Paga pure poco, basta che compri

In un negozio punto una maglia, vedo che e’ in offerta e costa 4.99. Cavoli, niente! Vado alla cassa e passa per 13.99, dico, Veramente c’era scritto 4.99, Ah si’? Fammi vedere! Andiamo al reparto, mostro alla commessa lo scaffale e lei mi dice Vedi, quelle di questa fantasia sono in sconto, la tua e’ a prezzo pieno. Ok, dico, la prendo lo stesso. Torno alla cassa, il manager mi guarda e dico I was wrong, e lui alla commessa, Dagliela per il prezzo di quell’altra.

Whoa!

In realta’ qui non e’ raro che accadano queste cose, e non parlo di Miami, parlo di America in generale. Molti negozi hanno una politica che prevede il rimborso della differenza nel caso trovi lo stesso articolo a prezzo inferiore.

Returns

Walmart ha un programma che si chiama Savings Catcher (grazie Vavi e Marco!) dove la ricerca del prezzo inferiore la fa lui automaticamente dopo che il cliente ha registrato lo scontrino sulla app del proprio telefono. Magari sono solo 80-90 centesimi per ogni spesa, ma si cumulano e si puo’ decidere quando riprenderseli. Io ho aspettato circa 4 mesi e ho avuto uno sconto totale di 14$. E cosa succede al cliente, psicologicamente, in questi casi?

Mettiamo il caso di domenica scorsa. Avevo trovato da Home Goods un album di fotografie in ribasso a 10$, ne conteneva 500. Ho cosi’ deciso di restituire i due album da 200 foto che avevo preso da Walmart a 6.99 l’uno. La prima cosa che ho pensato e’ che con il rimborso avrei comprato il dvd di Tangled alla Picci. Vado al negozio, mi ridanno i soldi senza chiedere a ne’ ba, Tangled non c’e’, prendo due libri illustrati e spendo 30$. La sensazione che ho e’ di averne spesi solo 15.

Extreme couponing

A proposito di Vavi: con Baby e’ la regina del couponing, come aveva descritto in un post di qualche tempo fa. Io sono troppo pigra per questa cosa e poi diciamolo, se vivi in un appartamento in affitto e’ quasi impossibile, a meno che non si abbia a disposizione una grossa dispensa dove stoccare tutto quello che compri e che userai in futuro. Ma e’ indubbio che se hai pazienza di spulciare la pagina coupon di ciascun sito, trovi lo sconto per i prodotti che consumi abitualmente, come fa lei.

Di solito vado da CVS se ho dimenticato di comprare il latte o se mi serve la tinta per capelli, visto che ha un grande reparto profumeria, ma per la spesa normale vado altrove perche’ le cose costano un po’ piu’ che al supermercato. Eppure grazie alla mia carta fedelta’ con ogni scontrino escono buoni sconto personalizzati. Quando la settimana scorsa ho pagato il latte ho ricevuto dei buoni per il deodorante e per una crema corpo a scelta. Ho preso i prodotti e rifatto la fila spendendo, a questo punto, quanto avrei speso al supermercato, mentre il buono sconto di 2$ sulla stampa delle foto era nuovo per me ed e’ stato subito utilizzato: CVS Photos ha guadagnato una nuova cliente.

Customer service

Per non parlare dei customer service, perche’ qui il cliente e’ sacro. Esattamente come nel caso della mia maglietta, se loro annusano che il cliente possa essere minimamente scontento, interverranno subito ad offrire qualcosa.

Complaint

Su questo aspetto ho pero’ ancora molto da imparare. Quando usi va a cena fuori e’ matematico che accada qualcosa per cui si decida di fare complaint, fosse anche solo un piatto che tarda ad arrivare o una carne non esattamente medium rare come desiderato. Senza arrivare agli estremi che mi racconta mio marito, di gente davvero purciara che cerca di boicottare in qualsiasi modo la cena o la stanza di albergo per non pagare il conto, la prassi e’ che un cameriere passera’ ottocento volte al tavolo a chiedere se stia andando tutto bene, e spesso il cliente dice che no, c’e’ qualcosa che non va.

