Una nostra conoscente, collega di My, ha una bimba poco piu’ grande della nostra. Raccontava a mio marito che la piccola mangia finger food come prosciutto, formaggio, frutta, tutto tagliato a pezzettini e messo li’ nel piattino davanti a lei. “E le pappe?”, chiede My. “No, nessuna pappa“. La nostra amica non cucina. E lo stesso l’amica sudamericana di cui raccontai qui che mando’ il figlio a nanna dopo averlo fatto cenare con un sandwich.
Noi italiani siamo abituati bene. Il cibo e’ buono, la nostra cucina, anche se semplice, e’ conosciuta ovunque e la terra regala sapori consistenti, quando riusciamo a non farlo avvelenare da diossina e scarichi industriali e spazzatura concimante. E cuciniamo tanto, per cultura, da generazioni, tramandando ricette familiari e riservando le uscite al ristorante per le occasioni speciali.
A dispetto della quantita’ di programmi tv sulla cucina, credo che invece la maggior parte delle persone qui non si cimenti ai fornelli. Forse Miami fa un po’ specie, vista l’alta concentrazione di cubani che invece sono similissimi, per abitudini e cultura familistica, a noi italiani; ma per il resto credo facciano tutti come le nostre amiche americane. In questi mesi di vita oltreoceano mi sono fatta pirsuasa che le persone non sanno mangiare perche’ non sanno cucinare. E non concordo del tutto con chi dice che la gente e’ obesa perche’ non ha soldi e puo’ mangiare solo al Mc Donald’s; piuttosto secondo me la gente mangia al Mc Donald’s perche’ non ha voglia di cucinare o non sa farlo, perche’ non e’ mai stata educata in questo senso.
Molte persone, soprattutto i giovani, vanno magari a bere qualcosa nel tardo pomeriggio e mangiano al pub. Le famiglie le trovi ovunque, a qualsiasi ora, a mangiare nei ristoranti, che infatti sono sempre pieni. Ma dovrei spiegare qual e’ il concetto di ristorante qui, che non sempre coincide con il nostro. Per fare un esempio, Denny’s e Ihop sono considerati tali, ma anche Carrabba’s, Outback e Red Lobster. Sono delle catene in franchising di discreta qualita’. A Miami c’e’ la fila fissa ai drive thru di Pollo Tropical, un fast food del sud che a me piace tanto ed e’ healthy, ma e’ pur sempre cibo di ristorante, cucinato con piu’ grassi e salse di quanto si faccia in casa. Per la tradizione italiana c’e’ Olive Garden, che ho provato una volta e non mi e’ dispiaciuto (ma non e’ “italiano”!).
Quando eravamo al College un’amica del centroamerica mi vedeva portare insalate di riso o verdure per pranzo, e mi chiedeva sempre, stupita, Ma tu cucini tutti i giorni? Lei non aveva voglia di cucinare, e so per certo che lei e suo marito non avevano mai un pasto condiviso. Al College mangiava sushi in vaschetta oppure empanadas, o un sacchetto di patatine fritte. Eppure vendevano anche insalate, e panini, e pizza, e zuppe calde gia’ pronte. Lei preferiva uno snack di quel tipo, e lamentava di essere sovrappeso. E lo stesso un’altra ragazza cubana, che pero’ andava avanti solo a croquetas de pollo, che sono delle specie di arancini di patate e carne. Ma i cubani sono quasi tutti costituzionalmente magri.
Quando vado a fare la spesa nei carrelli stracolmi di roba mi rendo conto che le persone qui non comprano cibo da processare, tipo verdure. Quello che straborda sui nastri trasportatori sono pizze surgelate, cibi precotti, schifezze di vario genere che non costano mica poco, ma si fanno velocemente. Per dire, una salsa al formaggio da accompagnare ai nachos costa 4 dollari, apri, inzuppi e sei sazio. Un sacco di patate costa un dollaro meno ma devi cucinarle.
Non e’ questione di soldi. In questa frazione di America i bambini white sono generalmente piu’ magri dei figli dei latinos, e anche tra questi c’e’ un enorme divario. Siamo alle solite, qui come li’: c’e’ una relazione diretta tra il livello socioculturale e l’obesita’.
Ma c’e’ anche una questione differente da tenere in considerazione: cosa offre questa terra? Patate e tuberi, soprattutto. A volte quando racconto a mia madre le cose di qui mi risponde Anche da noi, e me ne stupisco, salvo poi pensare che a parte questa calda appendice sudista, il resto del continente e’ freddo e inospitale alle coltivazioni esattamente come puo’ esserlo la Finlandia. Dove infatti mangi zuppe. E qua che mangiano? Zuppe.
