Questo post e’ una libera traduzione del bellissimo articolo pubblicato da The New York Times a cura di Paula Singer e intitolato 36 hours in Miami and Miami Beach. Oggi e’ Thanksgiving, qualcuno viaggera’ a Miami e potra’ trovare utile un itinerario di vacanza di tre giorni che non prevede la sola frequentazione di spiagge e discoteche, lo stereotipo miamense. Nei paragrafi sono linkati i miei post, per approfondire le varie zone.
Ogni manciata di anni Miami sembra reinventarsi. A volte la trasformazione arriva da qualcosa che si perde, come accadde subito dopo l’uragano Andrew nel 1992; altre volte il cambiamento e’ guidato da imprenditori illuminati, esattamente come sta avvenendo in questo periodo. Dimenticate l’immagine piatta tipica degli anni ’90 quando questa citta’ era solo sinonimo di sole e feste sfrenate. Ovviamente i bagordi si trovano sempre, ma a Miami e’ presente da anni una vitale scena culturale dominata da una grande comunita’ di artisti visuali, musicisti, designers e chef che stanno trasformando la citta’ in una destinazione multiculturale di fascino mondiale.
Questo cambiamento e’ iniziato nel 2002 grazie all’arrivo in citta’ di Art Basel, la mostra svizzera di arte contemporanea che ogni Dicembre (quest’anno dal 1 al 4) porta l’alta societa’ nell’area di Miami. Dieci anni piu’ tardi South Beach, Downtown e Midtown si sono rinnovate con gallerie di arte, istituzioni culturali, architettura, hotel eleganti e ristoranti di qualita’.
Venerdi’
Il quartiere di Downtown River, una volta desolata area per approdo barche e griglie per il pesce, e’ uno dei tanti in completa trasformazione con condomini di lusso, shopping e passeggiate a bordo fiume. Un’idea di questa rinascita e’ data dal River Yacht Club (1), 12mila metri quadri di ambientazione nautica e piatti preparati da celebri chef.
Nella stessa zona si trova anche Miami Circle Park con i resti dell’insediamento degli Indiani Tequesta di 2000 anni fa.
Il Design District (2) e’ ancora in via di consolidamento ma ci sono gia’ negozi di lusso. La boutique Dior ad esempio e’ stata creata dagli architetti francesi Barbarito Bancel: i tre piani di pannelli bianchi richiamano le balze di una gonna.
Piu’ interessanti sono le bizzarre sculture, come questa ispirata a Le Courbousier,
e l’Institute of Contemporary Art (ICA Miami) dedicato alle avanguardie artistiche.
Alla sera, uno spettacolo dal vivo all’Adrienne Arsht Center for Performing Arts (3) costruito un decennio fa da Cesar Pelli e ancora il principale punto di riferimento nel South Florida. Per una esibizione piu’ informale, da Ball & Chain a Little Havana si possono ascoltare jazz o salsa dal vivo.
Leggi anche: Dove ballare salsa a Miami
Avete fame? Sugarcane (4) incorpora sapori da Argentina, Peru, Messico in un menu internazionale, o Cardon y el tirano con i suoi piatti latin fusion creati dallo chef venezuelano Francisco Anton.
Sabato
Prendete a noleggio una bici alla Citi Bike Station (6) per percorrere la bellissima Venetian Causeway (se siete piu’ interessati alla causa sociale, domani sera come ogni ultimo venerdi’ del mese c’e’ la Miami Critical Mass), un ponte che collega 11 isole.
Arrivate al Perez Art Museum Miami (PAMM) disegnato dai vincitori del premio Pritzker Herzog & de Meuron e circondato dai giardini pensili del botanico francese Patrick Blanc. La collezione del PAMM e’ costituita da 2000 pezzi di artisti americani e sudamericani come Doris Salcedo, che ha anche esposto alla Tate Modern di Londra. Di fronte sorge il nuovissimo Philip and Patricia Frost Museum of Science con il suo unico acquario su 3 livelli.
Passate poi a Little Haiti, quartiere che ha iniziato a prendere forma negli anni ’70 con l’arrivo dei rifugiati politici haitiani. Iniziate il giro da Little Haiti Cultural Complex (7) che ospita esibizioni e concerti di artisti afro-caraibici e che dal giovedi’ alla domenica ospita il Caribbean Marketplace con manufatti artigianali. L’area ha attratto molti giovani imprenditori che si sono stabiliti li’, come Sweat Records, che vende vinili, o Buena Vista Deli, un piccolo bistro di sapore francese (di cui Haiti era colonia).
Grazie agli sforzi di Tony Goldman, che ha saputo trasformare un’area di depositi abbandonati in un museo a cielo aperto, Wynwood e’ il quartiere della street art. Il centro di tutto e’ Wynwood Walls, un parco circondato da murales di artisti di fama mondiale. Tutto intorno sono sorti ristoranti, gallerie d’arte e boutique. Uno dei negozi piu’ interessanti e’ Walt Grace Vintage con le sue macchine d’epoca e strumenti musicali
Brad Kilgore, nominato uno dei migliori chef emergenti da Food & Wine Magazine, sta elevando gli standard culinari di Miami all’Alter, locale casual ma con stile.
Per finire la serata, Story e’ un disco club di South Beach che ospita dj del calibro di David Guetta, Sasha e Cedric Gervais.
Domenica
Le 10 del mattino sono il momento giusto per puntare a SoFi (South of Fifth Street), una spiaggia non affollata chiamata anche Brazilian Beach dove si trovano, ma non solo, i nudisti e fate un brunch al Pura Vida.
Alan Faena, l’imprenditore edile che ha ridisegnato il contorni di Buenos Aires, e’ arrivato a Miami con progetti ben piu’ ambiziosi e sta completando ora il Faena District, che si espande per sei blocks dalla Collins Avenue ed include condomini, un centro culturale, e alberghi spettacolari come il Faena Hotel, disegnato dal regista Baz Luhrmann e da sua moglie Catherine Martin, costumista e scenografa. Alle spalle della lobby del Faena, dalle colonne dorate e i murali allegorici, si trova Los Fuegos, capitanato dallo chef Francis Mallmann.
Altra destinazione interessante per l’architettura e’ l’hotel Nautilus, recentemente restaurato. Costruito nel 1950 dall’architetto neo barocco Morris Lapidus, e’ stato portato nel nuovo millennio con accenti moderni. East si trova invece in Brickell ed e’ stato disegnato dalla compagnia locale Arquitectonica.
Altri musei di arte contemporanea a Miami sono il Moca a North Beach, il Lowe Art Museum dell’University of Miami, il Frost Museum di Florida International University.
Venite a Miami, c’e’ cosi’ tanto da vedere!
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