Io conservo ancora quella specie di pudore italiano che si fa andare bene piu’ o meno tutto, pero’ una volta accadde che eravamo a cena in una catena orientale e accanto a noi si sedette una specie di barbona. Stava consumando la sua zuppa, ma evidentemente era una presenza nota. Inizio’ a chiederci di bimba, quanto era bella, e attacco’ bottone. Noi dopo dieci minuti di gentilezza non ne potemmo piu’, My ed io non riuscivamo davvero a scambiare due parole perche’ questa poverina si era agganciata a noi e non faceva altro che parlare. Il manager noto’ la scena e invito’ la donna a sedersi un po’ piu’ distante, per poi darci una card con uno sconto del 20% sulla prossima visita per scusarsi dell’inconveniente. E quello che spesso fanno qui, almeno a Miami, e’ offrire un buono per la volta successiva, perche’ se si applicasse uno sconto immediatamente sarebbe molto piu’ improbabile rivedere quel cliente.

E cosi’, quando l’altro giorno mi ha chiamato CVS – la farmacia venditutto – per dirmi che le mie foto non sarebbero state pronte in un’ora ma in un giorno, appena ho detto Oh non c’e’ problema ho pensato Ma che stupida!! Potevo farmi fare lo sconto!

Che poi almeno un paio di volte sono stata insultata. La prima dal venditore di materassi, commento’ You’re a little bit overweight, e la seconda dal rivenditore di automobili che mi disse Do you want something? A coffee? A massage? Entrambe le volte mi e’ uscito il risolino nervoso per pensare un secondo dopo Mauoddeffacc??, pero’ poi ho fatto pippa, come diciamo a Roma. Ecco, devo diventare brava a trasformare quel uoddefacc in Chiamami il tuo manager.

The more, the merrier

Ganci e ciambelle. Accade che vado da Home Depot (tipo Leroy Merlin) a cercare i ganci per lo sportello della cucina, il pacco da due costa 7.98. Me ne servono 3, quindi spenderei circa 16$. Poco sopra al pacco da due noto il pacco risparmio, 10 ganci a 20$. Ovvio che prendo quello, qui i mobili che arredano cucine e bagni sono veramente una ciofeca e si rompono spesso. E lo stesso accadde con le ciambelle di Dunkin Donuts. Una sera ne volevamo comprare 4, il totale veniva tipo 6.90, il commesso ci disse Vi conviene il pacco grande, sono 10 ciambelle per 6$, inutile dire che abbiamo fatto cosi’.

E potrei continuare con mille esempi. In Italia devi aspettare gli sconti di gennaio e luglio? Qui fanno sconti ogni mese, ogni settimana, ogni giorno. E se compri online, sicuramente trovi un coupon code da applicare al checkout. Qui, a differenza che in Italia, gli sconti di Natale si fanno prima del 24 dicembre, in modo che la gente compra di sicuro, e senza parlare di quei giorni dedicati come il Black Friday, il Cyber Monday, i ribassi del 4 luglio, quelli del President Day, quelli del Labor Day, quelli del Memorial Day… Basta che compri. San Valentino e’ il 14 febbraio? Gia’ il 13 tutto molto di quello che sara’ ancora in grosso stock subira’ uno sconto pesante; in questo modo il negozio sara’ quasi certo di non avere troppo in inventario, e il 15 sara’ tutto al 70%.

E se compri ma non ti trovi bene ma non lo dici li’ per li’, puoi scrivere al locale/negozio/sito. Baby aveva parlato di come le recensioni dei clienti siano lette attentamente e tenute in assoluta considerazione, e lei stessa come acquirente non pienamente soddisfatta e’ stata piu’ volte rimborsata. Sono felice di aver letto che la politica di Amazon sia sbarcata tale e quale anche in Italia: ho letto alcuni post facebook di amici strabiliati dalla cortesia. Qui e’ cosi’ ovunque, il cliente ha sempre ragione. Basta che compri.


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24 commenti

  1. So che in Italia vige una sorta di regime controllato per sconti e saldi, il negoziante non può gestir come vuole la propria merce. Per non parlare dei coupon di sconto che qui sono vietati. Quasi tutti aggirano l’ostacolo con le tessere fedeltà che ti danno diritto a sconti extra o acquisti multipli; la pecca è che hai il portafogli pieno di carte carrefour, cache cache, pittarosso, kiabi, feltrinelli, scarpe & scarpe…..