I tuberi non sono esattamente dietetici, ma in un clima freddo le calorie accumulate servono a scaldare il corpo. Anche in Finlandia si mangia (e si beve…) in continuazione. Ma anche in Peru, se e’ per questo, che non e’ proprio caldo. Le nostre amiche peruviane si stupiscono quando dico che a bimba preparo, verdure lesse e cambio ingredienti ogni giorno; per loro lo svezzamento e’ riso (vero) e fagioli neri. Cada dia. E gli adulti, mettiamo i cubani, cosa mangiano? Riso e fagioli, pollo, manioca, platano fritto o al forno. Ci vedete qualcosa di dietetico? Con fibre?
Al super trovo melanzane, zucchine, peperoni, spinaci, verze. Kale e collard green sono due verdure un po’ amarognole, non so bene come cucinarle, mi piacciono con la pasta e come contorno. Miliardi di frutta tropicale, ma non sono fruttariana. Ravanelli, finocchi (rarissimi, duri e costosi), pannocchie. Okra, mai assaggiata. Fagiolini. Broccoli. Taccole. Zucche di tutti i tipi. Sorvoliamo sul fatto che molte cose sono generalmente piu’ insipide, almeno qui, che in Italia. Pomodori, meloni, angurie, spesso non sanno di nulla, nemmeno di zucchero. Dovrei provare i prodotti freschi di raccolto, ma questa citta’ e’ grande e molto poco walkable, percio’ non riesco quasi mai a raggiungere il mercatino settimanale per poter provare se c’e’ una differenza con il supermercato.

Qui i latinos mangiano le verdure mischiate con riso e carne, come nella chaufa peruviana che adoro, o il lomo saltado qui sopra. Ma una porzione di pesce con verdure lesse e’ pura fantasia, quella e’ cucina mediterranea, qui non esiste.
Gli Americani cucinano al burro, i sudamericani friggono qualsiasi cosa. Percio’ non mi piace quando, come sempre, si applica un criterio europeo per giudicare il modo di mangiare di qui. Ci sono talmente tante variabili che pesano a cominciare dalla distanza tra uno Stato e l’altro, come se si giudicassero wurstel e kartoffeln tedeschi. E sono sicura che ciascuna italiana che vive da questa parte del mondo potrebbe raccontare di abitudini differenti a cui hanno dovuto adattarsi.
In definitiva, sappiatelo, a me m’e’ andata di lusso. Il cibo (sud) americano e’ gran buono.
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vedi? Io a Miami ci starei proprio bene. Stasera pizza surgelata per cena!!! 😀
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:DDD grande Patti!
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Da te penso mangerei solo quello che offrono le catene nazionali
ma buon per voi che v'e' andata di lusso 😛
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Anche io credo che il cibo sia una questione di cultura prima di tutto. E mangiare bene porta anche benefici alla salute e al fisico, non so se la sanità americana in questa cultura abbia un peso o un'influenza. Però se pensi che anche in Italia la cultura alimentare varia moltissimo! Magari non strettamente nel cucinare o meno, ma dal tipo di alimentazione. Mi viene in mente il panino di Milano, le lasagne bolognesi oppure le specialità siciliane che saranno anche cucinate, ma è sono super caloriche!
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Si', credo che una delle mie doti sia l'amore per il cibo e per i sapori, anche quelli che non conosco.
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Io vedo che spesso pranzano da soli, insieme solo se escono a pranzo o cena e preferiscono qualcosa di veloce.. non hanno la cultura del cucinare, come dici tu non le è stata trasmessa. Mi è capitato di entrare in case dove ci fosse solo il bancone nemmeno il tavolo da pranzo!! e non hanno la nostra concezione di ristorante.. peccato!! Per il mangiare mi arrangio preparando i nostri piatti con quello che trovo.. sarà che qui ho molto più tempo e a volte azzardo qualche abbinamento ma cucino!! ogni tanto passo nella corsia dei preparati e li sbircio ma poi lascio stare..chissà che ci mettono!! e pensare che da noi i quattro salti in padella erano visti quasi male.. ahahha!!la okra è simile al cetriolo, la metto cruda nell'insalata! 😉
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Appunto! Pensa su una nazione sterminata come questa quante differenze ci sono! Gia' nel south tra florida louisiana e texas ci sono millemila ricette!
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O.OQui la si mangia praticamente solo cotta!!
