L’epicentro dell’epicentro e la movida senza controllo: il coronavirus stende Miami

Nell’ultima settimana ho sognato due volte la grama vita degli ultimi 4 mesi. La prima volta avevo la mascherina, parlavo con delle persone a 6 piedi di distanza da me, stando ben attenti a non sfiorarci nemmeno per errore. Nel secondo sogno invece ero senza maschera e vivevo con ansia l’eccessiva vicinanza dei miei interlocutori, colleghi di lavoro, persone con cui nella realtà il concetto di spazio personale e’ normalmente ridotto. Mi rendevo conto, nel sogno, di essere troppo vicina a loro, ma non volevo essere rude e non mi spostavo, e continuavo a sorridere.

Gli Stati Uniti sono la nazione con più casi al mondo, a cui la Florida contribuisce con circa 12/15 mila casi al giorno Di questi, 10 mila sono concentrati nella contea di Miami-Dade, in cui vivo. Se quindi Miami e’ senza alcun dubbio l’epicentro del virus, la ben più vivace vivace Miami Beach e’ invece stata definita dal suo sindaco Dan Gelber, due giorni fa, “l’epicentro dell’epicentro“.

the epicenter of the epicenter.

Nella zona in cui vivo, e ne sono certissima dal momento che da 4 mesi e’ praticamente l’unica che frequento, portiamo tutti le mascherine. Nei negozi di Miami e’ obbligatoria da marzo, quindi ormai e’ per noi davvero un’abitudine, non piacevole, ma ci adeguiamo. Il lockdown di Miami e’ stato lungo anche se non severo come in Italia, ma i casi erano contenuti, e le attività hanno riaperto nel mese di giugno dopo 3 mesi di chiusura, con un tasso di disoccupazione stellare, essendo il turismo il principale indotto economico della Florida.

Se il South Florida ha ritardato la riapertura rispetto al resto dello Stato, Miami e’ stata davvero l’ultima. Ai primi del mese di giugno hanno riaperto le spiagge, un paio di settimane dopo i locali, tra ristoranti e palestre a scaglioni.

Ecco, sembra – la prudenza e’ d’obbligo – che fin dalla riapertura i locali di Miami Beach non siano stati troppo a sottilizzare su chi indossasse la mascherina e chi no. Se di giorno noi fiduciosi nel genere umano scendiamo dalla macchina rovente con quel simpatico fazzoletto di stoffa premuto sul naso, ci trasciniamo per 10 minuti – perché i parcheggi a Beach sono inesistenti – un carretto carico di sedie, ombrelloni e frigo bar sotto il solleone e nell’umidità più feroce, per raggiungere la meravigliosa spiaggia caraibica di South Beach insieme alle nostre famiglie spensierate, al tramonto la stessa identica zona si trasforma.

la pace assoluta di South Pointe

Su Ocean Drive, questa e’ una certezza, ogni sera si radunano decine e decine di persone, maggiormente turisti, tutti rigorosamente senza maschera, tutti bevuti o peggio, tutti vicini vicini, che danno facilmente in escandescenze, nella più assoluta mancanza di controllo.

E il rischio più grande li’, intendiamoci, non e’ beccarsi il coronavirus. E’ invece prendersi una coltellata, una pallottola, o essere assaliti. Tutto quello che normalmente succede durante Spring Break o il Memorial Weekend, insomma, ma reso permanente, in questa meravigliosa estate 2020. E se dal weekend del 4 luglio abbiamo di nuovo, tutti, il coprifuoco dalle 10 di sera alle 6 del mattino, su Ocean Drive questo curfew inizia alle 8. Sono stati inoltre vietati gli affitti ai turisti, Airbnb compreso. Servirà a qualcosa? Amici che vivono nei grandi condomini con affaccio sull’Oceano mi riferiscono di feste impunite che vanno avanti fino a notte inoltrata, per non parlare dei party in barca. E’ una roulette russa, “se mi devo beccare il covid mi becco il covid”, come diceva quel ragazzo nel video del mio post di qualche mese fa.

courtesy of Marc Fanelli – Unsplash

Se a marzo i sindaci di Miami e Miami Beach hanno deciso di chiudere tutto e mandare via gli indesiderati springbreakers, adesso ci sono tantissime remore a tirare giù le saracinesche, perché l’economia in tre mesi ha subito un tracollo verticale e a giorni il governo interromperà gli assegni di disoccupazione, come era previsto fin dal principio. E a proposito di governo, un ruolo ben preciso in questa pandemia senza controllo va assegnato al nostro presidente, che ha deciso di impostare la sua campagna elettorale su una polarizzazione estrema, attribuendo ai democratici la colpa della diffusione di dati allarmanti dei contagi da Covid-19 che quindi fanno terrorismo mediatico, applaudendo invece quei repubblicani che si rifiutano di indossare la mascherina perché esprimono la loro inviolabile ed intoccabile libertà personale.

Quindi si’, Miami e’ stesa perché i posti letto negli ospedali stanno arrivando a saturazione, mentre le terapie intensive lo sono già. Per fortuna la conta dei decessi e’ saldamente ben al di sotto di quella italiana, ma abbiamo raggiunto quota 5000 da 3800 in pochi giorni. L‘eta’ media dei contagiati e’ 25-34 anni, sicuramente i giovani rispondono meglio alle cure e hanno meno probabilità di avere altre malattie croniche che contribuiscono all’aumento della mortalità.

In un gruppo facebook si chiedeva dove le persone contagiate avessero preso il virus, e mi ha abbastanza sorpresa leggere che un buon 80% abbia risposto “al lavoro”. Certamente poi penso, per chi e’ giovane e fa vita notturna e’ un attimo beccarsi il virus durante una cena o una festa, e poi portarlo in ufficio al mattino successivo. O peggio, ai nonni, o ai genitori. D’altro canto mi mette un po’ di angoscia pensare che possa essere la maestra di mia figlia a contagiarsi durante la sua assolutamente comprensibile voglia di vivere la sua vita, visto che qui, al contrario che in Italia, le insegnanti sono solitamente piuttosto giovani.

Due giorni fa mi hanno annunciato che il remote working proseguirà “fino a data da destinarsi“. Il mio capo sostiene che non rientreremo prima dell’anno nuovo.

Ed io che pensavo al prossimo giugno.

Foto in apertura, murales di Hiero Veiga, da KUOW


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6 commenti

  1. Io sono al paesino di mare che frequento da quando ero piccola, e li vedo i ragazzi che si affollano sulle bar boat a bere e ballare esattamente come gli anni scorsi. Solo che la situazione quest’anno è diversa e tra l’altro mi chiedo se le regole lo consentano. Dicevano che dovevamo uscirne migliori, a me sembra che siamo i soliti sciocchi o anche peggio.

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  2. Mi stupisce l’età media dei contagiati, è vero che è meta di molti giovani, ma dato che è anche residenza di tanti anziani, pensavo che fossero loro i colpiti, come da noi. Purtroppo questo virus sta mandando in malora tantissimi posti di lavoro e non è finita, noi ci aspettiamo un’altra ondata di chiusura a settembre

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    • Miami ė per giovani. Il resto della Florida per anziani perché si vive bene se sei impaccato de dinero.South Beach, dalla 5th Av alla 23rd av ….beh lasciamo perdere. Vale la pena a marzo aprile. Ci ho vissuto 4 anni ed ė il posto più ….più più merdoso che abbia mai visto. Spiace per le vittime. Sono li per lavorare in nero e mandare i soldi a casa. Il lockdown ha sputtanato il mondo ragazzi.

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