Lines. 'Grazie' a questo ho ottenuto la camera da letto separata – vantaggio che però ho apprezzato solo molto più avanti negli anni. E comunque mi ha distrutto la casa di Barbie (Dio perdona, io no!)Problema numero due: l'unica volta che abbiamo giocato con le Barbie tra amiche eravamo a casa di una che era già insopportabile allora (ed è riuscita a peggiorare, clap clap) e s'è dovuto fare come voleva lei, perché mica potevamo mandarla via. Senza bambole era più facile neutralizzarla, quindi bye bye Barbie di gruppo.Morale: per me, Barbie = casa rotta + amica sgodevole. Farewell, Mattel!!Robby

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  12. Ho apprezzato molto i commenti di Adelia El Wakil e di averessere. Il primo per l'ironia e il secondo per l'analisi equilibrata del post che ha “generato il caos”. Complimenti soprattutto a meg_march che è andata…oltre.Appena ricevuta in dono la mia prima Barbie, ho pensato bene di rosicchiarle le ginocchia; evidentemente trovavo più interessante conoscere il meccanismo che consentiva alle gambe di piegarsi, piuttosto che giocare con quello stupido oggetto. La Barbie mi ha sempre annoiata e ancora oggi la trovo una bambola insulsa. Avrei preferito un arco con le frecce o andare al mercatino dell'antiquariato per aiutare mio padre che ogni domenica allestiva una bancarella, ma nel primo caso non capivano proprio la mia richiesta (credevano che dicessi alcool -_-'…o facevano finta di non capire?), mentre il secondo desiderio non è stato mai esaudito perché non ero maschio.Ve ne racconto un'altra: sono in ludoteca con mio figlio e arriva una bambina con la sua mamma. Era la prima volta e per cercare di staccarla dalla sottana materna, cosa le prendono? La cucina con le pentoline, le bambole e un set completo per le pulizie domestiche (il mocio lo ha agguantato subito mio figlio :D). Ebbene, la bambina si è schiodata dalla madre solo quando ha visto i maschi che giocavano con i birilli…e poi è passata al calcio…e poi alla palla canestro.Per concludere: mi importa poco del femminismo, delle crociate contro le Barbie (e ancor meno contro chi ne scrive male) o di tutti i giochi creati su misura per le femmine, ma difendo il diritto di qualsiasi bambino di esprimere sé stesso senza sentirsi dire dagli adulti:”Vuoi la bambolina? Ma è da femmine?” oppure “Vuoi l'auto da corsa? Ma è da maschi?”. Un po' di sana critica non è più dannosa del prendere a occhi chiusi tutto quello che ci propinano e se tocca alla Barbie prendersi qualche piccola accusa di plagio, alla fine che sarà mai! E' abbastanza ricca da reggere il colpo 😀 credetemi! Tornando al post citato, non credo che la blogger si schieri e un piccolo errore con i prezzi non giustifica questa gogna…o forse è solo la mia impressione?

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  13. Ciao Letizia. Concordo sulle influenze sociali, molti giochi sono universali piu' che di genere, tipo il mocio, cosi' amato anche dai maschietti (fino a 4 anni pero', poi lo mollano). Pero' vedi, forse anche la tua era stata una distorsione cognitiva: poteva essere che la bimba in questione avesse a casa pentoline e cucinina, e i genitori hanno scelto quelle per farle prendere confidenza con l'ambiente.In merito alla gogna (ma addirittura???) chiedo a te, e chiedero' nel prossimo post: se commento in loco non va bene; se linko, e' la gogna; se non linko, hai copiato senza citare. Che s'ha da fare, allora?

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  14. Io amo le Barbie, un po' meno le principesse. Ho giocato moltissimo con le prime e fosse per me ne comprerei a centinaia pure adesso. Penso che sia bene offrire ai piu' piccoli quanti piu' stimoli possibili e lasciare che esprimano la loro natura in divenire nel modo che gli e' piu' congeniale e penso anche che a noi genitori spetta solo il compito di offrire loro gli strumenti che noi crediamo piu' adeguati senza pero' cercare di influenzare le loro scelte (ammesso che regalare una Barbie chef piuttosto che cubista possa davvero avere un'influenza significativa su una bimba…cioe', bastasse davvero cosi' poco saremmo rovinati!)ps. scusa Lucy, non ho letto tutti i commenti precedenti, quindi magari ho ripetuto qualche concetto gia' espresso, chiedo venia.

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  15. Mi trovi d'accordo. Io trovo che ogni cosa presa nelle giuste dosi possa essere costruttiva e divertente. Così come non nego l'iPod al mio bimbo (che ci gioca e ha imparato ad associare i colori o le forme) e non preclude i pastelli a cera o le macchinine, i libri o il parco giochi, se avrò una figlia giocherà con quello che vorrà, comprese le barbie. Io ci sono cresciuta e non mi sento idiota, da piccola non guardavo certo il capello biondo o il vitino da vespa, le Barbie per me erano come i Puffi, creavo storie, costruivo le case e usavo la fantasia.

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