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Assicuro che da quando ho scoperto il farmers' market del sabato mattina a San Francisco, non riesco più a farne a meno: ecco che lì TUTTI i vegetali che si trovano, presi direttamente dai contadini, hanno un sapore vero!!! E così ho rinunciato all'acquisto della verdura al supermercato e ho cominciato a preparare il pesto e le marmellate fatte in casa… gnam!Pare comunque che gli americani siano arrivati alla terza generazione di persone che NON sanno cucinare e infatti spesso mi si chiede se cucino ogni giorno a casa. All'inizio non facevo troppo caso alla domanda, ma poi ho capito che per loro si tratta di una cosa poco convenzionale! Mi chiedo solo come facciano a mangiare sempre cibi precotti o congelati!!! Noi siamo stati abituati bene in patria e adesso non ci possiamo snaturare… ma mi sa che è meglio così per la salute del corpo e dello spirito! 😉
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Esatto, siamo abituati bene, che anche il tempo qui e' un lusso. Ecco perche' spesso si opta per il super fast.
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Carissima, grazie per il link!!! Per me è quasi facile, dato che vendo prodotti italiani, ma so bene che per la maggior parte degli americani dire che cucini tutti i giorni è quasi uno shock! Oddio, no è proprio uno shock!!!! Devo dire che però apprezzano l'idea della ricetta settimanale e che, effettivamente, vogliono imparare a cucinare un po' meglio. Se solo riuscissi a far loro capire che se si facessero le zuppe (e le congelassero) mangerebbero un prodotto molto migliore… vabbè, io continuo a provarci! ;-)Un abbraccio!!!!!!!!
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ah… p.s. frutta e verdura dei farmer's markets è decisamente più saporita (se trovi un supermercato lì che vende prodotti da local farmers dovrebbe comunque fare allo scopo). Di certo, contrariamente a come siamo abituati in Italia, qui il mercato costa di più del negozio, almeno qui a Reno.Ri-abbraccio!!!
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Quello che ho visto qui é che nei supermercati c'é comunque una bella varieta'di prodotti freschi (certo mancano alcuni per noi comuni, ma se ne trovano alcuni che da noi mancano). Spesso peró questa varietá non viene sfruttata appieno, come dici tu i carrelli sono pieni di cibi precotti.Devo dire che le persone con ciu ho interagito sembrano apprezzare la buona cucina casalinga, ma effettivamente sembra piu'una cosa da riservare a qualche occasione speciale piu'che alla quotidianitá.Ps: qui l'Okra di solito la fanno a tocchetti e poi impanata e fritta.Pps: oltre a meravigliarsi che cuciniamo tutti i giorni cé'anche chi stenta a credere che per un italiano non é anormale mangiare la pasta anche tutti i giorni.
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Questa tendenza al non cucinare si riscontra anche qui in Italia, ma non ho dati oggettivi per dirti se si tratti di impoverimento culturale o di mancanza di tempo.Confrontandomi con una mamma expat in Norvegia si rammaricava che i pasti della scuola di suo figlio consistessero in “pane e …” senza niente di caldo o cucinato. Il mio D. a scuola mangia primo, secondo e contorno molto vari. In occasione delle festività ci sono anche i piatti tipici della nostra zona. Forse è vero che l'amore per la cucina si apprende assieme al resto della cultura.
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Ma è la seconda volta che leggo in un tuo post che qui la frutta non sa di niente… io la penso esattamente al contrario! Io qui trovo frutta fresca molto più saporita che in italia. Le fragole per esempio (a parte in bassa stagione, che sanno di acqua, ma è comprensibile) le arance, i meloni e le angurie sono fenomenali! Le banane normali, le pesche dipende dai giorni, ma dipendeva anche in italia. Uva ottima, prugne e stessa cosa posso dire delle verdure. Cerco di prenderle piccole, perché si sa che più sono grosse e più sono “pompate” di acqua, ma questo succede ovunque. Il finocchio da Publix lo trovo sempre, costa un rene, ma ultimamente è calato di 50 cent. Da 2.99 a 2.49. Sull'alimentazione “americana” invece mi trovi d'accordo. Anche se devo ammettere che capitano le sere in cui anche Leo si mangia formaggio a tocchetti o piselli o fagioli, pane, verdure al vapore e frutta a tocchetti… è molto più comodo!! Senza contare che molto spesso mi metto a cucinare e lui decide che quella sera non ha voglia. E mi fa girare le balle.
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Ecco, io devo dire che qui su frutta e verdura non ho niente da ridire. E per fortuna i nostri amici americani sono tutti “foodies” che cucinano benissimo, meglio di me (anche se per quello ci vuol poco)!
