Io e mia sorella

Avere una sorella, come nel mio caso, ha innumerevoli vantaggi. Abbiamo poca differenza di età, due anni scarsi, quindi siamo praticamente cresciute insieme, e a parte un breve periodo (un anno!) in cui ci siamo cordialmente detestate abbiamo sempre avuto una grande complicità e una enorme fiducia reciproca. Sono davvero molto fortunata, sì.
Una sorella è anche uno specchio. Durante l’infanzia permette di imparare a regolare la propria personalità trovando un limite immediato nell’altro, per la serie Giochiamo a nascondino? Puoi scordartelo, lasciami guardare la tele. Allora mettiamo Lady Oscar? Mi fa schifo, voglio guardare Arnold. 
In adolescenza poi abbiamo preso due strade piuttosto diverse. Lei ha avuto la tipica adolescenza ombrosa, nervosa, carica di rabbia; io al contrario quella superficiale, ridanciana e trasgressiva. I nostri genitori ci ringraziano ancora per le montagne russe gratuitamente fornite (a volte nemmeno gratuitamente…).
Ieri però ripensavo alle tre volte in cui ho provato una grande invidia verso mia sorella.
Il primo: terremoto di Umbria e Marche, 26 settembre 1997. La scossa di circa 6 gradi arriva nitida fino a Roma, ore 2 e 30 di notte. In camera da letto avevamo una collezione di una ventina di bottiglie di birra che con le vibrazioni iniziano a tintinnare. Entrambe capiamo immediatamente che si tratta di terremoto e immaginiamo che il vetro possa caderci in testa e ferirci: lei schizza in piedi e si mette saggiamente sotto lo stipite della porta, e mi fa cenno di alzarmi. Io resto pietrificata nel letto, incapace di muovermi, e non trovo altra soluzione che mettermi ad urlare, e più la guardavo in piedi sotto la porta, che mi chiamava, più urlavo, pensando che lei si sarebbe salvata ed io no. Un attimo dopo la scossa era finita, per mesi ho continuato a svegliarmi alle due e trenta di notte perché il letto tremava, per poi accorgermi che ero io, ma mai ho dimenticato quel momento e la sua immediata capacità di reazione e la sua fredda gestione delle emozioni.
Il secondo: un esame del mio corso di laurea prevedeva cinque interviste ad amici o conoscenti circa i loro ricordi e la loro affettività in infanzia ed adolescenza. Ora il mio consiglio è: MAI intervistare i fratelli, così come non si devono prendere in terapia gli amici. No. Quel giorno scoprii che mia sorella aveva dei ricordi e un vissuto di relazione verso nostra madre totalmente opposti ai miei. Che io possa ricordare, il mio rapporto con mia madre è sempre stato freddo e distante; scoprire che mia sorella aveva vissuto un’intimità e un calore a me sconosciuti con sua madre mi ha provocato un moto di invidia sordo, profondo, e poi una rabbia che ho tenute faticosamente a bada.
Il terzo, e per questo ringrazio un mio amico su facebook: bambine, giocavamo a Lego, uno dei nostri passatempi preferiti. Io sono sempre stata piuttosto monotematica, diciamo che la creatività non è esattamente il mio forte, ho altre doti, mettiamola
così. Mia sorella invece è sempre stata molto fantasiosa, la sua testa partoriva delle idee geniali che poi realizzava in un attimo con le sue manine veloci. Quel giorno la piccola architetto costruì la pianta di una casa con le varie stanze e la arredò. Non potevo credere ai miei occhi, ero ammirata ma anche invidiosa della sua opera. Da quel giorno ogni volta che rivediamo il film di Pozzetto sul campagnolo insoddisfatto che si trasferisce in città ridiamo come matte perché quella casetta da lei costruita era esattamente così:


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0 commenti

  1. dai ma fantastico questo monolocale hahaha senza finestre, un sogno per me 😛 e tutto a scomparsa per il mio ordine quasi maniacale :)Io ho sempre desiderato una sorella, ho però un fratello di 17anni nel pieno della sua fase ombrosa e rabbiosa (non parla con i miei non si sa per quale motivo eppure non gli manca niente.

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  2. ogni volta che tiri fuori questa storia della casa di Pozzetto costruita col lego mi viene sempre da ridere!!!!Non voglio rendere questo spazio un dialogo tra me e te troppo personale…io ho sempre detto di te che se non ti avessi avuta come sorella, nella vita ti avrei scelta come amica. E per l'episodio del terremoto…io ho sempre rimpianto, invece, di essere rimasta attaccata allo stipite di quella cazzo di porta invece di prenderti per un braccio e toglierti da là.

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  3. e vabbè ma così mi fai piangere!! Invece penso che se non avessi avuto quello shock non avrei mai saputo che il terrore mi blocca, e non mi sarei mai conosciuta quel pezzettino di più. Poi se consideri che undici anni dopo il terremoto mi ha sorpresa in casa da sola in piena notte, e che sono scesa abbastanza tranquilla… Certo, mi sono portata dietro un DPTS per sei mesi, ma sono scesa 😀

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  4. ehi, nell'elenco hai dimenticato quando trovavo (trovo) i soldi nelle tasche facendo il cambio di stagione nell'armadio!!!!! hahahahahaha quanto ti arrabbiavi!!!!!!p.s. ieri ho trovato 5 euro in una borsa che non mettevo da mesi >:D

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