Lupus in fabula

La scorsa notte l’abbiamo passata al Pronto Soccorso. Alle undici di sabato sera abbiamo sentito bimba tossire strano, My e’ arrivato al suo lettino prima di me e l’ha trovata tutta vomitata. E’ andata avanti a rigettare per un’ora, vi risparmio i dettagli, e per questo abbiamo deciso di andare da un medico.

A mezzanotte varchiamo la soglia dell’ospedale che avevamo lasciato sei mesi fa; piccina stava decisamente meglio, ma lo scrupolo ha prevalso. Appena entrati ci chiedono di compilare un form con i nostri recapiti e i dati di nostra figlia e ci chiedono di accomodarci. Ci sono altri tre bambini in attesa, tutti con una tosse allucinante che mi sono seduta a sei chilometri da loro. Cinque minuti dopo siamo dentro e bimba ha al polso un braccialino. Come gia’ capito’ dopo il parto, ogni volta che arriva una nurse si presenta e ci dice perche’ e’ li’; e prima di chiudere il bottoncino del braccialino inaccessibile senza forbici, ci chiede di dirle data di nascita e cognome della bimba.

Arriva una nurse un po’ impaziente che la pesa e le misura l’altezza. Per inciso, siccome pure loro lo sanno che il loro sistemametricodecimale e’ odioso, la bilancia misura in chili (8.5) ma il metro in inches, ‘sti schizofrenici, e la nurse impaziente dice 24 che pero’ e’ meno di 26 misurato accuratamente dal pediatra un mese e mezzo fa, ma vabbe’. Misura la temperatura esterna e poi quella rettale, e il battito cardiaco con una specie di nastro messo intorno all’alluce. Nel frattempo che prende le misurazioni la nurse impaziente ci chiede di raccontare i sintomi, sembra ascoltare distrattamente ma cosi’ non e’, ci porta poi in una stanza di accoglienza e ci dice che arrivera’ il dottore per visitarla.

Una decina di minuti dopo arriva il medico. Ci chiede di nuovo di raccontare perche’ siamo li’, e di nuovo spieghiamo: bimba ha cenato con un rosso d’uovo mischiato nelle verdurine, un poco di latte e frutta. Sempre la solita cena, eccezione fatta per l’uovo che pero’ non e’ la prima volta che mangia. Il dottore la visita, di nuovo le prende la temperatura, le fa un esame obiettivo, ausculta. Al termine ci dice che potrebbe trattarsi di un’indigestione, un’intolleranza all’uovo, o un virus di cui pero’ non si vedono ancora altre tracce. Ci propone quindi di somministrare un antiemetico e dopo mezz’ora dei liquidi. Se non c’e’ reazione, ci mandano a casa.

Arriva una seconda nurse, giovane, ma di grado piu’ alto di quella di prima. Lo capiamo dal fatto che maneggia i farmaci, forse e’ un giovane medico. Ci chiede ancora una volta di raccontare come si e’ sentita male e poi esclama che e’ troppo presto per darle l’uovo, Forse lo fate nel vostro paese? la domanda non e’ che mi faccia piacere, ma siccome una pediatra e una nutrizionista di qui mi avevano dato il via libera non mi lascio scalfire. Scuole di pensiero, come sempre. Le somministra il primo medicinale, tornera’ dopo mezz’ora. Nel frattempo si fa l’una e mezza, cerchiamo di far addormentare laPicci. Che, degna figlia, ci mette venti minuti a prender sonno in quella stanza piena di odori, suoni e voci sconosciute.
Torna la nurse giovane e ci da’ una boccettina con elettroliti da bere a piccoli sorsi intervallati. LaPicci assetatissima ci si attacca vorace, dovro’ staccarla piu’ di una volta, alla fine ne vuole solo meta’. Passa un’altra mezz’ora.

Ritorna il medico. Constatando che la piccola non ha avuto alcuna reazione dopo aver assunto fluidi, ci da’ il via libera per tornare a casa, e va a stampare i fogli di dimissione.
Nel frattempo arriva una signora che avevamo visto all’ingresso fare da mediatrice culturale tra un uomo parlante solo spagnolo e il triage. Ha dei fogli in mano, viene a prendere i dati dei documenti e dell’assicurazione. Avevano gia’ il mio numero di telefono e i nostri indirizzi, che non gli avevamo dato. Ci dice di aspettare che tornera’ con i consensi da firmare.
Torna quindi la nurse giovane / giovane medico. Riprende la temperatura esterna e interna ed il battito cardiaco. Siamo esausti. Ci porta i fogli di dimissione e ci spiega cosa fare nel caso si ripresenti ancora il vomito, ci da’ la prescrizione del farmaco firmata dal dottore, ci da’ il Pedialyte e il termometro usati per la piccola. Ci augura buona guarigione e usciamo, tra i saluti ed i sorrisi di tutti. Anche perche’ la piccolina nonostante l’ora tarda elargisce gengive a trecentosessanta gradi.
La signora ci fa firmare i fogli dell’assicurazione, non paghiamo nulla ne’ sappiamo quale sara’ il conto; sappiamo pero’ che nel frattempo ha verificato la nostra copertura assicurativa*.