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ma io voglio sperare che quella bambina prima di passare al finger food abbia mangiato qualcosa di piu' morbido… :-/cmq dai, al finger food poi ci arrivano tutti, chi prima chi dopo… per Little D in realta' e' un po' tuttto finger food, pure il cottage cheese ;-Dnon so.. a volte leggo il tuo blog e mi sembra che viviamo in due posti proprio diversi… aspetta, allora non e' vero che l'america e' tutta uguale? :-D3 fusi orari di differenza e non quanti mila km hanno un certo peso…che non tutti cucinano tutti i giorni l'ho notato pure io.ma anche io non mi cucinavo per pranzo quando lavoravo, mangiavo solo o pizza al taglio o arancini o gelato ;-D
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A te è decisamente andata di lusso perchè il cibo sudamericano è proprio buono…qui invece non c'è nessuna tradizione nè locale nè importata e bistecche a parte l'unico modo per mangiare cose che sappiano il loro sapore (e non quello del burro) è farsele. Il fatto del cucinare, concordo che sia una cosa culturale, che noi abbiamo e loro no. Come si vede dalle cucine delle case, spesso minuscole e senza piani d'appoggio, che io subito mi chiedo “e la pizza dove la stendo?”. E come si vede anche dai supermercati, in cui il reparto surgelati occupa minimo 8 corsie…qui in lab americani ce ne sono pochi, ma cmq mangiano sempre o cibi pronti o take away. Non è che non hanno tempo per farlo, semplicemente non si sono abituati o non ne capiscono il piacere e l'utilità, credo.
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Ho dimenticato di chiederti come ando' coi friggitelli!!
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Che poi per molti versi e' solo questione di organizzazione… ma se non lo hai mai fatto e non sai da dove partire, e' difficile.
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Qui vicino ce ne sono due, ma senza macchina e' impossibile…
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Hai ragione 😀 ma io mi stupisco di come si possa mangiare riso ogni santo giorno!!
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Ne sono convinta!
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:DChe dici, vengo al publix di Orlando?
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:D- no, e' passata dal latte materno a questo tipo di svezzamento.
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Quindi anche I tuoi colleghi italiani si sono adeguati?
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No no, intendevo che i pochi americani che ci sono mangiano solo cose pronte!
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BUONISSIMI
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In casa mia di cibo precotto e pronto solo da scaldare ne gira ben poco, giusto per il piccolo: sofficini, cordon bleu, spinacine….Noi che lavoriamo fuori casa tutti i giorni il pranzo di mezzogiorno ce lo portiamo, fatto la mattina prima di uscire, la sera si cena anche alle 23, ma con le gambe sotto il tavolo…Io la sera vado a latte e cereali, non riesco a mangiare normale.E' proprio una questione di cultura. Drusilla di Mamme nel deserto mi raccontava lunedì che i suoi bimbi portano il Lunch Box a scuola, da noi c'è la mensa, il mettersi a tavola è ancora una cosa importante.
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A me l'estate fa passar la voglia di cucinare 😉 in freezer tengo scorta di cosette pre-pronte tipo bastoncini, sofficini e polpette che tiro fuori quando non ho voglia di preparare, ma anche il minestrone pre-pronto preparato da me, ma anche la salsiccia secca e il formaggio o prosciutto con un pò di frutta vanno bene, è che quando hai i figli non ti puoi permettere di rifilargli cibo spazzatura sempre :P.Bel post, sempre molto interessante vedere la cultura di un altro paese dal punto di vista di uno del tuo 😉
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Anche Caia mangiava tutto tagliato a pezzetti, frutta, formaggio, prosciutto, ma anche la pasta 😉 lei pappe niente
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Quel lomo saltado ha un bell'aspetto..la cucina cubana invece non credo sia un granché, piú che altro per scarsa varietà degli ingredienti. Io mangio tutto (eccetto poche cose repellenti) ma amo variare. La monotonia in cucina mi ammazza!Sul fatto della preferenza per il cibo precotto o take away non so se sia sempre questione di mancanza di tempo. Spesso improvviso cene saporite in 20 minuti. Ci vuole fantasia innanzitutto e un po' di manualità, ma soprattutto voglia di fare e un po' di amore per il cibo.
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tesoro ciao!!!
