Stamattina una collega di lavoro cinese stava tracciando un interessante parallelo tra le caratteristiche dell’anno del topo appena iniziato e le conseguenze del coronavirus. Non sono i topi, diceva, quegli animali che si muovono nel silenzio per andare in cerca di cibo e portarlo velocemente nelle tane, e farne scorta per i giorni a venire?
Mi avvicino allora per ascoltare meglio e intervengo, Ehi se non ricordo male sono nata nell’anno del topo! Lei mi guarda un po’ preoccupata. L’anno non è iniziato bene con questo virus, dice. Ma non voglio dire che sarà un anno nefasto. Di certo sarà un anno estremo. Potrebbe essere per te un anno molto bello o molto brutto.
Ah beh dico, ieri ho perso le chiavi di casa. Mai successo nella mia vita!
Qualcuna chiede come si calcolino gli anni e lei risponde che sono cicli di 12 anni, quindi dico Si, quest’anno compio 48 anni quindi il 1972 era l’anno del topo. E ridendo aggiungo Ah fammi pensare a quando ho divorziato… no no mi correggo subito dopo, era il 2007, non è possibile.
La sua faccia si scurisce e tutte mi guardano, ed io penso Oh non sono un drago in matematica ma no, 2007 è dispari e non può essere stato l’anno der sorcio pure quello. E la cinese fa, era verso la fine dell’anno?
Beh, dico, era agosto.
Eccaalla’!! Vedi?
E va be’ ma che agosto è la fine dell’anno? E se poi proprio vogliamo il mio anno del topo è stato il 2008, anno infatti meraviglioso perché ho conosciuto lo Chef. Certo mi chiedi cosa sia successo nel 1984 e nel 1996 cosi’ su due piedi non ne ho idea ma direi niente di davvero rilevante. Quindi anno estremo, senti, boh!! Poro topo!
Ascolta, sentenzia lei sempre più preoccupata, indossa ogni giorno qualcosa di rosso. Un pendente, una cinta, un bracciale, anche l’intimo se preferisci. Questo ti aiuterà.
Perfetto le dico, sarà la mia missione del fine settimana.
NOOOOOOO!!!, mi fa lei. Oggi!!!!
Optimistic and energetic, people born in the Rat year are likable by all. They are sensitive to other’s emotions but are stubborn with your opinion. Their personality is kind, but due to weak communication skills, their words may seem impolite and rude. Ragazzi, questa sono io!! (da qui)
A proposito di morti, sto coronavirus ha scatenato il panico pure a Miami. Raccontava, la cinese, che la comunità cina di Miami sta cercando di aiutare i connazionali in patria mandandogli viveri e beni di necessità, ad esempio le mascherine, che però sono introvabili perfino qui, e su amazon hanno raggiunto prezzi stratosferici.
Inoltre, lei da qualche giorno ha ridotto le uscite nei negozi perché la guardano male, si sente gli occhi addosso in continuazione. Tutto il mondo è paese.
Vorrei anche ricordare – ai posteri – che quattro giorni fa Miami International Airport e’ stato dichiarato luogo di quarantena per i viaggiatori a rischio, che ieri Delta e American Airlines hanno dichiarato lo stop ai voli con la Cina, e che oggi il Presidente ha annunciato il temporaneo ban di tutti i visitatori che sono stati recentemente in viaggio in Cina.
Io non so bene cosa pensare di tutta questa storia. Sara’ che invecchio e un po’ mi preoccupo, ma non ricordo niente del genere nella mia vita. Nemmeno nel 1984 o nel ’96.
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Eccomi di nuovo.
Io sono appena tornato da una breve vacanza a Bangkok in Thailandia, dove mi sono recato con mia moglie per festeggiare il Capodanno lunare (cinese) con i familiari di lei. Loro arrivavano da Taiwan (alla fine eravamo in 13). Io sono tornato a Miami da solo domenica scorsa e ho fatto scalo a Hong Kong per 4 ore: atmosfera surreale dove non c’era nessuno senza mascherina, comprese le 12 ore su volo seguente fino a Los Angeles.
Mia moglie invece e andata a casa a Taiwan con i suoi familiari per qualche giorno ancora per poi tornare a Miami via Tokyo (quindi mai passando per la Cina in questo viaggio al contrario mio): e giusto l’altro giorno mi ha detto che i suoi colleghi di FIU le hanno scritto chiedendole se quando ritorna può lavorare da casa perché hanno paura del coronavirus.
Ci sono ovviamente dei rischi, minimi o no, ma purtroppo secondo me basiamo le nostre decisioni su informazioni mediatiche molto limitate, che creano situazioni come nel caso della tua collega che non ha viaggiato. Quindi a rischio quasi zero.
come sempre i miei 2 cents
Denis da Miami,
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No nulla del genere. Qui la gente pare impazzita. Oggettivamente non parla d’altro e senza cognizione di causa. L a China Town milanese ha subito un brutto colpo all’economia tanto che il sindaco si è fatto vedere più volte lì per dire che non ci sono pericoli. Mio marito stava organizzando una cena di reparto, il ristorante scelto è gestito da cinesi, ma fa ottima cucina italiana e finchè non entri non lo diresti mai, abbiamo parlato spesso con la proprietaria sulla sua idea di cucina ecc. ho detto a Emanuele “avvisa i tuoi colleghi, altrimenti quando arrivi là ti fanno una scenata!” Morale, hanno detto che no, lì non ci vanno. Io ho portato il giubbotto di Emanuele in una sartoria cinese per cambiargli la cintura altrimenti coi prezzi degli italiani era meglio buttare direttamente il piumino. Insomma è chiaro che una roba del genere spaventa, i vicini di pianerottolo di mia mamma sono cinesei, tornati 3 settimane fa dalla Cina, i parenti di lei stanno proprio a Wuhuan, ma non so se siano andati proprio lì per il periodo del nostro Natale, ma la psicosi da non viverci più no. E dire che i topolini in centro nelle varie vetrine Rinacente Swatch erano tanto carini.
PS. Io Scimmia se vuoi chiedere info!
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Ahahahaha
Cmq anche qui, siamo andati in un ristorante vietnamita perennemente stracolmo di gente, c’erano molti tavoli liberi.
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[…] Contemporaneamente scrivo il post Calendario cinese, coronavirus, e altre amenita’. […]
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