Sono le 2.30, finalmente usciamo. La notte e’ umidissima e calda, quasi un sollievo rispetto all’aria condizionata dell’ospedale. Bimba si addormenta tra le mie braccia, non vediamo l’ora di metterci a dormire, anche se il timore che possa vomitare ancora e non sentirla, c’e’. Abbiamo fatto la nostra prima esperienza di pronto soccorso e speriamo davvero di non dover ripetere, ma sappiamo che accadra’.
Dopo tre ore di sonno una accanto all’altra, bimba e’ sveglia e affamata. Mentre le do’ il latte guardo meglio i fogli di dimissione. E’ tutto nero su bianco. Utilissimo, semmai si dovessero avere dubbi nei mesi a venire (e per evitare contestazioni) c’e’ un promemoria di quanto accaduto e le istruzioni per il primo soccorso.

A me questo sistema piace.

*Come gia’ specificato in precedenza, quando My ebbe la colica alla colecisti non era assicurato: non e’ che lo buttarono fuori a calci. Semplicemente gli presentarono il conto.


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0 commenti

  1. Povera Picci! Sono contenta che stia meglio! Un abbraccio grandep.s. pensa che i miei han passato il mio primo anno di vita a portarmi dentro e fuori dall'ospedale..poveri, non oso immaginare l'ansia

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  2. Sono sempre stupita di come le tradizioni/consigli x lo svezzamento varino moltissimo da un posto all'altro. Qui alimenti diversi dal latte a cena non prima degli otto/nove mesi (almeno che il bimbo non ti costringa rifiutando il solo latte), se sì solo verdure e latticini, e l'uovo verso l'anno ma non a cena. Non dico che Picci sia stata male x questo,eh, solo che appunto mi stupisce come ad ogni latitudine te le presentino come Le Verità Assolute e poi ti rendi conto che variano un sacco. In un pronto soccorso francese ti avrebbero preso x la classica americana fanatica di proteine 😉 🙂

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  3. Povera Picci e poveri voi, immagino lo spavento. Non voglio neanche pensarci. Che ti dico? Non so se possa essere l'uomo o solo coincidenza. Magari monitorala quando lo mangia. A che te lo dico a fa? Lo sai meglio di me. Bacio grande.Raffaella

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  4. Sono talmente nel loop che leggendo il titolo del post su FB, ho subito pensato al lupus/LAC che é un' analisi che si fa anche in poliabortività x una malattia e ho detto “oddio!!!“….vabbè no comment.sono contenta che picci stia meglio. forse davvero l‘uovo era pesante x lei…boh..chissà . baci

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  5. uh, ma che paura, povera Picci ;-/[ma siete stati all'ER o all'urgent care?]sinceramente anche io ho pensato “ma gia' l'uovo???” :-), ma ovviamente se te l'ha detto il pediatra vuol dire che si puo' fare :-)speriamo non si ripeta!

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  6. Sono contenta che non fosse niente di grave. Forse sì, il rosso d'uovo è un po' presto. Anch'io prima dei 10 mesi niente. Ma può essere qualsiasi cosa. Preparatevi a vomitate epiche… e sempre di notte! Me le sono sempre smazzate io perchè mio marito si sente male a sua volta (!). Di solito non c'è bisogno di medicine, ma solo di idratare.

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  7. Picci ma cosa combini?! Spero tu stia meglio bimba bella. I medici ti hanno trattata bene (ho letto per bene tutto quello che hanno lasciato scritto), sono sicura che ti riprenderai. Un bacio anche a mamma e papà.Gi

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  8. per fortuna sta meglio 🙂 Il pronto soccorso e' un luogo orribile, qualunque sia l'età della persona che accompagni, ma immagino che con una bimba di 6 mesi sia anche peggio.Un abbraccio a voi tre.

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  9. Vedi Anne, a volte bisogna fare I conti non solo con la cultura ma anche con la reperibilita' degli alimenti. Qui latticini zero, fanno piangere. Le cremine di cereali, mia figlia mangia solo riso e mais, e nemmeno volentieri; con l'oatmeal sta sveglia due giorni.Nessuno mi ha presentato una verita' assoluta. Semplicemente cerco di variare la sua alimentazione nei limiti del possibile.

