Vizi di expat: Bottega la Dolce Vita

Noi emigrati italiani siamo strani. Arriviamo qui e dopo un lasso di tempo variabile da 0 a ∞ iniziamo ad avere nostalgia del cibo di casa. Ci mettiamo alla ricerca dei nostri prodotti e siccome solitamente scarseggiano, forse anche per chi vive in New Jersey, alla fine ci manca pure quello che non abbiamo mai mangiato.

Non amo merendine e biscotti per cui non ho mai avuto grosse esigenze. I Plasmon per laPicci li ho trovati su Amazon ma quando hanno alzato da morire le spese di spedizione ne abbiamo fatto a meno senza problemi. Il caffè lo trovo buono anche locale, la pasta alla fine va bene anche se le dimensioni conterebbero, i salumi buoni li trovo da BJ’s, insomma, poca nostalgia. Fatta eccezione per mozzarella e formaggi, quelli si’ introvabili.

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Finora avevamo trovato soluzioni di compromesso, tipo Trader’s Joe che ha cose buone e non care. Raramente andiamo da Bulgari Whole Foods, Milam’s (dove invece ho trovato la cioccolata bianca e buone cozze e vongole surgelate, addirittura senza burro, e a pochissimo) o Fresh Market. Siamo stati una volta da Epicure e non abbiamo visto niente di entusiasmante. Il World Market più vicino e’ a due ore di macchina.

Poi succede che uno invecchia e vuole cucinare piatti della tradizione, anche per farli provare ai figli che crescono (bugia, so già che non la mangerà mai); soprattutto succede che si avvicina Pasqua e quasi mi faccio spennare online per comprare gli odori per la pastiera napoletana rendendo pubblica la mia gogna su facebook. Arriva Veronica e mi fa, Ma perche’ non sei andata alla Bottega?

E io casco dal pero.
Perche’ mi ero proprio dimenticata che esistesse.

E dov’e’, tra l’altro, ‘sta Bottega la Dolce Vita? Di fronte Epicure (che ora ha chiuso, edit). Ma proprio di fronte, che sembra il film con Meg Ryan e la sua piccola libreria specializzata quando si vede costruire di fronte il mega negozio di Tom Hanks. Pero’ ecco, pure quando ci ho parcheggiato davanti mica la vedevo…

Bottega La dolce vita

I due proprietari sono una coppia molto simpatica. Franco mostra a me e Veronica gli ultimi arrivi, tra cui le uova di Pasqua – vero motivo della nostra missione – mentre lei mi fa fare il giro turistico della piccola Bottega, molto carina devo dire.

C’e’ di tutto, poco ma di tutto. Qualcosa ha degli ottimi prezzi, altri costano un po’ di piu’ e conviene prenderli altrove. Tipo stavo prendendo la pasta Barilla, quella nostra, non ‘sti tortiglioncini minuscoli che fanno qui e spacciano per rigatoni, quando poi realizzo che spenderei meno per la De Cecco al Publix. Ma ecco, altrove non trovi il tonno Callipo, per dire, o i succhi Yoga, o i biscotti Mulino Bianco (e hanno molta varietà!).

Mi fa il conto, spendo 35$ tasse incluse, onesto, dai. Comprese le due buste di zafferano che ho preso al volo mentre stava facendo il conto.

Zafferano.
Io.
Romana.

bottino expat


Mi e’ piaciuto molto e ci tornerò con lo Chef, visto che oltre alla selezione di formaggi e salumi hanno anche la bottarga e il nero di seppia, che mio marito ha cercato invano per giorni.
E come sempre accade tra noi carbonari, giro l’indirizzo alle mie amiche che subito si organizzano per prendere le uova per i figli. E ovviamente c’e’ chi ha trovato lo stracchino che il quando sono andata io non c’era.

pusher

Insomma, se anche tu, italiano a Miami capitato per caso su questo post digitando Uova di Pasqua a Miami – oppure Dove comprare il Crodino a Miami, viaggia sicuro verso 4710 le Jeune Rd, c’e’ la Bottega la dolce vita e di’ che ti manda Lucy.


Scopri di più da Lucy in Florida

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33 commenti

  1. Non c’è bisogno di andare dell’altra parte del mondo per essere cibocentrici 😛
    Io stasera ho fatto 5 km a piedi per andare nell’unica pasticceria palermitana gestita da palermitani per comprare due sfince di san giuseppe alla modica cifra di due due reni e un polmone 😛

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  2. AHHHHHHH!!! LO STRACCHINO??!!! Questo proprio introvabile a San Francisco, mentre tutto il resto lo abbiamo… Anche della pasta Barilla c’è un’ampia scelta qui e quando è in offerta a 99 centesimi ne compriamo A PACCHI!!! Ah ah ah

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  3. stracchino!!!!!

    poi mi fai sapere se dentro le uova c’e’ una sorpresa vera?
    perche’ io un anno ho comprato l’uovo a little italy, e dentro la sorpresa era un pezzetto di torrone morbido, perche’ la legge e’/era/sarebbe che dentro il cibo non ci possono stare cose che non sia cibo :-/
    l’anno scorso abbiamof atto l’uovo in casa, quest’anno non so

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  4. Parliamo di scorte? noi quando andiamo a Chicago dal negozio italiano che ha prezzi super normali ( anzi per certe cose, tipo il cotto della Parmacotto anche meno che non in Italia) torniamo a casa con scatoloni di roba…tra cantina e dispensa posso aprire anche io un negozio!

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  5. E io che pensavo che Miami fosse una succursale cool di New York! Qui ad Adelaide ho trovato un grande negozio di cose italiane, gestito da “vecchi” immigrati italiani dove in sottofondo c’e’ la musica della radio italiana e si fanno corsi di cucina indovina..italiana cioe’ per l’esattezza calabrese.
    Ogni volta che ci vado a comprare il vino toscano, il pane cotto al forno, la pasta e i salumi ecc..mi faccio due chiacchere in calabrese stretto, stretto che menomale intercalano con l’inglese se no non capirei una mezza parola e comunque ogni volta li ringrazio di esistere anche se essendo io toscana sono dovuta venire qui in Australia per assaggiare i taralli e tante altre cose che sono piu’ tipiche del sud. E io poi mi comporto come se invece che da un salumiere fossi in una specie di tempio del gusto e parlo sottovoce al mio compagno indicandogli i prodotti della mia infanzia tipo i pavesini come fossimo tornati sulla terra dal futuro dove sono scomparse tracce di noi! Sussurro tra me i nomi dei vini come fossero mantra della gioia perduta, uhh guarda Il Barolo, L’Amarone…patetica!
    Io a queste famiglie immigrate anni fa che hanno portato qui i loro sapori italiani gli farei un monumento, grazie!!

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  6. Anche io romana ma ormai uso lo zafferano a tutto spiano 🙂 Che poi è anche caro!! Però ti devo dire la verità che cibi e prodotti italiani non mi mancano…la cucina svedese mi piace un bel po’ e si addice a me 🙂 Tutto il cucinare italiano è così complicato e prende così tanto tempo 😦

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  7. Insomma, un po’ come mia moglie quando riesce a trovare cibo messicano in Italia. Cioè quasi mai. Da poco si trovano le foglie di coriandolo al supermercato, si arrangia con le piadine invece delle tortillas, ma restano introvabili tutti i prodotti freschi (peperoncini, frutta tropicale a noi sconosciuta, ecc.)
    Perché mica solo agli italiani mancano i sapori di casa.

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