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  2. É un po’ cosí anche qui, alla fine i prezzi veri sono quelli scontati, soprattutto in alcuni grossi negozi di letti e divani, che hanno sconti incredibili “solo fino a lunedí”…per tutto l’anno! La cosa che mi piace molto é la possibilitá di restituire qualsiasi cosa senza nessuna domanda (anche se l’hai danneggiata tu aprendola, per dire…)

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  3. io amo alla follia fare shopping.
    per “praticarlo” uno dei miei criteri numero uno è come vengo trattata…
    lo ammetto, su certi aspetti mi sento anche parecchio snob, quindi avrei particolarmente
    apprezzato il trattamento che ti hanno riservato… cose di un altro mondo, del nuovo mondo probabilmente

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  4. Ulteriore conferma che io dovrei proprio vivere li! Qui in Oz quando esco con una voglia sfrenata di fare shopping di solito torno a casa con calzettoni ( che neanche servono) e detersivi scontatissimi che li finiro’ tutti fra una decina d’anni se resisto in questo paese cosi puro e sano dove non so proprio che comprare perche’ non mi piace niente apparte cappelli e infradito che neanche uso se non per la spiaggia!
    Sponsorizzamiiiii ti prego, ti regalo la mia cittadinanza australiana!!

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  5. Qualche tempo fa ho deciso di comprare a J. un paio di scarpe, uguali a quelle che indossa ogni giorno per la scuola di un numero più grande di quello che porta al momento da conservare per il futuro, quelle che indossa le avevo pagate 32 € le ritrovavo a 25€ l’ho considerato conveniente, ce n’era una bella pila su ogni scatola il prezzo iniziale di 32€ e su ogni scatola un bel bollino giallo con il prezzo scontato…arrivati in cassa il lettore segna 34€…

    – Mi scusi ma c’è scritto 25€
    – Mi spiace ma la promozione è finita
    – Ok (??) vada che non c’è lo sconto ma sulla scatola c’è scritto 32€ le altre le ho pagate 32 com’è che ora diventano 34?
    – La commessa avrà sbagliato
    – Ma se il prezzo è stampato direttamente dal produttore
    – Mi spiace ma non posso aiutarla

    ….io avrei lasciato correre queste cose mi danno ai nervi ma non amo discutere nei negozi e semplicemente non sarei più tornata, ma il marito non è uno che si tira indietro dalla possibilità di farsi rispettare così…

    – (il marito) Le spiacerà ancora di più quando avrò chiamato la guardia di finanza per segnalare la cosa
    – ???? (cassiera con sguardo da volpe abbagliata dai fari)
    – Si perchè vede la legge dice che se lei è talmente oca da non saper scrivere il prezzo su una scatola di scarpe è un suo problema ma le scarpe me le deve dare al prezzo indicato, poi se vuole fa sparire tutte e 42 le scatole (..le ha contate???) su cui c’è prezzo e bollino

    …nel frattempo una piccola folla golosa di gossip si accalca intorno alla cassa…

    …alla fine….le scarpe le ho avute a 25€, ma nel negozio non ci sono più tornata comunque!
    Peccato aveva delle belle scarpe!!!

    Qui si imbroglia per arrivare al governo figuriamoci per un paio di scarpe! Che tristezza!!!

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  6. Anche in Germania c’è questo stile, compri una cosa non ti piace più la riporti indietro con scontrino ti ridanno i soldi. Così se si decide che non passa più. Io devo restituire una macchina da cucire che ho comprato dove lavoro..89 euro..solo che non trovo lo scontrino, però una cassiera amica colei che ha passato nello scanner cassa, mi stampa lo scontrino e così la resistuisco…

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  7. Adoro il CVS *_*
    Comunque è proprio vero che c’è una enorme differenza di (mal)trattamento del cliente tra Italia e Stati Uniti. La sensazione non è solo che sia il singolo commesso che odia il suo lavoro e la fa pesare a te povero inetto che sei andato nel negozio a rompergli le scatole, ma che proprio dall’alto manchi una direttiva chiara e specifica di come si accoglie e accudisce il cliente.
    Cosa che alcune grandi catene straniere (IKEA, LeRoy merlin) invece hanno, e la differenza si vede.
    Se vieni trattato bene è solo una questione di iniziativa del singolo.

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