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  10. Wow che bello, una mamma che non diventa isterica davanti al bimbo che sta male. Eri così anche al PS? :)La moglie di mio cugino va fuori di cucuzza per molto meno, infatti è una mamma che evito accuratamente. Mi dispiace, sarà un mio limite, ma non ce la faccio.PS un po' OT ma giusto per dire, anche se coi figli altrui è ovviamente più facile. Quando facevo la babysitter se non mi fossi trovata io nel momento in cui la piccola sbatteva il mento sul tavolo mordendosi la lingua (con conseguente fuoriuscita di sangue) credo che non l'avrebbe soccorsa nessuno (purtroppo la madre era in preda al panico e non riusciva a muoversi di un cm).Ne avrei altri di episodi anche con altre persone, ma magari te li dico un po' alla volta 🙂

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  11. Qui non lo danno uovo fino ad un anno..ma io poco poco avevo provato,e credimi aveva fatto un piccolo vomito,ma non gli piace e causa salmonella e ben cotto etc etc…ogni tanto gliene do un po'…8000 e passa è tantissimo? !!! Ma tu sai meglio me cosa dare…ma l' voi è bastardo…da digerire…:-) baci..Van e bacino a piccola.

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  12. te lo chiedevo giusto per curiosita'… noi qualche settimana fa siamo stati all'urgent care e ci hanno fatto aspettare 2 ore, altro che 5 minuti :-/in passato pero' ce la siamo cavati con 5 minuti di fila pure noi, buh…sicuramente all'ER i tempi di attesa devono essere minori!

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  13. (scusa se ci metto del mio) a torino e dintorni c'è una differenza abissale tra il ps adulti e il ps bambini. Quando vai al ps con un bambino in braccio che sta male, si spalancano le porte e le persone aprendosi come le acque del mar rosso nella bibbia. Zero tempi di attesa e una cura immensa nel riguardo per i bambini.

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  14. Oh, per fortuna sta bene ora. Ovviamente queste cose succedono di notte, e al week end. -_- Quando ero andata io all'ospedale, in ambulanza (3 giorni dopo il parto ho avuto un collasso) ho ricevuto cure meticolose e bella assistenza. All'epoca non ero assicurata e ho ricevuto conti da pagare per circa un anno. Ogni tanto arrivava qualcosa riferito a quell'episodio!! Una bella botta.Adesso che invece siamo assicurati non saprei, per il momento (corna) non abbiamo ancora usufruito di urgent care o ER, ma abbiamo un co-pay del 10% quindi non sarebbe nulla di eccessivo.

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  15. Bene o male anche a Roma, e lo sai. Questo era un ospedale generale, ma all'ingresso (che prima o poi dovro' fotografare, una hall di un albergo!) ci sono due accettazioni, adulti e bimbi, e le due aree sono completamente separate.Ma anche all'accettazione adulti c'era una sola persona in attesa.

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  16. Ehi ma mica criticavo! Se te lo dice il pediatra chiaro che è ok. Ma almeno qui i pediatri trattano lo svezzamento come una formula magica, e poi buffo che al cambio confine cambi tutto. La reperibilità degli alimenti per bimbi é un altro bel argomento. Qua x dire nulla che assomigli ai plasmon e nemmeno agli omogeneizzati di carne o farine di riso. A saperlo mia suocera a momenti sviene 😉

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  17. Oh, ma c'e' un problema qua, ogni volta che scrivo la prendete come una risposta piccata?? Comunque, per dire, qui, come li' da te, sono convinti di essere nel giusto. Appartenendo a due culture cerco di mediare, proprio perche' non tutto quello che mi propongono mi piace, ma faccio i conti con i limiti rappresentati dal commercio senza dover spendere un botto in cibo di importazione. Ma non vedo l'ora che possa iniziare a mangiare quello che cucino io! Altro che cremine di riso, pfui!

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  18. l'attenzione che ti hanno riservato a me piace moltissimo.. vero che se non hai assicurazione occorre pagare ma va bene l'importante è che facciano qualcosa subito, che mi arrivino delle risposte e delle azioni a riguardo.. a me è capitato di aspettare sempre e sempre tanto in pronto soccorso in Italia per poi aspettare ancora tanto in un corridoio senza che nessuno si degnasse di dirci qualcosa.. ti fanno ammattire oltre la preoccupazione e lo stare male.. mi trovi d'accordo su tutto.Fortuna che la tua piccina sta bene! 😉

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  19. Eh, vedrai! Stasera x la prima volta la “grande” mi ha detto “merci mammá” e tutto questo per la porzioncina di tiramisù ;)PS. Per scritto credo sia più difficile capire se uno se la prende o no, quindi a scanso di equivoci..

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  20. Scusa ho cancellato per errore. Avevo scritto che da quando ti leggo le mie iniziali perplessità, tutte italiche, sul sistema sanitario statunitense si vanno diradando. Anche qui, come per tutto, del resto, occorre guardare la realtà delle cose semplicemente con onestà. Le mie puntate al PS della mia città, Catania, hanno sempre rappresentato una discesa all'inferno: attese incredibili, sporcizia da terzo mondo, incapacità o disinteresse del personale medico.Eppure continuiamo a dire che è il sistema migliore perché cura tutti. Solo che oltre metà del nostro Paese, sicuramente quella meridionale, non assicura un bel niente a nessuno.Vabbe' il discorso è lungo e complesso…Adesso sta meglio la piccolina?È sempre un piacere leggerti, un abbraccio. Silvia

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