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In effetti i cibi precotti stanno prendendo il largo anche qui. Tocca a noi abituare i nostri figli a mantenere sane abitudini alimentari, certo è difficile, andiamo tutti di fretta. Sembriamo matti il pranzare non è più un rito. Almeno in casa mia abbiamo tutti orari differenti ma quanto meno cerco di preparare io i cibi e ricorrere al precotto solo in casi estremi estremi estremi. Ma costa fatica, lo devo ammettere
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Io ho sempre pensato che, quando si va all'estero, sia meglio cercare di adeguarsi alle abitudini alimentari locali, che sono parte integrante della cultura di un popolo, piuttosto che insistere a voler mangiare come a casa. Certo che un conto è se si fa un viaggio di qualche giorno/settimana, tutt'altra cosa è se ci si trasferisce per lunghi periodi o definitivamente.L'obesità infantile, a cui hai fatto cenno, è veramente un problema di salute pubblica sempre più diffuso e che, secondo me, può essere contrastato solo intervenendo nelle scuole, non con campagne informative, che lasciano il tempo che trovano, ma introducendo l'educazione alimentare (o, più in generale, l'educazione alla salute) come vera e propria materia di studio con un voto che faccia media con quello delle discipline “tradizionali”.
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Anche qui c'e' la mensa a scuola… ne riparleremo, mi sa
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Heh ma tu almeno ci hai provato! Questa proprio non cucina 😀
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Infatti la cucina cubana e' piuttosto monotona e anche io come te mi annoio facile. Ma churrasco e chimichurri – che non so se sono propriamente cubani, ma io li mangio in un ristorante cubano – sono davvero buoni!Sul tempo mi trovi d'accordo, ma sempre che si sappia da dove iniziare.
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Ehi, ma io vedo un blog!! 😀
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Verissimo!
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Mi piace sempre ricordare che prima dell'intervento della signora Obama, ai bimbi a scuola si dava la pizza come vegetable di contorno.
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No, infatti non sono cubani 🙂
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Sono d'accordo che il cibo è cultura ed avendo girato un po' ne sono ancor più convinta.Sono nata in Perù e ricordo che oltre alle pietanze fritte c'era tanto buon pesce, ma quelli erano altri tempi ed il Perù allora era la Svizzera del Sudamerica, ma non si può certo dire che le colture fossero rigogliose visto il clima.Quando vivevo ad Hong Kong ti posso confermare che il Mc Donald's costava meno di qualsiasi cosa, anche del cibo nei bugigattoli locali ed era il pranzo standard dei ragazzini fuori da scuola. Ed anch'io giravo un bel po' per trovare cibo sano e come tutti gli emigranti qualcosa me lo portavo anche dall'Italia.Poi è vero che fa la differenza anche l'abitudine, amo cucinare e non riuscirei a vivere di fast food quotidianamente, se mi capita di mangiar fuori spesso bramo di pranzare a casa e farmi un buon aglio e olio..
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ma come cucine piccole senza piani di appoggio? e le cucine americane con l'isola al cnetro? non ci sono li?
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in COlorado avevamo avuto un'esperienza favolosa con le CSA (Community Supported Agriculture). Bisogna sapere che c'è un rischio, che ci si impegna all'inizio e poi se per l'agricoltore(i) il raccolto va male si sta partecipando del suo rischio. Il nostro era legato alla facoltà di agraria dell'università. Ricordo ancora con gioia lo “share” di pomodori… 30 kg a partecipante…. preparammo per la prima (e unica) volta in vita nostra le conserve di salsa… com'era buona!!! E poi la festa di fine anno: siamo andati tutti a far festa sul campo e a raccogliere le verdure direttamente noi. Bellissimo!! Lo stesso per le zucche di Halloween… quanto è suggestivo un campo di zucche??!Googolando CSA Miami ho trovato questo:http://www.florida-agriculture.com/consumers/crops/csa/Ma sicuramente c'è di più…
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Qualche giorno scrivo cosa mangiano i tedeschi..ma non sono molto differenti agli americani..giorno a voi tre.
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io odio il lunch box. solo cibo freddo e quindi per me cattivo. Bene che va tost. senza contare che hanno solo 10 minuti per il pranzo. Quindi la mia dieta bilanciata, tra carboidrati, proteine e verdure verrà distrutta. Senza contare l'abitudine a stare a tavola. A me mette tanta tristezza. Ma nella scuola che abbiamo scelto in Kuwait funziona cosi
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Infatti ho pensato lo stesso! Pero' almeno qui negli appartamenti in affitto le cucine non sono cosi' grandi e hanno scarsi piani d'appoggio.
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Ah ma la cucina peruviana e' fantastica!! Adoro!
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Grazie Squa!
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